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Giornata Mondiale dell’acqua: il convegno a Modena

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«Il controllo sull’acqua e sulla sua qualità deve rimanere pubblico». Lo ha affermato Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, concludendo lunedì 22 marzo l’incontro “Di goccia in goccia” che si è svolto nella sede del Consiglio provinciale in occasione della Giornata mondiale dell’acqua con l’intervento di tecnici ed esperti del settore.

«L’acqua è un bene primario e universale che non può essere privatizzato» ha sottolineato Vaccari criticando la scelta effettuata dal Governo con il decreto dello scorso novembre sui servizi pubblici economici che «costringe gli enti locali a svendere il loro patrimonio custodito dalle aziende di servizi». E se la gestione dei servizi idrici può essere anche affidata ai privati «deve rimanere pubblico il controllo delle reti e quello della qualità del servizio offerto ai cittadini, che nel caso modenese rimane alta» ha aggiunto Vaccari dopo che il tema era già stato sviluppato dal direttore di Hera Modena Roberto Gasparetto, che ha illustrato il progetto “Hera 20: il percorso verso la qualità”  e da Armando Franceschelli, del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Modena, illustrando i dati sul monitoraggio degli acquedotti pubblici nel modenese.

«Dalle analisi e dai controlli effettuati periodicamente in tutto il territorio provinciale – ha spiegato Franceschelli – si conferma che nelle nostre acque sono costantemente assenti le sostanze o i gruppi di sostanze che possono avere effetti tossici. E che sono garantite le condizioni di potabilità dell’acqua che esce dai nostri rubinetti».

All’incontro hanno partecipato Simona Arletti, assessore all’Ambiente del Comune di Modena, Renza Barani di Federconsumatori che ha parlato di educazione al risparmio della risorsa acqua, Luciano Baggiani, presidente di Anea (Associazione nazionale autorità e enti di ambito), Valerio Zanni, sindaco di S.Cesario sul Panaro, che ha illustrato l’esperienza del nuovo bacino per l’agricoltura allo scopo di evitare gli sprechi, Roberto Cerrina di Overseas, Carla Zampighi del Consorzio bonifica di Burana e Giulio Conte del comitato scientifico nazionale di Legambiente.

La Giornata mondiale dell’acqua si celebra dal 1993 in tutto il mondo il 22 marzo su iniziativa delle Nazioni unite per sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica sulla necessità salvaguardare e rendere accessibile la risorsa acqua. Il tema di quest’anno è “l’acqua pulita in un mondo sano”.

Distributori dalla rete per evitare le bottiglie

Favorire tra i dipendenti l’utilizzo quotidiano dell’acqua dell’acquedotto al posto della minerale in bottiglia. Con questo obiettivo nei mesi scorsi la Provincia di Modena ha installato nella sede di viale Martiri della Libertà e nelle sedi distaccate di via Rimembranze e via Barozzi tre nuovi distributori a colonna messi a disposizione da Hera nell’ambito del progetto “Hera2O” che si propone, appunto, di promuovere la qualità dell’acqua, ridurre l’utilizzo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica e le emissioni dai mezzi che le trasportano.

Alimentati dalla rete acquedottistica, i distributori forniscono gratuitamente acqua a temperatura ambiente, oppure refrigerata naturale e gassata; sono dotati di filtri particolari in grado di trattenere eventuali impurità presenti nelle tubature. Ai quasi 600 dipendenti della Provincia è stata fornita anche un’apposita borraccia per rifornirsi.

Il progetto Hera2O punta a diffondere l’utilizzo di questi dispositivi nelle aziende, nelle mense e in prospettiva anche nelle abitazioni. Hera ha già installato i dispositivi nelle sue sedi e nel corso del 2009 ha erogato 180 mila litri di acqua di rete evitando la produzione di 360 mila bottigliette in plastica (200 cassonetti in meno da smaltire) e con un risparmio energetico di circa 30 Tep, tonnellate equivalenti di petrolio, e 82 tonnellate di CO2 in meno emesse in atmosfera.

La collaborazione tra Provincia ed Hera in questo settore è iniziata nel 2008 in occasione del Congresso internazionale del biologico (vennero “risparmiati” circa 100 mila litri d’acqua in bottiglia) ed è continuata anche con l’inaugurazione della sede della Protezione civile a Marzaglia. Al progetto Hera2O ha recentemente aderito anche il Comune di Modena, che ha fatto installare erogatori in tutte le principali sedi e uffici aperti al pubblico.

L’utilizzo quotidiano dell’acqua di rete porta a molti vantaggi, poiché costa in media 250 volte in meno rispetto alle acque minerali in bottiglia. Inoltre, annulla gli impatti ambientali dovuti al trasporto dell’acqua in bottiglia e alla produzione di imballaggi, che devono poi essere smaltiti. Si calcola che, se tutti consumassero acqua del rubinetto, vi sarebbe una diminuzione delle emissioni di CO2 pari a circa un milione di automobili in meno, considerando i consumi annui di acqua minerale in Italia, e vi sarebbero circa nove milioni di cassonetti pieni di plastica in meno ogni anno da avviare al recupero.