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Bologna: il Ministro Maroni alla cerimonia in memoria di Marco Biagi

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“Il mio impegno in veste di ministro dell’Interno e’ continuare a lottare perche’ le sue idee non vengano travolte dalla violenza terroristica che purtroppo non e’ finita”. E’ quanto afferma il ministro dell’Interno Roberto Maroni a margine della cerimonia in memoria di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso 8 anni fa dalle Br sotto le Due Torri.Maroni ha ricordato che le intuizioni di Biagi “sono sopravvissute agli attacchi, alle accuse, alla violenza brigatista e oggi il suo pensiero e la sua azione riformatrice si affermano come un’azione che garantisce i diritti dei lavoratori”. “E’ l’esatto contrario – precisa il ministro – di quello di cui veniva accusato da alcuni ambienti sindacali e dal mondo accademico”. Maroni, prima di parlare dal palco dei relatori invitati per la consegna del ‘Premio Biagi 2010′, ha voluto ricordare “le ultime operazioni fatte un paio di mesi fa per la cattura di esponenti di quel mondo che vuole usare la violenza per cancellare e impedire ogni riforma del mercato del lavoro”. In questi due anni alla guida del ministero dell’Interno abbiamo tolto significativi successi nella lotta al terrorismo. Abbiamo disboscato il terreno in cui si muoveva la cultura antagonista che ha ucciso Marco Biagi”.

“In questi giorni ho sentito pero’ ancora una volta un linguaggio pericoloso di odio anche da esponenti del mondo politico” ha aggiunto Maroni specificando che “non dobbiamo ricadere negli stessi errori del passato, troppi sono i morti caduti nel nome della modernizzazione del diritto del lavoro e delle relazioni industriali”. “Le campagne elettorali terminano ma il dibattito democratico deve sopravvivere sempre” ha concluso Maroni ricordando il lascito di Biagi e citando in particolare “il suo sguardo alle buone prassi” secondo una via “non dogmatica e ideologica” ma in base ad un “pragmatismo che e’ il superamento del formalismo giuridico di cui avremmo ancora tanto bisogno”.

Maroni ha inoltre voluto ricordare la grande capacita’ di sperimentazione di Biagi. Il ministro ha infatti ricordato come il giuslavorista abbia percorso “strade che allora erano inesplorate e innovative per lo stesso mondo accademico. Per questo -ha rimarcato Maroni- quel mondo in larga parte lo ha rifiutato, lo ha isolato alimentando un terreno di scontro ideologico che non appartiene piu’ e che non deve piu’ appartenere a questo Paese”.