Sta per partire il primo intervento di restauro sulla Rocca Rangoni, che interesserà la Corte grande o d’onore. Gli obiettivi del progetto sono: demolizione dei corpi incongrui e tamponature che occludono il porticato cinquecentesco sul lato est e addossate al prospetto sud della corte e recupero e restauro degli ambienti posti sul lato ovest della corte, per la realizzazione di spazi da destinare alla degustazione dei prodotti enogastronomici tipici del territorio. I lavori si concluderanno indicativamente a settembre.
I costi degli interventi sono: per la demolizione dei corpi incongrui e tamponature che occludono il porticato cinquecentesco 180.000 euro (90.000 euro di contributi dalla Regione Emilia-Romagna); per il recupero e restauro degli ambienti posti sul lato ovest della corte 355.000 euro (210.000 euro di contributi dall’Unione Europea).
“Si tratta di un primo intervento- spiega il Sindaco Francesco Lamandini- che segue una serie di studi e rilievi di importanti atenei sulla Rocca (Politecnico di Milano, Università di Bologna, Ferrara e Genova). Dopo l’acquisto dell’edificio, avvenuto nel 2005 (19 aprile), l’Amministrazione si è adoperata per sistemare il parco, già aperto da diversi anni e fruibile da tutti i cittadini. E’ inoltre partita anche una riflessione sull’uso dei bellissimi spazi che ha portato alla condivisione in Consiglio Comunale di un documento che porterà alla realizzazione all’interno della Rocca del Museo del Balsamico Tradizionale, prodotto di prestigio, simbolo di Spilamberto, che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo”.
Ricordiamo che la Rocca Rangoni è stata costruita all’inizio del XIII secolo e più volte modificata fino ad assumere l’aspetto attuale. Originariamente orientata verso il Panaro, dalla cui parte era l’ingresso principale, conserva ancora le tracce dell’antico ponte levatoio e delle mura perimetrali. Divenne abitazione signorile dei Rangoni, feudatari di Spilamberto dal sec. XV, negli anni 1650/60, quando fu trasformata da fortezza a residenza. Il balcone che guarda Piazza Roma risale al sec. XVIII, mentre il lato dell’edificio antistante il Panaro mantiene l’aspetto quattrocentesco, con merlature e caditoie. Le Mura Castellane e la Torretta di Guardia sono visibili in via Savani e furono costruite nella prima metà del sec. XIII; racchiudevano il castello all’interno di una pianta rettangolare, tipica del “castrum” romano, con torrette di guardia agli angoli.





