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Filippi (PdL) sulle primarie del PD


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pdlDopo il trionfo di Bersani alle primarie, quali saranno le ricadute sul gruppo dirigente del Pd reggiano. Anche perché il trio che governa Reggio (Castagnetti, Delrio e Masini) era e resta schierato con Franceschini. Nonostante gli appelli all’unità, necessari del dopo voto, sappiamo che all’interno della sinistra reggiana si arriverà ad un inevitabile “resa dei conti”.

La prima vittima designata sarà il mite Fantuzzi e agli altri tre non rimarrà che salire sul carro del vincitore o essere minoranza all’interno del partito. Penso che il trio sceglierà la prima delle due ipostesi. Riappariranno sulla scena politica reggiana, assieme ai gongolanti Marchi e Elena Montecchi, come se non fosse successo niente.

Sarà proprio la Montecchi, dalemiana di ferro, l’ago della bilancia delle alleanze interne, e detterà le condizioni di un futuro accordo. Arriveremo quindi ad un paradosso tipicamente reggiano: chi ha perso le primarie, scegliendo un candidato perdente, continuerà ad avere le massime responsabilità pubbliche, come se nulla fosse successo. Chi perde governerà, chi vince si accontenterà di qualche posto in più. Ecco in sintesi la grande rivoluzione del Pd reggiano. Passerà anche in second’ordine il fatto che nella nostra provincia il 10% dei simpatizzanti Pd non si sia recato alle urne. A dimostrazione della crisi del Pd: vedi amministrative 2009. Dopo due mesi di assoluta staticità della giunta comunale e di quella provinciale, “causa primarie”, assisteremo ad altri mesi di immobilità, “causa congresso”. Mi auguro che non sia così, ma non ci credo molto.

Abbiamo di fronte a noi temi delicati e urgenti quali quelli della stazione Mediopadana, dell’urbanistica, della viabilità, testamento biologico, sanità e chi più ne ha ne metta. Languono da mesi e sono sostanzialmente irrisolti. Aspettiamo risposte e ci propongono i congressi…

(Fabio Filippi)