Purtroppo ancora una volta i quotidiani oggi sono pieni di eventi di microcriminalità a Modena e in Provincia. C’è una forma di presidio del territorio, di politiche di controllo e prevenzione, che attengono strettamente alle attività dei Comuni, e che sono state potenziate dal pacchetto sicurezza. Troppi dei nostri sindaci di sinistra invece non applicano questi poteri che la legge attribuisce loro, per motivi ideologici, e lasciano che città tranquille e storicamente civili come le nostre divengano terreno di conquista.
Non ho commentato nei giorni scorsi la graduatoria del Sole24Ore perché penso che la posizione di Modena nella classifica fosse dovuta certamente all’aumento della criminalità nell’ultimo decennio, ma anche in minima parte al fatto che i cittadini modenesi hanno mantenuto la voglia di denunciare i reati, tutti i reati. Per questo motivo credo non meritino di sentirsi dire che in fin dei conti c’è chi sta peggio. Non si consola una persona che ha perso un occhio ricordando che c’è chi è cieco dalla nascita.
Al contrario questa civiltà dovrebbe essere linfa vitale per le amministrazioni: non è accettabile che chi governa da decenni attribuisca colpe esclusive ad un governo nazionale in carica da meno di due, su questioni, come la sicurezza, che hanno radici lontane. La sottovalutazione dei segnali è certamente ascrivibile alla sinistra modenese, l’aver speso male i fondi per le riqualificazioni, è un altro segnale. 27 milioni di euro per l’Errenord, nessuna decisione per il terreno a fianco, sono un esempio di mala gestione, che ha usato denaro pubblico per non ottenere nulla. Un politica per il centro storico che ha svuotato le strade, e riempito le piazze di bivacchi, è un’altra anomalia che non aiuta il presidio del territorio.
L’assessore Marino dice che i modenesi non si rassegnano? Ebbene io dico che non devono rassegnarsi. Il primo passo per la perdita del controllo è compiuto quando i cittadini non si fidano più dello Stato, e considerano fatalità quello che invece è delinquenza comune.
Vorrei che i Sindaci, a cominciare dal capoluogo, sentissero la responsabilità sulle politiche per la sicurezza: la litania dei 25 agenti ha stancato. Comincino a dire perché l’organico dei vigili non è stato integrato: comincino a parlare di quello che possono fare, non di quello che si aspettano dagli altri. Va bene il patto per la sicurezza, ma poi vorremmo vedere gli atti per la sicurezza.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)