Non sono un esperto del sociale, nè un umanista nè un intelletuale, sicuramente sono molto curioso e stasera sono stato attrattoda 2 gruppi presenti sul famoso Facebook. Ovviamente, premetto, non sono condividibili da me e non sono iscritto.
Ambedue i gruppi, con parole piu o meno velate, teorizzano la violenza.
Sempre la mia curiosità, mi ha portato a sfogliare i nomi dei “FANS” e mi assalgono i dubbi, nessun dubbio, non sono nikname, tanto di foto e di adesione.
Vedo molta gente che conosco, padri di famiglia esemplari, donne che vanno a messa, figli di buona famiglia, amministratori comunali, persone molto dedite al sociale, mi consola che non ho trovato preti.
Questa societa è impazzita.
Vorrei essere un Sociologo per spiegare a me stesso il perche di tutta questa rabbia canalizzata ad arte, da chi è perchè non posso che tirare delle somme tra me e me.
Io la vedo così, una guerra tra poveri economicamente ed intellettualmente, e come in tutte le guerre ci sono i Capi, coloro che, alla fine o nel mezzo, ne traggono i più squallidi rendiconti.
Riporto due soli post letti tra i tanti…. uno inneggia all’eliminazione fisica di una persona, l’alltro ha soluzioni del tipo… la moschea va fatta in una buca e poi……..il rogo della befana.
Mi direte sono tutte goliardate. Ma la storia insegna alcune cose.
I problemi italiani hanno radici molto vecchie… prima di questi neonati.
La legge 180, con la morte del Sen. Bisaglia si arenò a metà guado, grande scelta di civiltà nel chiudere i lager, senza poi accompagnare l’integrazione e l’aiuto alle famiglie.
E se qualche psicolabile, figlio illegittimo della 180 vuol liberare Sassuolo o i Sassolesi.
A chi imputare la responsabilità?
Non mi piace questo tipo di società.
Buona domenica
(Francesco Mannino)