Home Meteo ‘Blizzard’ flagella la nostra regione come fossimo in Canada!

‘Blizzard’ flagella la nostra regione come fossimo in Canada!


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Blizzard: questa la definizione del fenomeno, inusuale non solo per il mese di marzo, che ha flagellato questa notte Modena, Reggio Emilia e più in generale gran parte dell’Emilia Romagna. Il blizzard è definito, in meteorologia, una tempesta di neve con vento molto forte e bassa visibilità, che caratterizza soprattutto le regioni del Canada, particolarmente esposte al fenomeno e molto attente alle sue conseguenze tanto da adottare precise indicazioni preventive prima dell’evento.

Naturalmente le condizioni non sono così estreme dalle nostre parti, soprattutto in pianura, ma vale la pena di ricordare che in montagna sono segnalati accumuli di neve anche superiori al metro.

Il Blizzard si era già verificato, a Modena, il 13 dicembre 2001, provocando gravi disagi nonostante la minor durata del fenomeno odierno iniziato la sera di martedì 9 marzo, un fenomeno che prima ha tentennato poi nel corso della notte ha assunto appunto le sembianze di una tempesta da regioni artiche, o se si preferisce da alta montagna: turbini di neve ventata, con un mix di quella che precipitava e quella che volava dai tetti delle case e dal suolo, con raffiche di vento a 60-70 km/h e temperatura appena sotto zero, -0.2°C alla stazione dell’Osservatorio Geofisico universitario di Piazza Roma sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena.

“Tanto è bastato – dice Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – per far formare croste di neve attorno alle superfici esposte e ingenti accumuli in alcune zone. Al momento non è ancora possibile quantificare esattamente l’altezza neve, in quanto si va da zone con pochi cm ad altre con accumuli davvero considerevoli”.

Già ieri sera tuttavia la neve aveva raggiunto i 10 cm, rilevati dal “meteorologo volontario” Salvatore Quattrocchi, che ha campionato vari punti della città in un tour in mountain bike. Il dato verrà valutato attentamente solo dopo la fine evento e altrettanto riguardo la classificazione storica dello straordinario evento tuttora in corso.

La depressione “Andrea”, ora a tutti gli effetti “supernevosa”, continua infatti a determinare nevicate per l’odierna mattinata, poi i fenomeni si attenueranno, ma il lavoro di spalatura potrebbe essere in parte vanificato dalla probabile ripresa del fenomeno, atteso a sera (di mercoledì 10 marzo) e da altre, deboli nevicate intermittenti della notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 marzo.

“Solo nella giornata di giovedì 11 marzo – spiega il meteorologo Luca Lombroso – è attesa la definitiva uscita dal fenomeno, ma sarà comunque una giornata fredda con temperatura che faticherà a toccare i 2°C. Finalmente, grazie a flussi nordici, il tempo migliorerà da venerdì 12 marzo, ma in un quadro di fredda variabilità primaverile per tutto il fine settimana, con gelate notturne anche intense per la stagione, fino a -4,-6°C in aperta campagna”.

Che dire di più? “Fino a ieri non credevo – aggiunge Luca Lombroso – alle mappe, ma i fatti sono qua a dimostrare che le previsioni hanno fatto passi da gigante: noi vorremmo sempre più, sapere come dove quanto cade esattamente, ma l’uomo e la tecnologia così come le risorse del pianeta hanno dei limiti: alcuni modelli infatti davano addirittura più neve di quanta caduta finora!”.

 Ed infine, come interpretare il fenomeno? “A caldo, anzi a freddo, – conclude Luca Lombroso – solo un commento personale: questo blizzard non smentisce ma nemmeno conferma i cambiamenti climatici, ma qualcuno ha forse ancora dubbi sul fatto che i fenomeni diventano sempre più estremi?”.