Home Modena Aimi (Pdl) a commento dei dati sulla diffusione dell’Hiv a Modena

Aimi (Pdl) a commento dei dati sulla diffusione dell’Hiv a Modena


# ora in onda #
...............




aids_1“Il costo dell’immigrazione questa comunità non lo paga solo con la perdita di sicurezza, con la cessione di quote di sovranità sul territorio e con l’elevatissima spesa sociale, ma, stando ai terribili dati appena diffusi in tema di contrazione dell’Hiv, ora anche con la presenza del 40% di immigrati provenienti dall’Africa sub-sahariana e meridionale, paesi nei quali la malattia è endemica. L’allarme per il centrodestra è giustificato, ci auguriamo dunque che anche il centrosinistra eviti gli errori commessi per la sicurezza e, alla politica dello struzzo, sostituisca quella della responsabilità”. Ad affermarlo il consigliere regionale PDL Enrico Aimi che ha commentato i dati diffusi oggi sulla contrazione dell’Hiv nella nostra città.

“Tra l’altro – ha subito aggiunto – il dato non tiene conto del gran numero di presenze clandestine sul territorio, circostanza che è destinata a far avvicinare quel numero al 50%. Paesi assolutamente civili, subordinano la permanenza sul proprio territorio e la concessione del permesso di soggiorno anche alle condizioni di salute. In particolare, in presenza di malattie infettive particolarmente gravi (non ovviamente bronchiti o raffreddori), si deve adottare un criterio di assoluta prudenza, evitando – ha spiegato ancora Aimi – l’ingresso di persone che, per gravità della patologia, si trasformano in autentiche “bombe batteriologiche”. Malattie sconfitte e delle quali non vi era più traccia, incominciano a ripresentarsi: lebbra, tbc, vaiolo. Questo nuovo dato impressiona e fa riflettere. La politica si deve occupare dei problemi che di volta in volta si presentano, per risolverli evitando un approccio buonista o da “cuori aridi”. Peraltro – ha sottolineato il coordinatore vicario del PDL modenese – non possiamo trasformare da una parte l’Italia in un lazzaretto, dall’altra, stante la gratuità del sistema sanitario nazionale, in un rifugio di tutti gli ammalati del globo. In un mondo, forse ideale, ma utopico, nel quale oramai anche tanti elettori del centrosinistra non credono più, forse sarebbe accettabile, e in linea di principio giusto, che chi soffre possa o debba essere aiutato. Ma la realtà – ha detto Aimi concludendo la sua riflessione – inesorabilmente ci insegna che i posti di lavoro non sono infiniti, che le spese sociali non sono senza limite e che anche i posti letto nei nostri ospedali e le possibilità di curare, non sono illimitati. Non è mancanza di solidarietà, ma la consapevolezza che un’immigrazione senza regole finisce inevitabilmente per portare povertà, insicurezza e malattie, ovvero le stesse tragedie che, guarda caso, hanno portato tutti i regimi comunisti”.