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Modena: il Consigliere regionale PdL Enrico Aimi interviene sui negozi gestiti da extracomunitari


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negozio_cinese“La movida? Presto sarà trastullo per soli immigrati. La sinistra, che a parole invoca la legge uguale per tutti, chiude di fatto gli occhi sull’applicazione e il rispetto delle regole favorendo la nascita di nuovi negozi etnici gestiti da extracomunitari. Nulla in contrario se le persone sono oneste e in regola col permesso di soggiorno, l’unica obiezione è l’orario di chiusura di questi esercizi, il più delle volte a notte fonda”. E’ quanto afferma il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi, intervenuto sul proliferare di locali pubblici gestiti da stranieri. “Nei centri storici cittadini – Modena ne è un esempio – è un pullulare di market e minimarket sorti come funghi. Oltre naturalmente ad eludere in questo modo le regole sulla concorrenza e di conseguenza danneggiare altri commercianti che operano rispettando l’orario di lavoro abituale. Il rischio latente – ha detto ancora Aimi – è ovviamente il ripetersi di quanto già successo in passato nei pressi dei phone center: assembramenti a dismisura, urla, schiamazzi ed aggressioni. Tutto ciò con la conseguenza, non poi così lontana, di situazioni estreme, già vissute in un recente passato, che portano degrado, abbandono e spopolamento. Senza contare, poi, che diventano richiamo per tantissimi clandestini. Perché questi locali continuano a sorgere a distanze molto ravvicinate gli uni agli altri? Dove trovano questi immigrati, in periodo di crisi economica, tanto denaro da potersi permettere di aprire sempre nuove attività? E perché, soprattutto, a distanza di anni le amministrazioni di sinistra evitano di dare risposte? Si fa un gran parlare di trasformare i centri storici in “salotti”, al momento però – ha concluso il coordinatore vicario del PDL modenese – di elementi di arredo degni di questo nome ancora non se ne sono visti”.