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Casa: in Emilia Romagna 25.000 famiglie in attesa ma 1.800 alloggi sfitti


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economia_affitti“In Emilia-Romagna, a fronte di 25.000 famiglie in attesa di un alloggio pubblico, ci sono 1.800 case sfitte e questo è certo un problema. Che dipende però dalla mancanza di fondi nazionali e regionali per il recupero del patrimonio abitativo pubblico”. Il presidente di Acer Forlì-Cesena, Ellero Morgagni, ha sottolineato il punto debole delle politiche abitative pubbliche, i fondi insufficienti. “Senza una sensibilità politica nazionale e regionale che permetta di attivare linee di credito adeguate – ha spiegato – non si possono fare i lavori che servono nei tempi necessari”.

Morgagni è intervenuto insieme ai colleghi delle altre otto Aziende della Casa dell’Emilia-Romagna a una conferenza stampa a Bologna in cui sono stati forniti i dati relativi all’attività delle Acer. Ci sono 1.800 alloggi pubblici in fase di recupero e ripristino (sfitti) e su altri 1.000 si dovrebbe intervenire a breve. Mille sono in costruzione e 600 lo saranno nei prossimi due-tre anni. Come ha spiegato Marco Corradi, responsabile coordinamento Acer Confservizi regionale, i dati sull’attività economica delle Acer dell’Emilia-Romagna sono positivi: applicano un canone medio mensile più alto rispetto al livello nazionale (120 euro contro 73 euro) ma hanno una morosità media del 5% contro il dato nazionale del 20-30% (più alto nelle regioni del sud con, ad esempio, punte del 90% a Catania). Inoltre le Acer “costano poco”: 38 euro per alloggio al mese. Nel 2008 le nove aziende (una per provincia) hanno realizzato 2 milioni 876 mila euro di utili, reinvestiti nell’attività. Le Acer (enti pubblici di proprietà di Comuni e Province) gestiscono complessivamente 57.805 alloggi, realizzati dal dopoguerra a oggi. Accanto alle attività di progettazione e manutenzione, le Acer svolgono nuovi servizi, come gli interventi per il risparmio energetico, la mediazione sociale (prevenzione e contrasto ai conflitti nei condomini dovuti a mancanza di rispetto delle regole, pregiudizi razziali, difficoltà di relazioni) e l’agenzia per l’affitto. Questo in particolare è un servizio destinato a svilupparsi ed è rivolto sia ai ceti medio-bassi che però non riescono ad entrare nelle graduatorie Erp (con redditi di 1.200-1.300 euro al mese) ma neanche a pagare un canone al libero mercato (per i quali ci cercano canoni concordati accessibili); sia agli studenti fuori sede che si trovano davanti a richieste di affitto esose. Per loro è stato pensato Infostudenti, uno sportello che li supporti nella ricerca di un alloggio pubblico o privato.