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Canoni spiagge, Pasi: informati solo al ricorso


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Spiaggia_ombrelloniLa Regione “non è stata coinvolta né informata direttamente nel merito della procedura d’infrazione, se non al momento in cui è stata notificata l’impugnativa alla legge 8/2009”. L’assessore regionale al turismo Guido Pasi ha risposto così a Gioenzo Renzi (An-Pdl) che chiedeva di evitare il “muro contro muro” con il Governo, che ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge regionale che permette ai titolari di concessioni del demanio marittime di chiedere entro il 31 dicembre 200, la proroga fino a vent’anni a partire dal rilascio.

Secondo Renzi, la Regione “non poteva non sapere” che al Governo italiano era stata notificata “da ben cinque mesi” la procedura di infrazione europea, che contestava la normativa nazionale e quindi quelle regionali criticando una disparità di trattamento tra le imprese già titolari e chi avrebbe voluto subentrare.

L’assessore ha ricordato che la norma regionale contestata non disciplina il rinnovo, ma la possibilità di una proroga in relazione agli investimenti fatti sul bene concesso. La proroga della durata – ha spiegato – è un istituto diverso dal rinnovo: la legge regionale ha inteso riequilibrare il rapporto tra gli investimenti compiuti dal concessionario e la durata della concessione, “ove si consideri che, sino ad oggi, i concessionari di beni con finalità turistico-ricreative hanno attivato investimenti per la riqualificazione delle strutture confidando nella stabilità del rapporto concessorio, che deve oggi essere invece opportunamente collegato alla natura ed alla rilevanza degli investimenti proposti”. Secondo Pasi, poi, la “Risoluzione del Parlamento europeo sui partenariati pubblico/privati e il diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni” confermerebbe la coerenza della norma regionale con i principi Ue e la “sostanziale concordanza” – ha detto – tra quanto disposto dalla norma regionale e gli indirizzi comunitari.

In caso di una “eventuale dichiarazione di incostituzionalità”, Pasi ha precisato che l’art. 136 della Costituzione prevede che la norma cessi di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione: è in quel momento che le norme dichiarate incostituzionali non possono più avere applicazione. Fino ad allora vale la proroga della legge regionale, che è “tuttora valida ed efficace”. Il confronto con il Governo è in corso – ha concluso – e dovrà necessariamente passare dalla Conferenza Stato-Regioni.

Renzi ha replicato tornando a ribadire che la Regione “non poteva non sapere: infatti è dotata di un ufficio legislativo che non poteva non esserne informato. Questa è una leggerezza inaudita. Senza contare che quando ho sollevato perplessità nella fase istruttoria della legge mi era stato risposto che la stessa era ‘blindatissima’, in particolare per la proroga, quindi – secondo Renzi – c’era l’intento politico di enfatizzare questo tema e di andare avanti nonostante la procedura di infrazione, come manovra di propaganda elettorale”.