Home Attualita' X Congresso Cgil Emilia Romagna

X Congresso Cgil Emilia Romagna

# ora in onda #
...............




Con la conferma di Danilo Barbi nell’incarico di segretario generale è terminato oggi il X congresso della Cgil regionale Emilia Romagna dopo due giornate di intenso dibattito concluso questa mattina dal segretario organizzativo Cgil nazionale Enrico Panini (ieri sera aveva preso la parola anche il leader nazionale Guglielmo Epifani).

Barbi è stato eletto nel pomeriggio con voto segreto dal nuovo Comitato Direttivo della struttura regionale (166 votanti su 178 aventi diritto, 119 favorevoli, 36 contrari, 10 astenuti, 1 scheda bianca), organismo a sua volta appena uscito dal voto dei delegati del congresso, che si è svolto su una unica lista, rappresentativa del consenso ottenuto in Emilia Romagna dalle due mozioni alla base del dibattito congressuale (69,15% alla mozione Epifani, 30,85% alla mozione Moccia). Il nuovo Comitato Direttivo della Cgil Emilia Romagna è formato da 178 membri (rispetto ai 196 precedenti), dei quali il 42% donne.

E’ stato lo stesso Panini a proporre al Comitato Direttivo la riconferma di Barbi, che guida l’organizzazione regionale dal 2002 (dopo aver diretto la camera del lavoro di Bologna) ed è vicino alla scadenza statutaria degli otto anni.

Prima di passare la parola al nuovo Comitato Direttivo, al congresso è stata sottoposta la votazione di un unico documento politico, sul quale la mozione Moccia ha dichiarato la propria astensione, e che è stato approvato con 443 voti favorevoli, 1 contrario, 222 astenuti (666 i votanti). Sono stati inoltre eletti dal congresso i delegati al congresso nazionale Cgil (5-8 maggio a Rimini) – tra i quali lo stesso Panini – che rispecchiano anch’essi l’esito del voto per le due mozioni congressuali.

Nella discussione interna hanno preso la parola trenta delegati (dieci le delegate), oltre alla segretaria nazionale Nicoletta Rocchi (tra i leader della mozione Moccia) e a diversi ospiti esterni: particolarmente applauditi questa mattina Alfiero Grandi, in veste di presidente del Comitato nazionale “SI alle energie rinnovabili, NO al nucleare” e il giornalista di Anno Zero Sandro Ruotolo.

Un dibattito ricco, molto apprezzato nelle conclusioni da Enrico Panini, che ha ripreso innanzitutto gli aspetti legati al confronto interno.

“Dalle migliaia di assemblee svolte in questi mesi – ha detto Panini – è venuto un richiamo forte all’unità della Cgil da parte dei nostri iscritti. Dobbiamo essere coerenti con l’esito chiaro del voto di questa grande prova di democrazia, non disattendere il mandato ricevuto, anche cercando di realizzare la gestione più ampia possibile della nostra organizzazione. Pluralismo e democrazia sono le due anime di fondo della Cgil e la confederalità non è un impegno generico ma una pratica concreta che richiede condivisione. Dunque non possiamo convivere come separati in casa: costruire una nuova unità del gruppo dirigente è un diritto dovere per tutti noi, per rispondere alla necessità di fare sintesi e rilanciare con forza la nostra azione nel paese.”

Un’azione più che mai necessaria “per riaffermare i nostri valori di solidarietà, laicità, difesa della Costituzione e della legalità, di fronte alle scelte inaccettabili del governo che attacca i diritti del lavoro, alimenta la xenofobia, tenta di riscrivere nei fatti la Costituzione e di privatizzare servizi e beni comuni come l’acqua, riporta indietro la scuola introducendo antiche discriminazioni e riducendo il diritto all’istruzione.”

Dopo il successo dello sciopero e delle manifestazioni del 12 marzo, la Cgil prepara altri momenti di mobilitazione contro la legge sull’arbitrato, per riconquistare un modello contrattuale diverso da quello sancito dall’accordo separato di gennaio, per un fisco più giusto e per i diritti di cittadinanza all’insegna della parola d’ordine “stesso sangue stessi diritti”.

Panini ha ricordato inoltre l’appuntamento unitario con la manifestazione del primo maggio a Rosarno per una politica di accoglienza e integrazione degli immigrati.