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Regione: è termina l’emergenza per lo sversamento nel Lambro e nel Po di idrocarburi


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Da oggi è stata dichiarata chiusa la fase emergenziale per lo sversamento nel Lambro e nel Po di idrocarburi. Infatti si è conclusa la fase di attenzione disposta dall’Agenzia regionale di Protezione Civile in seguito agli ultimi risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpa Emilia-Romagna – che comunque proseguirà anche nelle prossime quattro settimane il monitoraggio – sull’asta principale del fiume Po.

Nei prossimi giorni – dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale disposta il 1 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri – sarà realizzata una ulteriore Ordinanza che – oltre a prevedere l’impegno a sostenere finanziariamente quanto anticipato dalla Regione sin dalle prime ore dell’emergenza – potrà definire sul piano istituzionale e finanziario le attività per l’importante fase della bonifica del Lambro e del Po, entrambi interessati dalla fuoriuscita di ingenti quantità di idrocarburi dalla società Lombarda Petroli di Monza. Per lo svolgimento di tutte le attività necessarie sono stati anticipati dalla Regione, attraverso l’Agenzia regionale di Protezione Civile, circa 1,5 milioni di euro: gli interventi effettuati e le misure cautelative adottate hanno salvaguardato sia le acque degli acquedotti del ferrarese, sia le acque degli allevamenti di molluschicoltura nella zona deltizia del Po.

“Grazie al tempestivo intervento della protezione civile, all’impegno di Vigili del Fuoco e delle strutture tecnico-operative civili e militari e dei tanti volontari insieme al raccordo tra Prefetture ed enti locali di Lombardia ed Emilia Romagna, si è scongiurata una potenziale crisi ambientale dell’asta principale del Po e del delicato ecosistema del suo Delta” ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.

Infatti durante l’emergenza è stata determinante l’opera della Protezione Civile regionale, dei Vigili del Fuoco, del Genio Pontieri di Piacenza, del Volontariato di Protezione Civile, delle Prefetture e delle Province – in particolare di Piacenza e Ferrara – e dei Comuni rivieraschi di Piacenza e Monticelli d’Ongina dove si è concentrata la maggior parte degli interventi. Efficace e decisiva è stata anche l’attività della “cabina di regia nazionale” posta in capo al Dipartimento nazionale di Protezione Civile che ha coordinato le azioni necessarie di concerto con le Prefetture interessate ed in collaborazione con le tre Regioni rivierasche Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Inoltre, attraverso la convenzione in atto tra Agenzia regionale di Protezione Civile ed Enìa è stato possibile realizzare le varie attività di raccolta, trasporto e smaltimento del materiale inquinante.

Tutti i numeri dell’emergenza. Le attività hanno impegnato oltre 300 operatori tra Vigili del Fuoco, Genio Pontieri, Volontari di protezione civile, funzionari dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, tecnici degli Enti Locali, di Aipo e dell’Autorità di Bacino, tecnici di Enìa.

Il Corpo Forestale dello Stato ha inoltre coordinato l’azione di vigilanza lungo le rive del Po, impegnando 200 operatori, tra funzionari del Corpo Forestale e Volontari di protezione civile.

Complessivamente sono state recuperate dal fiume Po circa 750 tonnellate di emulsioni oleose, circa 500 tonnellate di idrocarburi e morchie nonché circa 315 tonnellate di ramaglie contaminate da idrocarburi.

L’attività di campionamento e analisi delle acque lungo l’asta del Po, predisposta da Arpa Emilia-Romagna, è iniziata il giorno 25 febbraio ed è tuttora in corso: sono stati realizzati circa 200 campionamenti e oltre 400 analisi chimico-fisiche.

Complessivamente sono stati utilizzati: 6 skimmer a rulli e a disco per l’estrazione degli idrocarburi, 1 natante per la raccolta degli idrocarburi, 2 motopontoni con gru a ragno, 2.500 metri di panne oleoassorbenti, 1.500 metri di barriere rigide e pneumatiche, 10 mezzi auto spurgo e 8 mezzi con cassone per il trasporto di solidi, 4 gommoni e 2 barche a supporto degli interventi tecnici e di monitoraggio.