Un’auto piena di armi è stata trovata all’aeroporto di Reggio Calabria, durante la visita del presidente Giorgio Napolitano. Secondo gli inquirenti l’auto-arsenale può rappresentare “un atto intimidatorio, una sorta di sfida lanciata dalla ‘ndrangheta”.
Gli esperti dell’antimafia collegano l’episodio di oggi con quanto accaduto il 3 gennaio con la bomba artigianale fatta esplodere davanti gli uffici giudiziari di Reggio. “E’ strano – fanno notare – che criminali viaggino con un arsenale a bordo di un’auto durante la visita del presidente della repubblica, durante la quale, chiaramente, vengono rafforzate tutte le misure di sicurezza e i controlli nelle strade”.
Non è escluso nemmeno che l’arsenale potesse servire a compiere qualche rapina. La vettura potrebbe essere stata trasformata in una sorta di “deposito” per consentire a chi doveva utilizzare armi e ordigni di andare a prenderli poco prima di compiere l’azione criminosa cui erano destinati.
Nell’automobile, parcheggiata in via Ravagnese e risultata rubata, sono stati trovati due fucili a canne mozze, due pistole, due ordigni rudimentali, una tanica con liquido infiammabile e tre passamontagna. Il mezzo è stato scoperto da una pattuglia in una zona interessata dal percorso del Capo dello Stato.
Il materiale ritrovato passerà adesso al vaglio degli specialisti del Ris che dovranno, tra l’altro, verificare se sia possibile estrarre tracce di dna dai passamontagna.