Il PD in piazza contro il DL interpretativo del Governo Berlusconi e a favore della democrazia è un non senso: può seriamente un partito della dimensioni del PD pensare che sia democratico andare alle elezioni nelle due regioni più grande senza uno dei due contendenti, e nel dettaglio senza il partito di maggioranza relativa?
Quale poteva essere una soluzione diversa per permettere ai cittadini di esprimere il loro voto? Questa è una domanda che va alla sostanza delle cose: il PD dice che non si doveva agire così, allora dica come si doveva fare: è democratico e garantisce il diritto non di pochi candidati, ma di milioni di cittadini, andare alle elezioni senza il PDL? Perché in gioco, come il Presidente della Repubblica ha ricordato, c’è la possibilità di scegliere dei cittadini, che è un bene superiore.
Di Pietro ha avuto almeno la coerenza di esprimersi su quanto fatto dal Presidente Napolitano: il PD come al solito tenta di avere la botte piena e la moglie ubriaca, e protesta, senza dire una parola sulla firma al decreto di Napolitano, che evidentemente non considera questo provvedimento anti-costituzionale.
Il pasticcio c’è stato, sono il primo ad ammetterlo: siamo sicuri che debbano pagarlo i cittadini che vanno a votare?
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)