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Sassuolo: l’Assessore Giorgio Barbieri sui commenti post Consiglio comunale


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consiglio_comunale_sassuolo_12“Non ho mai detto “a casa tutti gli extracomunitari” come vogliono far credere alcuni politici locali dopo il Consiglio comunale del 12 novembre scorso – afferma l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sassuolo Giorgio Barbieri – ma ho semplicemente detto che i lavoratori stranieri, che perdono il posto di lavoro e, dopo aver usufruito degli ammortizzatori sociali ed eventuali aiuti comunali diventano disoccupati, possano essere aiutati a ritornare nel proprio paese pagando loro biglietto aereo con qualche ulteriore contributo per ricominciare, perché anche qui a Sassuolo purtroppo la festa è finita.

Dire loro di tornare a casa non è una cacciata razzista e senza cuore; tutt’altro: è un consiglio che viene proprio dal cuore, dalla consapevolezza che, forse, questa crisi non passerà tanto in fretta e che la vera emergenza “lavoro” sta piano piano scomparendo dal nostro territorio.

La mia domanda è: cosa farà mai un disoccupato lontano 1000 km, senza la speranza di trovare un lavoro? Penso che il ritorno nel proprio paese possa aiutarli a superare la crisi grazie ai parenti o amici.

D’altronde – prosegue Barbieri – anche il segretario della Cgil di Treviso Paolino Barberio sembra d’accordo con me quando afferma che “Non possiamo più accettare nuovi ingressi di stranieri fino a quando non saranno collocati quelli lasciati a casa dalle aziende e se caso aiutarli a rientrare nei loro paesi”.

Che dire poi del contributo per il rimpatrio ai cittadini non comunitari che perdono il lavoro e desiderano tornare a casa, provvedimento approvato dal Comune di Rovigo per gli stranieri residenti o solo domiciliati nel Comune, in regola con il permesso di soggiorno.

La Giunta di centrosinistra, su iniziativa degli assessorati ai Servizi sociali e all’Immigrazione, ha stabilito di pagare ai disoccupati stranieri che vogliano tornare in Patria in via definitiva (o per un lungo periodo) il costo del viaggio: 170-180 euro a testa, cumulabili per ogni componente del nucleo familiare, cui aggiungere altri 150 o 200 euro come “bonus”. L’iniziativa, dopo i primi giorni di attuazione, ha ricevuto una decina di domande, soprattutto di immigrati nordafricani, tutti single”.

Ecco come giustifica la scelta l’assessore all’Immigrazione Giovanna Pineta (PD) “ Una sorta di patto sociale, in cui il rimpatrio è vincolato al non ritorno. È un provvedimento una tantum ed eccezionale dovuto al momento di crisi economica che sta vivendo l’intero Paese. Ai Servizi sociali si presentano casi ingestibili, a cui dovremmo dare un contributo per la casa o le bollette o l’assistenza che ci costerebbe più delle spese di viaggio per il rientro in patria”.

Un provvedimento “necessario” secondo l’assessore in quanto senza un lavoro “aumenta il rischio di incorrere nel reato di clandestinità”.

“Che dire poi – prosegue l’Assessore Barbieri – del provvedimento del 15 Luglio del 1999 dell’allora Ministro Livia Turco (PD) sugli assegni famigliari con almeno 3 figli, erogati annualmente a seguito di Bandi pubblicati dalle Amministrazioni Comunali, dove escludeva gli extracomunitari.

Che dire poi della Caritas di Treviso che si scopre meno buonista infatti Monsignor Sant costretto a prendere atto di una situazione economica molto più grave del previsto che non sarà certo risolta con generiche frasette buoniste di circostanza, va incontro agli immigrati e alle famiglie in grande difficoltà pagando loro anche il viaggio per tornare nel loro paese.

Per quanto riguarda il nuovo regolamento sulla residenzialità approvato dalla nostra Giunta, ribadisco ciò che ho riferito in Consiglio Comunale: fa parte del nostro programma per favorire un centimetro in più i residenti da molti anni o coloro che hanno contribuito alla nascita del nostro distretto, penso ai nostri nonni o ai nostri padri che hanno lottato anche davanti alle fabbriche per garantire un futuro ai noi ed ai nostri figli, figli che oggi non hanno nessuna speranza di lavoro.

Volevo, però, tranquillizzare tutti che a Sassuolo non morirà di fame nessuno perché l’aspetto sociale è un punto fondamentale del nostro programma, infatti i servizi sociali unitamente alle associazioni del volontariato e la Caritas, forniranno l’assistenza primaria a tutti i cittadini comunitari e non comunitari, anche gli anziani saranno seguiti ed assistiti meglio che in passato cominciando con il superamento della vecchia e scricchiolante struttura di Casa Serena, l’ho detto e lo ripeto forse era meglio investire di più sui nostri anziani e fare qualche rotonda di meno.

Quindi cari amici del Pd – conclude l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sassuolo Giorgio Barbieri – vi invito a non falsificare il contenuto delle mie frasi, e riportare cose con ho mai detto, mentre voi si avete sicuramente detto “Marocchini” ai nostri cittadini italiani venuti dal Sud negli anni 60”.