Al bando il sistema delle cooperative rosse in Emilia Romagna. Le Cooperative rosse emiliane-romagnole godono di privilegi fiscali e, non ultimo, il polmone finanziario inesauribile del prestito sociale, una fonte di finanziamento gigantesca che rappresenta un vero e forse proprio abuso nei confronti del libero mercato.
Il legame tra le Cooperative rosse e i partiti di centro-sinistra hanno dato vita ad un impero economico e politico che sta probabilmente sconvolgendo il libero mercato o meglio si puo’ forse parlare di concorrenza sleale.
La Regione Emilia Romagna, il centro-sinistra regionale e quello provinciale condividono forse un comune obiettivo: creare probabilmente una corsia preferenziale per le cooperative rosse a discapito dei cittadini e di altri soggetti imprenditoriali.
Queste cooperative alimentano probabilmente unicamente le poltrone delle botteghe di centro-sinistra scaricando spesso il peso di inefficienza sui bilanci degli enti pubblici e sulle tasche dei cittadini.
E’ eclatante e stupefacente la disinvoltura di alcuni politici di centro- sinistra, come il Presidente della Regione, Errani, il quale addirittura è stato tirato in causa alcuni mesi fa dalla stampa per un probabile favoritismo alla Cooperativa Terremerse presieduta da Giovanni Errani ,suo fratello (la stampa ha svelato i finanziamenti concessi dalla Regione circa 2,17 milioni di euro).
La cooperazione, quella vera, è tutt’altro che la cooperazione rossa. Ha come sua finalità originaria l’aggregazione dei lavoratori su progetti d’impresa, lontani da spericolate operazioni speculative, con l’obiettivo di recuperare il principio dell’etica mutualistica e mettersi al servizio dei cittadini.
Sottolineo le cooperative rosse non sono illegali, attenzione, sono immorali. Invito nuovamente il Presidente della Regione ,dottore Vasco Errani, ad un confronto pubblico.
(Mauro Guandalini, Lega Nord di Bologna – Candidato Consigliere della Regione Emilia Romagna )