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Tia, PD: l’Iva va rimborsata dallo Stato, non da Hera


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denaro_2“Avevamo ragione noi: l’Iva riscossa indebitamente deve essere rimborsata dallo Stato, non da Hera. E il Pdl, votando il nostro ordine del giorno, è stato costretto a fare retromarcia”. Non nasconde la sua soddisfazione il capogruppo consiliare del Pd Paolo Trande per il voto “bipartisan” in Consiglio comunale che sancisce due fatti: a) l’Iva sulla tariffa d’igiene ambientale (TIA) veniva riscossa da Hera e trasferita allo Stato; b) Hera non poteva, purtroppo, non riscuotere l’Iva sino a una nuova regolazione della materia da parte del governo e del Parlamento, in coerenza e sulla scorta delle risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate, ovvero del Ministero delle Finanze.

“Quindi avevano torto gli esponenti del PdL – dichiara Trande – quando, immediatamente dopo la sentenza della Corte costituzionale del luglio 2009 che dichiarava la non assoggettabilità a IVA della TIA – chiedevano a Hera il rimborso dell’IVA sulla Tariffa di Igiene Ambientale. Come sempre accade i consiglieri del Pdl Mazzi e Leoni si sono precipitati sui giornali. Il primo ha dichiarato che Hera doveva restituire l’Iva; il secondo che non doveva più riscuoterla. Votando l’ordine del giorno del Partito democratico – prosegue il capogruppo del Pd – il Pdl ha ammesso la magra figura e la stessa cosa ha fatto la Lega Nord che, ad onor del vero, non aveva né accusato Hera, né chiesto che Hera non riscuotesse l’IVA. Un ravvedimento tardivo che comunque apprezziamo”.

L’ordine del giorno del Pd non si limita a ristabilire la verità dei fatti ma chiede che governo e Parlamento approvino subito una legge per la restituzione dell’IVA riscossa senza diritto a tutti gli utenti modenesi; una legge che, al tempo stesso, consenta a HERA di non applicare più un balzello dichiarato “illegale”.

“I modenesi – conclude Trande – hanno diritto innanzitutto ad avere indietro i soldi versati ingiustamente. In secondo luogo meriterebbero un’opposizione più responsabile e attendibile di quella attuale che, nella smania di attaccare comunque l’Amministrazione, spesso prende lucciole per lanterne”.