Sulla decisione del sindaco di Bologna di annunciare le proprie dimissioni, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha detto: “Con la dichiarazione di oggi in Consiglio comunale Delbono dimostra il proprio profondo rispetto per questa comunità e per Bologna”.
” ‘Bologna viene prima di ogni altra cosa’ ” è una affermazione che mostra senso di responsabilità e cultura delle istituzioni e un modo di intendere la politica e la responsabilità di governo che gli va riconosciuto anche perché è diametralmente opposto all?esempio concreto offerto da tanti altri. Delbono, come ha sempre ribadito, dimostrerà la piena regolarità e correttezza dei propri comportamenti da amministratore pubblico competente ed impegnato nelle diverse cariche che ha ricoperto in questi anni. A lui tutta la mia stima e la mia vicinanza. Alla Magistratura il pieno rispetto per il lavoro che sta svolgendo. Si apre ora una fase difficile e molto impegnativa, ma sono convinto che sapremo trovare le risposte che Bologna merita”.
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“Con grande senso di responsabilità il sindaco Flavio Delbono ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla sua carica, affermando di voler documentare alla magistratura e alla città la correttezza del proprio comportamento, e per farlo in piena libertà e non coinvolgendo l’amministrazione, si è reso disponibile a fare un passo indietro”: questo il commento del segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini all’annuncio di dimissioni del sindaco di Bologna. Un gesto – ha detto Bonaccini – che noi apprezziamo perché gli interessi della città vengono prima di ogni altra cosa e nessuna ombra può gravare sulla credibilità di chi amministra. Un principio, questo, valido in assoluto ma in modo particolare nella nostra regione dove esemplare, da sempre, è la tradizione del buon governo, un patrimonio prezioso costruito negli anni grazie allo stretto rapporto di fiducia con gli elettori e con tutte le componenti della società civile. Respingiamo con fermezza i tentativi della destra di lucrare politicamente ed elettoralmente su questa vicenda. E’ sotto gli occhi di tutti la diversità di comportamento – anche in questa occasione – rispetto a chi non perde occasione per gridare al complotto, delegittimare la magistratura e sfuggire alle responsabilità che il governo della cosa pubblica impone. Il candidato del PdL Mazzuca, ad esempio, potrebbe più utilmente invocare lezioni di moralità, correttezza e rispetto della magistratura laddove questa cultura istituzionale non si vede nei comportamenti quotidiani: nel suo stesso schieramento e a cominciare da chi ne è il leader”.
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“Sono molto dispiaciuta che il mandato al Sindaco Delbono si concluda prematuramente, credevo fortemente nella validità del suo progetto di innovazione per la città di Bologna. Ritengo, tuttavia, che la scelta del Sindaco di presentare le proprie dimissioni sia stata dettata dalla coerenza e dal desiderio che le sue vicende personali non distolgano dalle priorità e dai problemi della città: lo apprezzo per questa sua scelta coraggiosa e non posso che esprimergli vicinanza e solidarietà. I mesi in cui ho avuto la possibilità di svolgere il mio incarico di Assessore sono stati impegnativi, ho imparato molto da questa esperienza e spero di aver, in eguale misura, lasciato qualcosa alla mia città. Mi spiace che i vari progetti che erano in cantiere, nati dall’ascolto di molti edifferenti interlocutori cittadini, non possano essere posti in essere. Auspico che ciò che di buono in questi pochi mesi siamo riusciti a seminare possa essere raccolto dalla prossima amministrazione, sempre guardando al bene della nostra città, prima di tutto. (Nicoletta Mantovani)
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“Le dimissioni di Flavio Delbono sono un gesto di grande sensibilita’ nei confronti di Bologna. Esse dimostrano un senso di responsabilita’ verso la comunita’ che va al di la’ dei propri obblighi e delle proprie convenienze. Delbono ha confermato, a differenza di altri, di saper mettere al primo posto il bene comune e non le sue ragioni personali. Ora sara’ piu’ libero e forte nel dimostrare la propria estraneita’ ai fatti che gli sono contestati e potra’ essere anche in futuro una risorsa per la politica italiana”. Queste le parole di Romano Prodi a commento della decisione del sindaco di Bologna di rassegnare le dimissioni.
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In merito alle dimissioni di Flavio Delbono dalla carica di Sindaco di Bologna, il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni: “I fatti contestati all’ormai ex sindaco di Bologna Delbono riguardavano la sua attività alla Vicepresidenza della Regione Emilia Romagna. Le sue dimissioni, oltre ad un evidente segnale di perdita di credibilità della classe dirigente PD, rappresentano quindi un serio problema politico anche per il Presidente della Regione Vasco Errani. Alla vigilia delle elezioni regionali scoppia l’ennesimo bubbone in casa PD. Delbono oltre ai giudici, dovrà rispondere ai cittadini. Così come dovrà fare Errani, di cui Delbono era braccio destro ai tempi dei fatti contestati. Non crediamo che i cittadini saranno pronti ad affidare nuovamente a questi signori il governo dell’Emilia Romagna”.
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Apprezzo la scelta di Flavio Delbono di lasciare, le accuse a suo carico sono particolarmente rilevanti. E’ giusto che risolva i suoi problemi al di fuori del Comune. Solo pochi giorni fa avevo fatto il parallelo tra il sindaco Delbono e l’ex vicesindaco del Comune di Reggio Emilia, il socialista Giovanni Chierici: costretto alle dimissioni, alla fine degli anni ottanta, per uso improprio di una macchina del Comune, caso che passò poi alla storia come “Thema gate”. Il paragone calza. Ma c’è un altro dato da non trascurare: il ruolo che ricopriva Delbono ai tempi delle irregolarità: Vicepresidente e assessore al bilancio della Giunta Errani. Delbono era, e probabilmente lo è ancora, il braccio destro del Presidente della Regione Emilia-Romagna. Veramente Errani non ne sapeva nulla? Delbono, solo oggi ha dichiarato in merito al suo rapporto con Errani: “Ci parlo ogni giorno, sì, ma di questo non abbiamo mai parlato”. Errani ci deve spiegazioni. Veramente non ha avuto nessuna percezione di quello che stava accadendo ad un passo da lui? Per quale motivo, ancora oggi, evita l’argomento con l’amico Flavio? Ci sono altre responsabilità, dietro lo scandalo, che i cittadini ancora non conoscono. (Fabio Filippi, Vicepresidente Gruppo Pdl Regionali Emilia-Romagna)
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Oggi in consiglio comunale abbiamo assistito ad una triste sceneggiata. PD e PDL hanno una credibilità, agli occhi dei cittadini, sempre più bassa e sono più che mai lacerati al loro interno. Entrambi fanno melina per andare al voto il più tardi possibile. Hanno bisogno di tempo per rifarsi il “look” cercare l’uomo “buono e giusto”, il salvatore e spendere centinaia di migliaia di euro in consulenti d’immagine per ricostruire in maniera fittizia la loro immagine agli occhi dei cittadini. Sono sempre meno però i cittadini che si fanno prendere in giro…. Il PD infatti avrebbe evitato l’anno di commissariamento presentando le dimissioni di Delbono cinque giorni prima; il PDL invece si dimentica che il governo con decretazione d’urgenza può indire elezioni anche prima dell’estate. Sappiamo quanto questo governo sappia arrivare fino in fondo quando è nei suoi interessi, quindi non si faccia finta di non poter fare nulla. Una città come Bologna commissariata è una cosa vergognosa. Inoltre chi pagherà i costi a carico della collettività? La riorganizzazione dello staff del consiglio e dei gruppi consiliari? I costi delle elezioni? Il partito democratico ha un’evidente responsabilità politica e non ho ancora sentito nessun dirigente chiedere scusa ai cittadini. Il gesto di Delbono di dimettersi è stato responsabile (a differenza di molti parlamentari del PDL), i tempi ed i modi dello stesso invece, sono stati gravemente irresponsabili. Vedremo se questa inchiesta è un “sexi gate” come qualcuno la vuole fare passare oppure se le indagini sveleranno un rapporto malato tra imprenditori della sanità ed amministratori pubblici nella nostra regione. E’ inutile parlare della questione morale a destra o a sinistra, la questione morale, che è direttamente correlata alla crisi di partecipazione alla vita politica da parte dei cittadini, riguarda tutto il sistema dei partiti, senza distinzione. Finchè non cambieranno le organizzazioni all’interno delle quali nasce la classe dirigente di questo paese, prive di selezione meritoria, di confronto costante con la base e di trasparenza, continueremo a trovarci di fronte ad amministratori pubblici indagati, patteggiati e condannati. Giovanni Favia (Gruppo Consiliare Beppegrillo.it)
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“Dopo il crollo del modello emiliano” – afferma l’on. Angelo Alessandri, Presidente Federale della Lega Nord Padania e Segretario Nazionale dell’Emilia – “che ha dimostrato un’evidente incapacità amministrativa ed altrettanta incapacità economica nel gestire e nel governare la Regione Emilia-Romagna, salvo invece difendere un sistema più corporativo che cooperativo, e dopo aver visto sparire i collanti ideologici, ora anche la questione morale, nello specifico quella relativa al Sindaco di Bologna, diventa un boomerang per il centro-sinistra. Non so se c’era del marcio in Danimarca, di sicuro non c’è più delbono a Bologna!”