Da noi si registrano più abbandoni tra primo e secondo anno, perché abbiamo il record di studenti fuori sede, e comunque andiamo meglio degli altri grandi atenei nazionali. Così i vertici dell’Università di Bologna commentano i dati nazionali sulle matricole che gettano la spugna nel passaggio al secondo anno, in base ai quali l’Alma Mater sarebbe in coda agli atenei della regione.“La media degli abbandoni tra i grandi atenei è del 22,3 per cento, e supera di qualche punto quella di Bologna – ricorda il rettore Pier Ugo Calzolari, secondo cui i confronti con atenei molto più piccoli non sono altrettanto significativi. “Se inoltre si considerano le ‘vere’ matricole, quelle che cioè arrivano a pagare almeno la seconda rata delle tasse, la nostra percentuale oscilla tra il 12 e il 14 per cento a seconda dei tipi di corso” continua il rettore.
“Nel 2006 – aggiunge il prorettore agli studenti Paola Monari – abbiamo registrato oltre 22mila matricole, tra le quali quelle provenienti da fuori regione erano quasi tante quante quelle dell’Emilia Romagna. Una quota di fuori sede di gran lunga superiore a quella degli altri atenei italiani. E’ comprensibile quindi che i nostri studenti, col costo che ha la vita a Bologna e i disagi di vivere lontano da casa, possano più facilmente decidere di tornare da mamma e papà, e magari di iscriversi a un ateneo più vicino. Se invece mio figlio studia nell’ateneo della mia città e non devo mantenerlo fuori casa, come genitore posso essere più disponibile a rinnovare il pagamento delle tasse universitarie anche per il secondo anno, nonostante eventuali dubbi e difficoltà insorti nel primo”.