La crisi economica internazionale che ha ripercussioni anche sul nostro territorio e quindi direttamente sulla vita dei cittadini sassolesi è un tema che non può, e non deve, essere materia di demagogia e “battaglia” politica per di più di basso livello.
Purtroppo, anche a causa della miopia politico/amministrativa della precedente Amministrazione comunale, le condizioni economiche e di vita dei cittadini sassolesi sono mutate negli ultimi mesi e si è reso quindi necessario da parte del Sindaco Caselli e della Giunta modificare i criteri di assegnazione dei contributi comunali.
Non è possibile infatti che a fronte di un impoverimento generale dovuto alle ripercussioni della crisi economica internazionale che ha colpito anche il comparto produttivo principale del nostro territorio, quello ceramico e di conseguenza tutto l’indotto, gli aiuti fossero destinati sempre alle stesse persone e con criteri ormai del tutto inapproprati per la nuova emergenza sociale creatasi.
Dieci anni di residenza sul nostro territorio ci sembra un tempo giusto, in un momento di difficoltà straordinaria, per sostenere tramite gli aiuti pubblici quei cittadini che non sono mai riusciti ad usufruire di tale aiuto e che in questo momento ne hanno un reale bisogno.
Si vuole, con i soldi dei contribuenti, sostenere quei cittadini che hanno rappresentato e rappresenteranno una risorsa ed una ricchezza anche umana per il nostro territorio. Si vuole, con i soldi dei contribuenti, dare voce alle tante persone, anche anziane, che sino ad oggi per rassegnazione e dignità non hanno avuto il coraggio di avvicinarsi ai servizi sociali .
Il desiderio sarebbe quello di poter aiutare tutti i cittadini in difficoltà, nessuno escluso, ma poiché il Comune di Sassuolo non dispone di risorse illimitate occorreva fare una scelta e quella responsabilmente fatta dal Sindaco e dalla Giunta va nella direzione del buon senso e degli impegni presi in campagna elettorale. E di questo si è trattato, di una scelta, una scelta difficile, che può essere o meno condivisa ma che deve essere accettata e rispettata.
L’argomento, è talmente serio che non può essere usato come strumento di propaganda politica ma deve essere uno stimolo per assolvere alla prima “missione” di chi politica la fa: stare vicino ai cittadini!
Dall’opposizione
ci saremmo aspettati quindi, almeno nelle sedi Istituzionali, un atteggiamento responsabile, collaborativo, perché no anche propositivo ma così non è stato.
Abbiamo infatti sentito il Consigliere Morini appellare con il temine “marocchino” il cittadino meridionale, lo abbiamo sentito rivolgersi alla maggioranza con l’appellativo di “miopi” cosa che lui sicuramente non è considerato che ha trascorso quasi tutta l’udienza consiliare leggendo un libro, per non dire poi di quanto poco rispetto per la dignità della persona abbia avuto la minoranza quando si è permessa di affermare che “ spulciava l’elenco” delle persone che avevano chiesto aiuto ai servici sociali.
L’argomento, come detto, è talmente serio che non può e non deve essere usato come strumento di propaganda politica ma deve essere uno stimolo per assolvere alla prima “missione” di chi fa politica, stare vicino ai cittadini e noi ci siamo con i FATTI e non con la dialettica di basso livello e le offese! Il PDL in questo non ci sarà mai e non cadrà mai nelle provocazioni di chi vuole portarci ad abbassare i livelli al limite del buon gusto perché anche in questo siamo fortunatamente diversi. Questo non significa che il PDL non ci sia, anzi, è presente, attivo, unito e forte e sempre e solo a fianco dei cittadini per curare i loro interessi e null’altro!