Moratoria sul credito, nuove commissioni bancarie, accordi di ristrutturazione dei debiti e transazione fiscale, sono gli argomenti del convegno di Assimpresa – Conftrasporto che, in questo difficile momento economico, hanno richiamato gli autotrasportatori di Modena e provincia nella Sala Wiligelmo dell’Hotel Real Fini. Il titolo del Convegno, “Come affrontare la crisi”, la dice lunga sulle condizioni in cui opera il settore dei trasporti.
Quando l’economia si riprenderà, non ci sarà posto per tutti – avverte Vanni Mussini che di Assimpresa Conftrasporto è il direttore – ma solo per chi sarà pronto e avrà saputo adeguarsi. Il nostro scopo è preparare l’impresa a cogliere, quando sarà il momento, le opportunità che si presenteranno.
In ogni caso, come è emerso dalle relazioni di Jonathan Santini, Consulente Aziendale, Vittorio Mirabella, commercialista e Giovanni Pascali, avvocato, la ripresa risulta per il momento gracile, scontando una domanda interna ancora piatta, la produttività in calo e condizioni di credito restrittive.
Da uno studio di Bankitalia risulta che il 37,9% delle aziende ha ridotto gli investimenti, ma quel che più preoccupa sono le cause all’origine della riduzione. Si tratta delle difficoltà a trovare credito e dell’incremento dello stato di incertezza indotto dalla contingenza economica. Ma guardano più in profondità – dice ancora Mussini –tra le cause del calo degli investimenti, il maggior costo del denaro e la richiesta di garanzie più elevate giocano pesante per un 61% delle imprese, mentre il 28,2% si è vista respinta la domanda di nuovi finanziamenti. E pensare – dice ancora Mussini – che il 66% degli operatori esprimerebbe una domanda di credito sostanzialmente invariata, il 23,4% la aumenterebbe e solo per il 10% il credito sarebbe in flessione.
Uno sforzo per delineare le prospettive in vista del 2010 ci dice che gli ordini sono ancora in calo fino a fine anno, questo per un 46,2%, e anche per il primo semestre 2010 (per il 29%).
Uno spiraglio è dato dalla prospettiva dell’export (per un 30,7%). Quindi occorre dire che questa gracile ripresa non si potrà fare più robusta prima della seconda metà del prossimo anno, contando sulla capacità dell’Europa di muovere il PIL che trascinerà le esportazioni e, di conseguenza, la domanda di movimentazione delle merci.
Cosa dovranno fare nel frattempo le aziende? Si dovranno riposizionare – consiglia Mussini di Assimpresa – la riduzione dei costi sarà un percorso obbligato, ma occorrerà analizzare anche la possibilità di aggregazioni per realizzare economie di scala e porre tra le priorità quella di percorsi formativi per migliorare il livello professionale.