Home Modena L’Unione Europea finanzia un Progetto di Ricerca internazionale (CoBaSys), coordinato dall’Università

L’Unione Europea finanzia un Progetto di Ricerca internazionale (CoBaSys), coordinato dall’Università


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sanitaLa recente istituzione a livello di Università degli studi di Modena e Reggio Emilia un Centro universitario di servizi per la cooperazione allo sviluppo –CUSCOS, che si prefigge attività di ricerca, di formazione e di collaborazione con istituzioni e organizzazioni non governative impegnate sul campo per la diffusione di una cultura di cooperazione allo sviluppo, parte di un coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo del nord Italia, ha portato ad un incremento delle attività rivolte alla cooperazione internazionale.

L’impegno dei componenti del CUSCOS sul fronte della lotta alle povertà, morali, economiche e sanitarie dei Paesi in via di sviluppo, cui rivolge prioritariamente il suo sguardo, è stato premiato col finanziamento (oltre 900mila euro) da parte della Comunità Europea di un progetto di ricerca denominato Community based system in HIV treatment – CoBaSys, che studia l’impatto sulle comunità Africane dei programmi di accesso alle terapie anti-AIDS. L’obiettivo generale del progetto è quello di rafforzare l’integrazione dei Paesi coinvolti all’interno del Programma Europeo ACP Science and Technology (S&T), focalizzando le azioni sul miglioramento dell’assistenza sanitaria nel trattamento dell’HIV in specifiche comunità target individuate come casi pilota.

“Gli Stati Africani coinvolti nel progetto – afferma il prof. giovanni Guaraldi, Direttore del CUSCOS e coordinatore del Progetto di ricerca – presentano la più alta incidenza di HIV/AIDS nel mondo. Questa malattia riamane una delle cause primarie di morte nel mondo e la principale causa di morte in Africa. Non a caso la lotta all’HIV rappresenta uno degli obiettivi principali che ritroviamo anche nella dichiarazione del Millennio siglata dalle Nazioni Unite nel settembre 2000”. In particolare i Paesi Africani coinvolti nel progetto (Tanzania, Malawi, Zimbabwe, Mazambico, Botswana, Namibia), si trovano ad affrontare molteplici difficoltà nella lotta contro l’HIV, che sono di ordine finanziario e sociale, poiché attualmente la cura attraverso i farmaci anti-retrovirali è possibile solo grazie a donazioni internazionali (Europei e Statunitensi), i servizi sanitari di base sono carenti o inesistenti, tanto che nelle zone rurali la difficoltà di accesso alle cure e ai farmaci rendono inefficaci le terapie, e la mancanza di personale sanitario qualificato.

L’obiettivo specifico del Progetto è, dunque, quello di creare un network stabile, tra i Paesi Africani coinvolti e i partners Europei, al fine di promuovere best practices (buone prassi) nel campo del trattamento sanitario dell’HIV. Particolare attenzione in questo sarà data a un approccio di tipo partecipativo, che tenda a valorizzare e rafforzare il ruolo delle comunità e associazioni locali, come risorse fondamentali per poter affrontare efficacemente la problematica dell’ HIV, sperimentando le metodologie adottate sia a livello delle singole comunità, che a livello regionale.

Al Progetto, che avrà la durata di tre anni, vi partecipano numerose istituzioni universitarie non, come l’Università di Modena e Reggio Emilia, quella di Bologna, di Manchester, di Helsinki, del Malawi, l’Università Eduardo Mondlane del Mozambico l’Università del Botswana, l’Università Dar es Salaam della Tanzania, l’Università della Namibia, il Research for Equity And Community Health Center Trust del Malawi, e quali partner associati l’Università dello Zimbabwe, l’Usokami Health Center della Tanzania e l’European Aids Treatment Group del Belgio.

“Siamo di fronte a un profondo cambiamento del concetto di cooperazione – afferma il Direttore del Centro Universitario di Servizi per la Cooperazione allo Sviluppo – CUSCOS prof. Giovanni Guaraldi – che va interpretato nell’ottica di un dialogo politico tra Paesi cooperanti. Questa prospettiva impone un cambiamento anche metodologico: un passaggio dall’approccio per progetti, che rischia di rispondere al bisogno dell’immediato senza alcun riferimento alle politiche di sviluppo più ampie degli Stati, a un paradigma strutturale in una visione olistica, integrativa e prospettica che vede le azioni pianificate nel lungo periodo ai diversi livelli sociali. La sfida per il futuro è quella delle politiche dell’appoggio istituzionale che incidono sui tessuti sociali, educativi e produttivi. Le università, le istituzioni pubbliche e le ONG diventano insieme catalizzatori- facilitatori di processi e non più gestori dei programmi di cooperazione. Attraverso un approccio partecipativo e il coinvolgimento di soggetti omologhi delle comunità beneficiarie deve essere promosso il carattere interdisciplinare e intersettoriale dell’intervento coinvolgendo tutti gli attori del territorio, istituzioni comprese”.

Parallelamente al decollo di questo Progetto l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha promosso un Master di I livello in Cooperazione internazionale: progettazione e gestione degli interventi, disabilità, emergenze, si propone di preparare figure che operino nel settore della cooperazione internazionale come esperti di progetti, di interventi nel campo della disabilità e nella gestione delle grandi emergenze. Il Master, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero degli Affari Esteri, vede impegnate tre facoltà dell’Ateneo emiliano: la facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, la facoltà di Medicina e Chirurgia e la facoltà di Lettere e Filosofia e si caratterizza per la particolarità di abbinare gli sforzi del sistema della Cooperazione internazionale alla progettazione e gestione degli interventi, tenendo conto del contesto socio-sanitario del Paese in si svolgono, della presenza, assai diffusa nelle aree in via di sviluppo, di soggetti con disabilità, delle condizioni di emergenza causate da calamità naturali o da eventi bellici che possono verificarsi sia sul territorio nazionale che esteri. Il Master, dunque, cercherà di trasmettere ai partecipanti una visione a tuttotondo sulla realtà della Cooperazione internazionale, delle emergenze e della disabilità attraverso 1.500 ore, comprensive di attività didattica, di forme di addestramento e di stage, presso le maggiori Organizzazioni Non Governative presenti nei Paesi in via di sviluppo, che spazieranno dall’ambito medico, giuridico, pedagogico e pscicologico, per l’indirizzo della progettazione e gestione degli interventi e della disabilità, al medico, tecnico e logistico per le gestione delle emergenze.

Il requisito di accesso, al Master di I livello in Cooperazione internazionale: progettazione e gestione degli interventi, disabilità, emergenze, è il possesso di un diploma di Laurea o Laurea specialistica conseguita ai sensi del D.M. n. 509 del 1999 oppure un diploma di Laurea o Laurea Magistrale conseguita ai sensi del D.M. n. 270 del 2004 oppure una Laurea del Vecchio Ordinamento. Il corso, che potrà accogliere un massimo di 100 studenti scelti sulla base delle esperienze formative e professionali, costa di 1.500 euro da pagare in due rate. Il Master è ammesso al Catalogo Interregionale per l’Alta Formazione ed è possibile usufruire di assegni formativi. L’assegnazione del voucher è subordinata alla verifica dei requisiti dello studente e all’ammissione in graduatoria secondo quanto previsto dai bandi pubblicati sul sito Alta Formazione in rete.

La scadenza per la presentazione delle domande di ammissione, che può essere effettuata via internet o tramite le torrette self-service presenti nelle principali sedi accademiche di Modena e di Reggio Emilia, è fissata per le ore 13.30 di venerdì 6 novembre 2009. Entro questa data la documentazione, scaricabile dal sito, dovrà essere consegnata direttamente o tramite lettera raccomandata o corriere postale all’Ufficio Post-lauream/Esami di Stato dell’Ateneo (via Università 4) a Modena. Non è ammessa la presentazione della domanda via e-mail o fax.

Per informazioni di carattere scientifico e didattico: e-mail oppure chiamare il seguente numero 338. 14 59 214; quelle di carattere amministrativo possono essere richieste a: Ufficio Post lauream/Esami di Stato (via Università, 4 – 41100 Modena; tel. 059 2056423) dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 11.00; fax 059 2056574; e-mail; apertura al pubblico nei seguenti giorni e orari: lunedì e mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 e martedì, giovedì e venerdì dalle ore 11.00 alle 13.30.

Per scaricare il bando di ammissione visitare il sito Master Cooperazione.

Il Centro universitario di servizi per la cooperazione allo sviluppo (CUSCOS)

Il Centro universitario di servizi per la cooperazione allo sviluppo (CUSCOS) nasce a seguito dell’adesione da parte dell’ Università di Modena e Reggio Emilia al Protocollo d’Intesa del “Coordinamento Universitario per la cooperazione allo Sviluppo” nell’aprile 2007. Il nostro Ateneo si è distinto da sempre per un attenta partecipazione alle iniziative promosse dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri in favore della cooperazione universitaria come bene lo dimostra la sottoscrizione alla dichiarazione di Intenti di Villa Madama, promossa dal Min. Deodato, nata a seguito delle Giornate per la Cooperazione Italiana (6/7 Dicembre 2004, Roma), che portarono alla costituzione del coordinamento delle Università Italiane per la cooperazione.

Il CUSCOS è parte del coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo del Nord Italia (CUCS).

Obbiettivi del Centro sono la creazione di un Centro Universitario modenese, che nasce dalla constatazione che la Cooperazione allo Sviluppo è in una profonda fase di cambiamento a livello internazionale e necessita di nuove strategie politiche, scientifiche ed economiche per favorire:

– la promozione di ricerche e studi preferibilmente interdisciplinari atti a stimolare la cooperazione e la solidarietà internazionale dell’Università di Modena e Reggio Emilia;

– l’elaborazione e sperimentazione di modelli di intervento di carattere interdisciplinare finalizzati alla lotta alla povertà;

– la pubblicazione e la divulgazione di studi e ricerche sulla cooperazione e solidarietà internazionale;

– la promozione e gestione di programmi per iniziative finalizzate alla didattica e alla formazione nei Paesi con difficoltà di accesso all’istruzione e alle conoscenze;

– il supporto scientifico e organizzativo delle attività rivolte a Paesi coinvolti in progetti di cooperazione allo sviluppo attraverso la nascita e il sostegno di corsi di laurea e master universitari;

– la promozione di esperienze di formazione e relativo riconoscimento curricolare per gli studenti di Ateneo che intendano frequentare Università o progetti di cooperazione internazionale attuati da partners del Centro

– il sostegno dei dibattiti culturali nella realtà territoriale dell’Ateneo sui temi di cooperazione internazionale per lo sviluppo umano e la promozione della pace;

– la collaborazione con enti pubblici e soggetti privati impegnati in progetti di cooperazione allo sviluppo attraverso interventi di consulenza tecnica e di ricerca

– la promozione del dialogo interistituzionale (soprattutto a livello locale) per l’avvio di progetti che siano espressione delle potenzialità e dell’impegno del territorio provinciale;

– la tutela giuridica agli operatori del Centro impegnati in progetti di cooperazione internazionale ed l’individuazione il quadro normativo e le opportune procedure amministrative che consentano la utilizzazione delle risorse umane del Centro in sinergia con i compiti istituzionali.

E’ retto da un Consiglio Direttivo composto da:

1.Elisabetta Genovese (Facoltà di Medicina e Chirurgia)

2.Enrico Govannetti (Facoltà di Economia)

3.Maria Paola Costi (Facoltà di Farmacia)

4.Vittorio Iervese (Facoltà di Lettere e Filosofia)

5.Emilio Stefani (Facoltà di Agraria)

6. Giovanni Guaraldi (Delegato del Rettore)

7. Luisa Tuttolomondo (Studente lettere)

Direttore è il prof. Giovanni Guaraldi