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Sassuolo, Femca-Cisl: aggiornamento sulla trattativa Marazzi


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marazzi_2Durante l’incontro di ieri – giovedì 19 novembre – Marazzi, Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uilcem-Uil hanno firmato l’accordo per prorogare fino a metà gennaio 2010 la cassa integrazione ordinaria in tutti gli stabilimenti; inoltre i sindacati hanno concordato con l’azienda di proseguire il confronto nel pomeriggio di lunedì prossimo, 23 novembre. Ne dà notizia la Femca-Cisl, aggiungendo che nell’incontro di lunedì saranno chiariti alcuni aspetti relativi alla sospensione lavorativa di fine anno (in particolare per le aree che hanno esaurito la cassa integrazione ordinaria) e che si parlerà delle ricollocazioni concordate dei lavoratori occupati negli stabilimenti di Sassuolo. Lunedì si parlerà anche delle soluzioni da ricercare per l’assetto definitivo dell’impresa.

«Noi riteniamo che la trattativa, per quanto difficile, stia producendo risultati e che anche il periodo concordato di cassa integrazione ordinaria servirà per darci il tempo di individuare le soluzioni necessarie – commenta la Femca-Cisl – Per noi è molto importante che la trattativa stia coinvolgendo tutto il gruppo, senza l’apertura di procedure di mobilità da parte dall’azienda e con l’impegno a trovare soluzioni per tutti i lavoratori interessati. Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo finale che salvaguardi l’occupazione e dia una risposta utile a tutti i lavoratori del gruppo».

Nell’incontro di ieri – giovedì 19 novembre – è proseguito l’approfondimento di aspetti relativi al piano industriale dell’azienda (investimenti, obiettivi di produzione e di posizionamento sui mercati, ecc.) e di questioni organizzative, in particolare relative al sistema informatico. Si è parlato degli organici attualmente presenti nelle varie aree al fine di poter affrontare al meglio la discussione sugli assetti occupazionali e sulla ricollocazione del personale, dove necessario. La Femca-Cisl aggiunge che l’azienda ha confermato la volontà di non procedere con atti unilaterali, ma solo sulla base di accordi sindacali, e che per tutti i lavoratori delle aree oggetto del confronto sarà trovata una soluzione che non prevede il licenziamento.