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Inserimento lavorativo svantaggiati: il si del Consiglio comunale modenese


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simbolo_disabiliE’ stata approvata in Consiglio comunale a Modena la delibera “Appalto per la realizzazione e il sostegno di progetti di orientamento, formazione, tirocinio formativo e inserimento lavorativo rivolti a persone disabili, in condizione di svantaggio e con problematiche psichiatriche per il periodo 1 gennaio 2010 – 31 dicembe 2012. Hanno votato a favore maggioranza e Idv, contro Udc, Lega Nord e Pdl. Si è astenuta Modena a 5 Stelle. Respinto, invece, l’emendamento presentato dal consigliere dell’Udc, con voto contrario di maggioranza, Lega Nord, Idv, favorevole di Modena a 5 Stelle, Pdl e Udc.

“La delibera – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti nella sua relazione – propone di proseguire con la forma di gestione mediante appalto di servizi per le attività svolte dal Comune per minori, adulti in condizioni di svantaggio sociale e disabili, includendo anche la gestione del laboratorio Ivo Monari, e propone di estendere l’ambito di attività anche alle persone con problematiche psichiatriche, con decorrenza dal 1 marzo 2010”. L’assessore ha spiegato che “l’estensione nell’attività si realizza grazie ad un accordo con l’Azienda Usl che trasferisce al Comune le risorse necessarie al finanziamento del segmento dell’appalto rivolto alle persone con problematiche psichiatriche. La scelta dell’appalto unitario deriva dalla necessità di coordinare le diverse modalità di produzione dei servizi in oggetto oggi esistenti”.

L’appalto prevede l’affidamento per tre anni della gestione complessiva dei servizi ad un’impresa o a un consorzio o a un raggruppamento di imprese in grado di svolgere i servizi principali dell’appalto. Comporta quindi una piena responsabilità nella gestione dei servizi, la cui fornitura prevede indicativamente un coordinatore delle attività, 11 educatori professionali a tempo pieno, un operatore amministrativo e un tutor a tempo parziale. Riguarda la gestione di almeno 450 progetti individuali, di cui 245 di formazione, tirocinio formativo e inserimento lavorativo, e 205 di orientamento. La presa in carico degli utenti rimane in capo ai servizi pubblici invianti, così come l’accesso, la valutazione e le dimissioni. Viene inoltre prevista la costituzione di un comitato di valutazione della qualità del servizio con la partecipazione anche di due associazioni di disabili. Nel 2008 tali attività hanno coinvolto 150 adulti in condizione di svantaggio, 80 disabili, e 86 minori (più 63 genitori). Nell’ambito delle attività per persone con problemi psichiatrici, finora su appalto dell’Usl, sono state interessati 55 utenti.

“L’appalto avviene nella forma di una procedura negoziata – ha proseguito Maletti – da svolgersi mediante invito ad almeno 5 ditte, con pubblicazione sul sito internet del Comune degli atti di gara e da aggiudicarsi secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e dei contenuti prestazionali e qualitativi. Maggiore rilevanza verrà data alla qualità del progetto che verrà presentato, attribuendo 70 punti alla qualità e al merito tecnico e 30 al prezzo. La base d’asta della gara per il triennio 2010-2012 è pari a 1 milione 354 euro circa al netto dell’Iva”.

Davide Torrini, Udc, ha dichiarato: “Alla scorsa edizione del bando, come ha ricordato l’assessore, ha partecipato un solo concorrente”. Torrini ha poi parlato di un emendamento alla delibera che ha presentato per intervenire sul tema dell’economicità: “La qualità dei servizi deve venire prima di tutto” ha detto. “Le risorse disponibili per il welfare stanno diminuendo, in concomitanza con una sempre maggiore richiesta. Le aziende devono, salvaguardando la qualità, farsi carico della necessità di ridurre i costi unitari”.

Secondo Adolfo Morandi, Pdl, “gli obiettivi di questa delibera sono tutti condivisibili e necessari, ma il tipo di percorso, come è stato costruito, non ci pare la soluzione migliore. Si è detto che almeno 5 ditte saranno contattate per partecipare alla gara, ma nel capitolato si pongono tutta una serie di condizioni, molto stringenti e mirate, che potrebbero portare alla presentazione di un’unica proposta, annientando la concorrenza, la competizione e la possibilità di risparmiare sui costi. In questo modo si agevola sicuramente chi ha già svolto il servizio negli anni precedenti”.

Il consigliere del Pd Stefano Rimini ha espresso apprezzamento “per un servizio importante sul quale siamo chiamati a votare oggi. È decisivo, come emerge dalla struttura del punteggio che viene assegnato in base ai criteri del bando, puntare sulla qualità del servizio, pur senza trascurare l’efficienza della gestione e quindi un’economicità dei costi. Auspichiamo che la competizione possa essere aperta, con diversi partecipanti. Ci pare positivo valorizzare la responsabilità dell’azienda sul servizio erogato”.

Eugenia Rossi, Idv, ha definito “obsoleto” il concetto di assistenza, “da sostituire, come nella delibera, con il concetto di assunzione, che mette al centro la persona con i suoi diritti”. La Rossi ha raccomandato “un raccordo con le attività della Provincia e degli altri enti che lavorano sullo stesso tema. Ci sarebbe bisogno di un protocollo di intesa in modo da evitare sovrapposizioni tra diversi servizi, e cercare di far assumere più persone possibili, un compito senz’altro difficile in periodo di crisi. Per me le modalità di aggiudicazione, che si inseriscono in una legge europea, vanno benissimo, e credo che i 5 partecipanti ci saranno”.

Secondo Franca Gorrieri, Pd, “la ricaduta sociale del servizio va ben oltre le 450 persone cui si rivolge. Riguarda anche le loro famiglie, che non vanno lasciate sole di fronte a problematiche complesse e dolorose. È particolarmente importante e difficile l’obiettivo dello sviluppo dell’autonomia della persona, un tema che spesso la famiglia non riesce a perseguire da sola per il proprio coinvolgimento emotivo. L’inserimento lavorativo è uno degli aspetti decisivi, soprattutto nel passaggio tra età evolutiva ed età matura: al termine dell’obbligo scolastico molti ragazzi svantaggiati si trovano in difficoltà”.

L’assessore Francesca Maletti ha replicato: “Questo appalto è basato su un monte ore che comprende diverse figure professionali, diversi contratti collettivi nazionali. È questo uno dei motivi per cui è difficile prevedere dei ribassi d’asta. Sono convinta e mi auguro che parteciperanno più soggetti, perché nei distretti della Provincia ne esistono vari. La legge ci consente una gara a chiamata che non esclude la possibilità di partecipazione di altri soggetti oltre ai 5 convocati. I paletti che abbiamo posto sono quelli dettati dalla legge regionale e non da noi”. Anche l’assessore ha ripreso inoltre l’importanza del passaggio dall’idea di assistenza a quella dell’autonomia attraverso l’assunzione.

Paolo Trande, Pd, è intervenuto per dichiarazione di voto sottolineando “gli elementi di innovazione che ci sono in questo capitolato, in particolare lo stretto rapporto che si viene a creare con il territorio e l’azienda sanitaria. Questo è il futuro dei servizi socio-sanitari, la chiave di volta per la qualità e la sostenibilità”.

Davide Torrini, Udc, ha precisato: “In questo capitolato prende 30 punti quello che offre di meno. In un bando di questo tipo, un ribasso anche solo del 20% sarebbe sospetto, perché i costi più gravosi sono quelli della manodopera. Si poteva dare un segnale diverso”.

Mauro Manfredini, Lega Nord, ha affermato: “Noi siamo un po’ preoccupati perché spesso negli appalti il prodotto non risponde alle aspettative iniziali. Quando ci sono degli sconti, a me fanno paura. Credo che dovremmo valorizzare la qualità. Non credo si debba tirare sul prezzo di servizi che riguardano la gente e la salute. Purtroppo non possiamo sostenere né questa delibera né l’emendamento”.

Vittorio Ballestrazzi, Modena a cinque stelle, ha detto di condividere le motivazioni della delibera ma anche le affermazioni del consigliere Torrini: “Voterò a favore dell’emendamento – ha detto – e mi asterrò sulla delibera”.