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Sinistra per Modena verso il PD? Inevitabile


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prcOra è ufficiale, il percorso di avvicinamento di Sinistra e Libertà e Sinistra per Modena verso PD è avviato. Possiamo dire: era scontato. Destino inevitabile per una formazione che non ha mai avuto un progetto autonomo ma è nata con l’unico obiettivo di accreditarsi come sinistra “buona” e di governo, alternativa e concorrenziale rispetto a Rifondazione.

Non poteva non finire nel PD chi ha invocato l’unità della sinistra spaccando la sinistra che c’è e fondando un nuovo partito, Sinistra e Libertà: una contraddizione in termini e un brutto vizio, che noi con il progetto della Federazione della Sinistra di Alternativa proveremo ad invertire fin dai prossimi giorni. Ci rivolgiamo agli elettori di sinistra per ricordare loro che siamo impegnati proprio in queste settimane nella costruzione di un percorso unitario con il PdCI, Socialismo 2000 e altri soggetti che ci consentirà di dare vita ad una Federazione della Sinistra tanto a livello nazionale, quanto nei singoli territori senza chiedere a nessuno di sciogliere il proprio partito. Questa ci pare una proposta seria e faticosa, ma non elettoralista, al problema dell’unità della sinistra a cui vogliamo dare una risposta credibile e di lunga durata.

Sinistra e Libertà si muove verso il PD, un partito che ha fatto scelte precise e strategiche a sostegno della flessibilità e precarietà del lavoro, della privatizzazioni dei beni comuni e del “ruolo minimo” dello stato sul piano economico, del mancato allargamento dei diritti civili. Tanto che oggi non riesce a costruire un’opposizione efficace a Berlusconi, come non riesce a dire una parola a sostegno della FIOM e della democrazia sindacale, contrastando il progetto di Confindustria di colpire nuovamente a fondo i diritti dei lavoratori grazie anche alla connivenza di parte del sindacato confederale. Una linea politica sostenuta anche da Bersani, e pensare che il PD diventi un pò più di sinistra se il congresso lo vince Bersani è una illusione di fronte ad un partito che ha abbandonato da tempo ogni riferimento alla sinistra italiana.

Di fronte a questo fallimento, o si ammettono i propri errori e si ricerca il dialogo con ciò che resta della sinistra oppure si entra nel PD. Noi, da parte nostra, siamo disponibili a dialogare per individuare terreni comuni di lotta e mobilitazione, fermo restando il nostro percorso di costruzione della Federazione della Sinistra di Alternativa autonomo dal PD.

Ai nostri ex compagni chiediamo come rispondono a quegli elettori che hanno creduto nella prospettiva unitaria e che tra poco si ritroveranno nel PD. Siamo di fronte ad un balletto politicista lontano anni luce dai reali problemi della gente. In questo contesto esprimiamo solidarietà ai compagni ed elettori di Sinistra per Modena e li invitiamo, assieme alle altre forze della sinistra modenese, a riconsiderare la loro collocazione in Giunta: crediamo che l’unica strada percorribile sia quella dell’opposizione a partire dal merito e dalle scelte di fondo. Opposizione nelle aule del Consiglio, nelle piazze, nelle fabbriche, nella società.

È davvero ora che la sinistra e le forze ambientaliste modenesi (PRC, PdCI, Sinistra per Modena e Verdi) tornino a parlarsi e a interrogarsi, concretamente, sul “che fare”.

(Stefano Lugli, Segretario Federazione PRC Modena – Francesco Giliani, Segretario Circolo “Gramsci” di Modena)