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Bologna: Ape annuncia ricorso sui passi carrai

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denaro_euro“Contro le raccomandate ricevute dai nostri associati da parte di Tributi Italia Spa, concessionaria per il servizio Cosap, con riferimento alla riscossione del canone di riscossione dei passi carrai anno 2008 abbiamo già predisposto numerosissimi ricorsi al Tribunale civile di Bologna”. Lo annuncia il presidente di Ape, Associazione della Proprietà Edilizia, Gaetano Fiorini, che ricorda l’apertura di uno sportello “contro le ingiuste e irregolari richieste del Comune: daremo anche questa volta battaglia – si legge in una nota – nelle apposite sedi giudiziarie attraverso il nostro pool di legali e commercialisti”.

Tra le irregolarità rilevate, il mancato invio del bollettino. “Risulta che molti associati abbiano ricevuto unicamente la suddetta raccomandata, inviata per non aver versato di propria iniziativa il canone, mentre nel sito del Comune di Bologna si parla espressamente di pagamento mediante ‘bollettino di versamento inviato dalla stessa societa”, cioè dal concessionario. Di tale bollettino non vi e’ traccia. Si tratta – evidenzia il presidente – di una prima irregolarita’”.

In secondo luogo, il mancato invio di sollecito. “Anche ammettendo che tutti i bollettini di cui sopra siano stati smarriti dal servizio postale, la procedura adottata da Tributi Italia non e’ conforme all’art. 36 del Regolamento comunale. In pratica, a tutela del cittadino e specialmente, si deve ritenere, di coloro che non avessero, ricevuto il suddetto bollettino, il regolamento prevede una procedura bonaria avviata per posta ordinaria. Anche di questa comunicazione non vi e’ traccia e si tratta di una seconda irregolarita’”.

In terzo luogo, “i termini di adempimento assegnati lesivi del diritto alla difesa. Il Regolamento comunale prevede in effetti – fa notare Fiorini – che il concessionario proceda mediante raccomandata a/r assegnando un termine di 30 giorni per l’adempimento, trascorsi i quali il credito potra’ essere riscosso coattivamente. Ma, occorre notare, che essendo mancati i passaggi 1 e 2 (bollettino e sollecito) il termine di 30 giorni non consente un’adeguata tutela al cittadino, che viene a conoscere della pretesa del Comune solo con questa raccomandata. Tale termine, in ogni caso, appare contrario alla legge. Lo stesso Concessionario informa del termine di 60 giorni per ricorrere all’autotutela e del medesimo termine di 60 giorni per impugnare l’atto dinanzi al Tribunale di Bologna. Non si vede come il Regolamento comunale possa modificare i termini di autotutela/ricorso previsti per legge addirittura dimezzandoli”.

Infine, il bollettino di pagamento intestato a soggetto diverso dal concessionario della riscossione. “Anche volendo pagare, il cittadino si trova di fronte ad un bollettino per versamento su conto corrente postale intestato a Gestor Spa. Poiche’, ex art. 1188 Cod.Civ., il pagamento fatto a chi non e’ legittimato a riceverlo non libera dall’obbligazione il debitore” conclude il presidente di Ape.