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Filippini (Patto per Casalgrande): nuova colata di cemento su Casalgrande Alto


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IMAGE_096E’ pronta per partire la nuova colata di cemento che investirà una delle zone più belle del territorio casalgrandese. Dopo l’ultimo passaggio in consiglio comunale, la maggioranza che sostiene il sindaco Andrea Rossi ha infatti dato il via libera alla lottizzazione che prevede la costruzione di ben 56 nuovi alloggi nella frazione di Casalgrande Alto (vedi progetto allegato datato Ottobre 2009). Un pesantissimo schiaffo alla tutela ambientale di questa pregiata area pedecollinare, portato avanti con veri e propri salti mortali dal punto di vista urbanistico. L’attuale PRG arrivato a scadenza risulta infatti esaurito per quanto riguarda la capacità edificatoria pianificata nel 1999, ma la giunta casalgrandese è riuscita attraverso un vero e proprio “collage” di aree ad uso residenziale sparse tra Boglioni e Salvaterra, a racimolare i metri quadri sufficienti per autorizzare questo nuovo intervento edilizio utilizzando la norma che accorda uno sforamento del 6% alle metrature previste dal piano vigente.

Un’operazione che l’amministrazione ha messo in piedi per finanziare una parte del progetto per la nuova casa protetta attraverso una convenzione con la ditta Italcasa Costruzioni Edili srl, un soggetto privato con il quale lo stesso Comune di Casalgrande ha un contenzioso legale non ancora concluso, contenzioso che vede l’impresa in questione destinataria di ben due provvedimenti per abuso edilizio.

La giunta guidata dal sindaco Andrea Rossi fa quindi accordi con una ditta contro la quale sta spendendo migliaia di euro in consulenze legali per una causa di fronte al TAR di Parma, un’anomalia più volte segnalata dal capogruppo d’opposizione Paolo Filippini, già dai tempi in cui sedeva in consiglio comunale come esponente della Lega Nord.

Lo stesso esponente della lista Patto per Casalgrande si chiede come sia possibile, in una situazione congiunturale come quella attuale che vede sull’intero territorio centinaia e centinaia di nuove case sfitte ed invendute, pensare di finanziare un’opera pubblica con una speculazione edilizia che prevede oltre cinquanta nuovi alloggi.

Tutto questo con la pesante incognita dei finanziamenti che ancora mancano per garantire la realizzazione della nuova casa di riposo, visto che né la convenzione con Italcasa, né i preventivati contributi regionali, riusciranno a coprire la totalità dei costi previsti.

Esiste quindi il rischio latente di veder costruite case e villette, ma non l’opera di pubblica utilità alla quale sono destinati i proventi della convenzione.

(Gruppo Consiliare ‘Patto per Casalgrande’, Paolo Filippini – capogruppo)