Home Cronaca Modena, blitz anti Casalesi: plauso alle forze dell’ordine e dichiarazioni

Modena, blitz anti Casalesi: plauso alle forze dell’ordine e dichiarazioni


# ora in onda #
...............




«E’ il segno concreto dell’impegno di tutto un territorio contro le mafie ». E’ il commento al blitz anticasalesi del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini che si congratula con Guardia di Finanza, Squadra mobile, Polizia tributaria e con la Direzione distrettuale antimafia responsabile dell’inchiesta che ha portato a 25 arresti e al sequestro di ingenti beni frutto dell’attività criminale contestata.

«Oggi il tessuto economico è più debole a causa della crisi – aggiunge Sabattini – e di conseguenza maggiormente esposto a infiltrazioni della criminalità organizzata. Serve quindi massima attenzione e vigilanza. Giusto un anno fa il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno su questi temi e negli ultimi mesi si sono moltiplicate le occasioni di approfondimento e analisi del fenomeno che hanno contribuito a far crescere la consapevolezza del mondo politico ed economico modenese. Ma i convegni da soli non bastano – sottolinea il presidente della Provincia – servono anche gli interventi di controllo e repressione che forze dell’ordine e magistratura stanno realizzando in maniera così efficace».

***

“Un plauso alle Forze dell’Ordine per avere messo a segno una importante operazione contro la la criminalità organizzata. Un altro duro colpo è stato inferto dallo Stato alla camorra che la cronaca conferma avere a Modena un centro nevralgico e operativo. Le indagini ancora una volta hanno confermato l’alto livello di penetrazione della camorra nel tessuto socio-economico locale. Da almeno 15 anni denunciamo questo rischio, che stato per troppo tempo sottovalutato dalle amministrazioni di sinistra preoccupate solo di garantire l’immagine di Modena isola felice, immune dalla criminalità organizzata. Purtroppo i fatti ci danno ragione ma per fortuna oggi c’è un Governo che ha posto tra le priorità della propria azione la lotta al crimine organizzato. A fianco dell’azione e delle risposte dello Stato serve però una risposta forte e coordinata anche dagli enti locali e dalle organizzazione economiche per tutelare le migliaia di imprenditori modenesi esposti, soprattutto in periodi di crisi, al rischio estorsione. Gli straordinari risultati ottenuto negli ultimi due anni premiano l’impegno del governo e confermano l’alto livello raggiunto dell’intelligence italiana e di tutte le forze dell’ordine impegnati in questa epocale battaglia per la sicurezza e la legalità”.

(Andrea Leoni, Consigliere PDL)

***

L’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza e dalla polizia merita un grande plauso. E’ la dimostrazione che tra le forze dell’ordine, nonostante le difficoltà di organico e di strumenti, è altissimo il senso di dovere e la voglia di infliggere duri colpi alla criminalità organizzata. Le 20 ordinanze emesse nei confronti dei clan camorristici, molte delle quali avvenute nella Bassa, sono il segno tangibile di come le infiltrazioni mafiose siano ormai radicate nel nostro tessuto economico. Alle forze dell’ordine il compito di arrestare i criminali, alla politica, invece, il dovere di controllare i nuovi insediamenti produttivi e di utilizzare tutti i mezzi a disposizione per evitare che imprenditori onesti, a causa della poca liquidità o per timore di ritorsioni, accettino di superare i limiti della legalità.

(Raimondo Soragni)

***

Ascom Confcommercio considera la riduzione in condizione di custodia cautelare di 20 soggetti ritenuti affiliati alla camorra, un punto fermo nel salto di qualità della lotta alla delinquenza organizzata nella nostra provincia. Ascom Confcommercio manifesta dunque vivo apprezzamento per le forze dell’ordine, che hanno dimostrano capacità e determinazione, nella volontà di proteggere il nostro territorio da ingerenze mafiose e camorristiche che nel tempo si erano fatte proterve nella loro arrogante e presunta sicurezza di sfruttarne le risorse a loro beneficio.Il valore dell’operazione “pressing” va ben oltre gli importi strettamente monetari riferiti ai beni sequestrati, lasciando intravedere come la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e il gruppo investigazione sulla criminalità organizzata del nucleo di polizia tributaria della Finanza e la Polizia di Stato di Modena, nonché il Gico di Bologna, siano in possesso di importanti strumenti per condurre un’efficace lotta alla criminalità organizzata in provincia di Modena, che ci si augura possa essere resa indenne da queste pericolose infiltrazioni. Ascom Confcommercio della provincia di Modena ha da sempre denunciato il pericolo della presenza mafiosa e camorristica e ritiene l’operazione “pressing” elemento di incoraggiamento per i piccoli e medi imprenditori che possono guardare con maggior fiducia agli sforzi profusi per lo sviluppo delle loro aziende.

***

Un grande plauso alle forze dell’ordine per aver condotto un’operazione magistrale contro le infiltrazioni mafiose del nostro territorio. E’ importante vedere che il presidio dello Stato c’è, e agisce. Modena in questo momento sotto l’attacco di una banda di estorsori organizzati, ha visto un forte intervento. E’ un periodo in cui la sensibilità a Modena sull’argomento è forte, da parte degli elementi più vitali della società, e dell’associazionismo. Ed è un buon segnale per chi opera tutti i giorni nel mercato sapere che c’è chi veglia e si impegna perché le infiltrazioni non abbiano terreno facile. Ancora grazie a chi ha permesso questo: l’azione congiunta e coordinata delle forze dell’ordine italiane.

(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)

***

«Il pericolo di un radicamento della camorra nel modenese è reale ed è serio, ma possiamo evitarlo se il contrasto sarà efficace, continuativo, costante nell’attività di investigazione e soprattutto aggredendo i patrimoni». Sono le parole del procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso pronunciate questa mattina al termine della brillante operazione che ha permesso di arrestare diversi malavitosi legati al clan dei casalesi e che sgombrano il campo da qualsiasi dubbio circa l’effettiva presenza della criminalità organizzata anche nella nostra provincia. Gli arresti rappresentano sicuramente – evidenzia Confesercenti Modena – il segnale positivo di una capacità d’indagine e di coordinamento che si sono affinate e quindi un plauso convinto e di gratitudine va rivolto ai rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura che quotidianamente lottano per contrastare e sconfiggere il cancro della malavita organizzata. Certamente però, le tipologie dei reati e le modalità con cui sono state commessi, fanno crescere la preoccupazione perchè arriva l’ennesima conferma che il salto di qualità c’è stato e che la mortale contaminazione si è estesa a settori che sino ad oggi apparivano esenti, o comunque marginalmente toccati, da fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata. In maniera sotterranea, le attività si sono progressivamente allargate, ad ambiti considerati sino ad oggi meno tradizionali. All’edilizia, pur rimanendo il settore ad oggi più a rischio, si sono aggiunte le estorsioni, in preoccupante crescita, il gioco d’azzardo ed ora con maggiore frequenza si fa riferimento a bancarotte fraudolente pilotate, all’acquisto di bar, ristoranti, locali notturni, tramite l’utilizzo di prestanome. Anche le modalità sono cambiate: le mafie riescono a plasmare i propri comportamenti sulla base anche dei diversi contesti territoriali, ora impossessandosi direttamente della titolarità dell’impresa, ora avvalendosi di prestanome, in altri casi agendo in compartecipazione con imprenditori e professionisti collusi, alla stregua di un imprenditore occulto. Un modo sempre più subdolo, camaleontico, che rende ancora più complessa l’individuazione del confine netto tra ciò che è legale e ciò che non lo è. Questo scenario diventa ancora più preoccupante a causa della prolungata crisi che ormai da quasi due anni sta investendo la nostra economia rendendo oggettivamente più vulnerabile il nostro tessuto produttivo, esponendolo a nuovi intrecci e o ricatti che possono aprire varchi ad un’ulteriore escalation della criminalità organizzata. Ricordiamo ad esempio le difficoltà di accesso al credito che spesso diventa vero e proprio motivo di strozzatura, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese. Modena ha rappresentato una realtà ricca e quindi appetibile per le organizzazioni criminali. Ora è una realtà anch’essa investita dalla crisi, con punte alte di criticità, e presenta un tessuto economico che è interessato da una profonda trasformazione. Si tratta di mutamenti che possono proporre nuove forme di vulnerabilità rispetto all’infiltrazione della criminalità organizzata. È quindi necessario elevare la soglia d’attenzione e dotarci dei mezzi e degli strumenti per leggere e aggredire le nuove articolazioni attraverso le quali si propone il volto della mafia. Per queste ragioni diviene sempre più urgente rispondere a tutti i livelli a questa offensiva, affinché gli stagni in cui certi fenomeni possono proliferare siano prosciugati e bonificati. Si acceleri quindi ad esempio il percorso che prevede la nascita di un soggetto che coinvolge la magistratura, le forze dell’ordine e le associazioni del mondo economico per rafforzare ulteriormente gli strumenti per reagire e respingere un’aggressione i cui segnali sono numerosi. La costituzione di un Osservatorio in prefettura con il coinvolgimento di magistratura, forze dell’ordine e associazioni del mondo produttivo e del commercio, scelta che peraltro si aggiunge alla recente nascita in procura del pool guidato da Lucia Musti, è un’ulteriore segnale positivo e concreto della volontà di reagire in modo deciso, che sosteniamo con convinzione. Così come è positivo il parere sull’accordo tra le Camere di Commercio di Modena, Reggio Emilia, Caltanisetta e Crotone, attraverso il quale, tra l’altro si cerca di favorire la circolazione di informazioni utile rispetto a società che potrebbero risultare sospette. Confesercenti conclude evidenziando che in questo contesto di particolare esposizione l’intero sistema associativo debba giocare fino in fondo la sua parte a difesa della legalità, sostenendo i valori dell’etica nell’economia, cogliendo segnali che possono essere indicatori di tentativi di inquinamento del sistema economico, promuovendo iniziative a sostegno della cultura della legalità tra gli associati e individuando ogni punto di debolezza emergente nella nostra economia che potrebbe rappresentare terreno di espansione della criminalità organizzata.

***

Un patto di legalità per respingere l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore delle costruzioni. Lo chiede il sindacato edili Filca-Cisl di Modena dopo l’operazione eseguita ieri dalla Dda di Bologna contro i Casalesi. «Noi del sindacato avevamo sottolineato da tempo la necessità di alzare il livello di guardia nel settore dell’edilizia – afferma Domenico Chiatto, segretario provinciale della Filca-Cisl – Oggi occorre compiere un ulteriore passo in avanti e aiutare le imprese sane che, di fronte alle difficoltà, rischiano di cadere nelle mani di soggetti molto pericolosi. In questo senso le banche hanno un ruolo fondamentale; chi non può accedere al credito rischia prima o poi di rivolgersi a organizzazioni che dispongono di ingenti capitali, senza chiedersi troppo da dove vengono». Per Chiatto occorre, poi, presidiare gli appalti di lavori edili sia pubblici che privati, rivedendo il sistema dei massimi ribassi, che rappresenta il terreno ideale per le imprese di dubbia provenienza; devono aumentare i controlli nei cantieri, verificando le posizioni contrattuali, contributive e previdenziali di ogni singolo imprenditore e lavoratore. «È importante insistere con gli osservatori e i protocolli ma, oltre al controllo del territorio e alla encomiabile azione di repressione eseguita da magistratura e forze dell’ordine, ciò che conta è la reazione compatta e decisa delle istituzioni politiche e delle parti sociali di fronte a un fenomeno già radicato nella nostra provincia. Da questo punto di vista – conclude il segretario degli edili Cisl – il sindacato è pronta a fare la propria parte fino in fondo».

***

“Siamo molto soddisfatti per i risultati che le indagini della Procura modenese stanno avendo, e che hanno portato ai recenti arresti. Gli investigatori modenesi operano in piena sintonia con il sentire comune della città, che in loro vede un baluardo contro le infiltrazioni che minano le basi stesse della convivenza civile. Per gli imprenditori essi rappresentano un riferimento di grande autorevolezza e competenza, contribuendo a dar loro ulteriore fiducia e sprone per superare momenti particolarmente difficili come quello presente”. Questa la dichiarazione “a caldo” del direttore di Confapi pmi Modena, Massimo Fogliani, che ha aggiunto: “La Procura conosce l’impegno della nostra associazione nel lavorare affinché i tentativi di infiltrazione vengano vanificati. In questo momento noi vogliamo ribadire che presso le nostre imprese il segnale di allerta è sempre acceso, dal momento che le piccole e medie imprese di Modena e provincia sanno di poter contare sulla sensibilità che la loro associazione ha sempre dimostrato rispetto a questo tema.Va rilevato – conclude Fogliani – che gli episodi di estorsione e di intimidazione, sembrano per ora circoscritti nell’ambito delle imprese di origine meridionale. Ciò non deve però far diminuire l’attenzione, poiché sappiamo bene che le brame di questi gruppi non si placano, bensì crescono e si diffondono in modo subdolo, come qualche tempo fa rilevò lo stesso Procuratore Zincani. Per questo Confapi pmi Modena, oltre a complimentarsi per i risultati raggiunti, ribadisce il suo appoggio fattivo alle iniziative degli inquirenti”.

***

Una grande operazione contro la malavita organizzata, che è evidentemente e tragicamente radicata sul nostro territorio. Ringrazio le Forze dell’Ordine che hanno liberato dal peso delle estorsioni e delle minacce molti imprenditori. In questi giorni sono molti i segnali di una società che sta cercando di reagire a questi segnali: le associazioni di categoria sono molto attive, come del resto gli ordini professionali. Giusto segnalare le anomalie, corretto passare il messaggio che la società civile di Modena non è disposta ad accettare passivamente di diventare terra di conquista. Adesso anche gli enti locali che in mano hanno strumenti contro il degrado e per il presidio del territorio spero facciano la loro parte: perché le Forze dell’Ordine possano agire contro i livelli più alti e pericolosi della malavita organizzata.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)