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Modena: giornata di commemorazione dedicata al prof. Stefano Ferrari


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stefano ferrariLa figura e l’opera scientifica ed istituzionale del professor Stefano Ferrari sarà oggetto di un omaggio che amici, colleghi e quanti lo hanno conosciuto da vicino gli vogliono rendere a poco più di un anno dalla scomparsa. Protagonista assoluto per molti anni della vita accademica, il professor Stefano Ferrari ha legato indissolubilmente i suoi studi di ricercatore e la sua attività di docente a promuovere il prestigio nazionale ed internazionale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, indirizzandone lo sviluppo verso iniziative, tanto nel campo istituzionale che scientifico, del tutto innovative, coerenti con la volontà di qualificare la formazione dei giovani e trasformare e radicare l’Ateneo nel contesto delle sfide socio-economiche del suo tempo.

In questo senso si è speso con energia tanto nella istituzione della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie, nata formalmente il 1° gennaio 2005, e di cui è stato il primo Preside, che nella realizzazione del Centro di Medicina Rigenerativa, inaugurato il 27 ottobre 2008. Come ricercatore, è stato fondamentale l’impulso che ha prodotto per la diffusione e trasmissione delle conoscenze nel campo della biologia molecolare, alle quali ha dedicato tutti i studi, impegnandosi a fondo per la creazione di specifici laboratori dedicati presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

“E’ stato difficile – ricorda il Preside della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie prof. Sergio Ferrari – sostituire Stefano nel suo incarico istituzionale. In realtà memore dei suoi insegnamenti ho semplicemente proseguito quanto lui aveva in maniera lungimirante già tracciato: perfezionare i percorsi di laboratorio per dare una maggiore qualificazione professionale ai nostri studenti delle lauree magistrali; incoraggiare la mobilità internazionale degli studenti attraverso la partecipazione ai programmi Erasmus e Leonardo Da Vinci; incrementare i contatti con l’industria biotecnologica per favorire le opportunità di lavoro dei laureati. Di Stefano conservo 38 anni di ricordi personali e di amicizia di cui sono fiero. Inoltre, ho partecipato a tutto il percorso della sua malattia con notevole coinvolgimento personale, ricavandone un importante insegnamento di vita. Proprio su questi aspetti umani che hanno segnato nel profondo le sue convinzioni e le sue meditazioni ho ritenuto importante invitare il prof. Vito Mancuso, che concluderà la giornata con una lettura sull’anima ed il suo destino”.

Sono, dunque, profonde la traccia e l’eredità lasciate, tanto che oggi si avverte l’esigenza di condurre insieme da parte dell’Ateneo, della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie e del Centro di Medicina Rigenerativa una riflessione sulla attività ed i contributi che portano la sua impronta.

“Lo faremo – afferma il Rettore prof. Aldo Tomasi –, memori del suo entusiasmo, con lo spirito che ha sempre animato ogni sua iniziativa o proposito, ovvero quello di non soffermarsi a contemplare i risultati raggiunti da quelle che possiamo considerare sue creature, ma di guardare avanti, aggiornandone l’evoluzione e le finalità. Se fosse ancora tra noi credo che ci suggerirebbe esattamente questo. E noi perciò vogliamo cogliere l’occasione di questa giornata per ragionare sul futuro di queste strutture e delle ricerche che lo hanno appassionato”.

La giornata di commemorazione si svolgerà domani – sabato 7 novembre 2009 – a partire dalle ore 9.00 nell’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia (via del Pozzo 71 – Policlinico) a Modena, con un saluto rivolto ai presenti dal Rettore prof. Aldo Tomasi.

Seguiranno poi diversi contributi che ripercorreranno le tappe dell’impegno scientifico ed istituzionale di questo docente, affidati a: prof. Maurizio Cocucci, che aprirà i lavori; prof. Sergio Ferrari “L’amico”; prof. Umberto Torelli “Origini del gruppo di ricerca”; prof. Stefano Bonatti “Il periodo americano”; prof. Bruno Barbiroli “Il periodo biochimico”; prof. Renata Battini “Il laboratorio”; prof. Umberto Moscatello “Le biotecnologie e la nascita della nuova facoltà”; prof. Michele De Luca “Il Centro di Medicina Rigenerativa”; prof. Carlo Cipolli e prof. Giancarlo Pellacani “L’impegno istituzionale”; prof. Mauro Magnani “Il Consorzio Interuniversitario delle Biotecnologie”; dott. Paolo Bonaretti “Università e Regione Emilia Romagna”; prof. Giuseppe Torelli “Ancora qualche parola su Stefano…”. Poi, alle ore 12,45, “Il saluto della famiglia” portato dalla moglie dott. ssa Milena Cavazzuti, e un bilancio sulla sua “Eredità” fatto dal prof. Sergio Ferrari.

Nel pomeriggio, dalle ore 14.00, il programma proporrà alcuni contributi scientifici svolti dalla dott. ssa Susanna Molinari su “Meccanismi di regolazione di post-traduzionale di MEF2C nella biogenesi”, dal prof. Paolo Bianco su “Progenitori mesodermici post-natali”, dal prof. Giulio Cossu su “Sviluppo prenatale del muscolo scheletrico, 20 anni insieme a Stefano”, prof. Giannino Del Sal su “Il doppio gioco dell’isomerasi PIN1” e del prof. Vito Mancuso, teologo del San Raffaele di Milano su “La ricerca dell’anima e del suo destino”.

L’iniziativa è stata sostenuta finanziariamente dal Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie – CIB, mentre l’organizzazione ha poggiato sull’opera della Segreteria della facoltà di Bioscienze Biotecnologie (dott. ssa Beatrice Piccaluga e dott. Matteo Venuta).