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Venerdì 26 febbraio a Bologna, convegno su domotica e ausili per la disabilità


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Le tecnologie e la domotica possono essere importanti per favorire l’autonomia delle persone disabili e allo stesso tempo alleggerire il carico assistenziale che grava sulle famiglie. Dispositivi meccanici e ausili elettronici possono infatti rendere accessibili gli ambienti di vita e di lavoro, possono permettere di muoversi e comunicare più facilmente, di studiare, di lavorare, di tenere sotto controllo la propria salute attraverso l’assistenza sanitaria a distanza. Ma quali sono le tecnologie oggi disponibili? Quanto e come sono utilizzate, a Bologna e in Italia? E come migliorarne la diffusione? Sono queste alcune delle domande che saranno affrontate nel convegno “Domotica e ausili”, in programma venerdì 26 febbraio, a partire dalla ore 9, presso la sala conferenze di Palazzo Bonaccorso, la sede del Comune di Bologna in piazza Liber Paradisus.

Organizzato dalla sezione bolognese della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, il convegno metterà a confronto sul tema delle tecnologie per una vita indipendente, esperti nazionali e internazionali, psicologi e disabili, operatori della sanità e delle associazioni. Tra i relatori presenti ci saranno il giornalista e già presidente nazionale della Uildm Franco Bomprezzi, il professor Pio Enrico Ricci Bitti (direttore della Scuola di specializzazione in Psicologia della salute dell’Università di Bologna) e Giancarlo Marostica, direttore di Corte Roncati, il polo multifunzionale per la disabilità di Bologna. Previsti anche gli interventi di Antonella Pini (neuropsichiatra dell’Ospedale Maggiore e presidente della Uildm di Bologna), Roberto Piperno (direttore di Medicina riabilitativa all’Ospedale Maggiore e della Casa dei Risvegli Luca De Nigris) e di Antonella Cersosimo del Centro disabilità neuromotorie infantili “Michele Bottos” dell’Azienda Usl di Bologna.

“Il convegno sarà un’occasione molto importante – dice Antonella Pini, presidente della sezione bolognese della Uildm – per presentare l’impegno per l’autonomia delle persone con distrofia muscolare che da anni porta avanti la nostra associazione, ma anche per far dialogare i professionisti della sanità e i tecnici che lavorano per migliorare la qualità della vita dei disabili. E’ vero – aggiunge – la ricerca sta facendo passi avanti e nei prossimi anni potremo arrivare alla cura di molte malattie. Ma a fianco della ricerca è altrettanto importante abbattere le barriere architettoniche e culturali che ci sono oggi e capire come le tecnologie e interventi personalizzati possano aiutare a rendere accessibili gli ambienti domestici e di vita”.

Al centro della discussione ci sarà anche il ruolo che servizi sanitari, istituzioni locali e nazionali, associazioni non profit e famiglie devono avere nel realizzare le soluzioni più appropriate ai bisogni dei disabili. Un’esperienza concreta di collaborazione e progettazione partecipata sarà presentata da Lucia Sciuto, coordinatrice del progetto “Supporto alla vita indipendente: domotica e ausili”, realizzato dalla Uildm di Bologna con il sostegno delle due fondazioni e la collaborazione dell’equipe di Corte Roncati, il polo multifunzionale per le disabilità creato dall’Azienda Usl di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna.

“Il progetto, che ci ha impegnato per due anni per concludersi lo scorso novembre – dice Lucia Sciuto -, si è sviluppato in due direzioni, una finalizzata alla realizzazione di interventi personalizzati in grado di favorire la vita di relazione attraverso i dispositivi elettronici, l’altra relativa all’accessibilità e all’introduzione di ausili utili per migliorare la fruizione degli spazi domestici”.

Il lavoro ha interessato venti persone con distrofia muscolare e si è concretizzato con l’intervento in dieci abitazioni e con l’acquisto di apparecchiature che la Uildm ha messo a disposizione di tutti i suoi soci. “Siamo partiti con l’analisi dei bisogni dei disabili e delle loro famiglie – spiega la coordinatrice del progetto – per poi passare a un lavoro di raccordo con le istituzioni sanitarie, in modo da creare tassello dopo tassello una rete di servizi e di competenze il più ampia possibile”.

Tra gli interventi realizzati dalla Uildm nel progetto “Supporto alla vita indipendente”, l’adattamento degli spazi domestici con pavimentazioni antisdrucciolo, rampe, arredi e sanitari su misura, l’acquisto di un sollevatore e di un letto ad altezza variabile per facilitare gli spostamenti da e verso la carrozzina, l’installazione di software e hardware per utilizzare il pc attraverso mouse azionati con la bocca e tastiere virtuali, la realizzazione di centraline e telecomandi universali per accendere televisore e stereo oppure aprire e chiudere porte, tapparelle e finestre.

Per informazioni e iscrizioni: Uildm – sezione di Bologna, tel. 051 266013, sito Uildm Bologna  e-mail.