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Legionellosi all’ospedale di Baggiovara, Senatore Tomassini: sarà attivata a Palazzo Madama una Commissione d’inchiesta

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“Sarà attivata una Commissione d’inchiesta a Palazzo Madama per fare piena luce sulle cause che hanno portato addirittura a due casi legionellosi all’ospedale di Baggiovara. Qualcosa evidentemente non ha funzionato e ciò dovrà venire a galla”. Lo ha affermato questa mattina senza tanti giri di parole il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Sanità a Palazzo Madama, da oltre 15 anni impegnato in primissima linea sui temi della sanità, sempre alla Presidenza della Commissione Sanità durante i Governi del centrodestra.Il Senatore, in città insieme al Sen. Filippo Berselli Coordinatore regionale del PDL (nonché Presidente della Commissione Giustizia del Senato), per sostenere la battaglia politica sulla sanità modenese che il candidato capolista del PDL Enrico Aimi sta portando avanti.

Aimi ha annunciato l’intenzione “di procedere immediatamente, in caso di rielezione, alla presentazione di un’interrogazione e alla richiesta di una Commissione d’inchiesta anche in Regione, perché – ha detto – si doveva fare di più per evitare questa situazione. Invece siamo alla solita gestione autoreferenziale del bene pubblico”.

E proprio sui due episodi di legionellosi lo stesso Senatore ha rincarato la dose: “A Baggiovara c’è stata una grave incuria nella gestione dell’acqua potabile, doveva esserci un ulteriore impianto di depurazione che non è mai stato realizzato. Di conseguenza – ha aggiunto Tomassini – le vasche di deposito si sono trasformate in vasche di incubazione. E dai vertici dell’ospedale cosa hanno pensato bene di fare? Per correre ai ripari, hanno messo dei filtri ai rubinetti dell’acqua, che, oltre a costare molto di più, devono essere giocoforza sostituiti ogni quaranta giorni (se la sostituzione avviene). Un chiaro esempio di burocrazia verticistica”.

L’attenzione si è poi spostata su altre criticità della sanità modenese: “Non è possibile – ha tuonato il Presidente Tomassini – che un trauma center come Baggiovara non sia dotato di un proprio centro trasfusionale e di una propria emoteca. Da medico non posso pensare che all’arrivo, ad esempio di notte, di un paziente politraumatizzato, debba partire un’ambulanza istituzionale 118 da Baggiovara per correre avanti e indietro dal Policlinico di Modena per richieste di sangue urgente da trasfondere a pazienti in gravi condizioni. Per non parlare poi – ha detto ancora – di tutte quelle realtà della provincia sprovviste di notte di un’ambulanza con infermiere professionale a bordo o di un medico. E quando parlo di provincia penso alle tante realtà che in questo territorio hanno serie problematiche: da Castelfranco Emilia, dove è stato chiuso il Pronto Soccorso, a Pavullo dove di notte, in caso di emergenza parte l’ambulanza con a bordo autista, medico ed infermiere, lasciando nel pronto soccorso di riferimento per tutto il Frignano, da solo, un unico infermiere”. L’analisi del Presidente Tomassini si è “poi spostata sul rapporto tra pubblico e privato: in Emilia Romagna – ha sottolineato – si cerca di osteggiare il privato per puri motivi ideologici”.

“Una situazione – ha aggiunto laconicamente il Sen. Berselli – da vero “sprofondo rosso””. Non è mancata poi un’ampia parentesi dedicata “ai servizi al cittadino – ha sottolineato Aimi – qui si guarda solamente il numero di prestazioni erogate, saltando a piedi pari l’aspetto qualitativo. La nostra realtà è affetta da “burocratite acuta”. Troppi modenesi sono costretti a rivolgersi ad altre città, dal Veneto alla Lombardia, per ottenere un loro diritto, la prestazione sanitaria, senza dover aspettare tempi a dir poco biblici. Considerando anche – ha concluso il Capolista del partito di Berlusconi – che sempre più persone, dinanzi a tempi d’attesa anche semestrali, decidono di rivolgersi al privato, per ottenere in pochi giorni ciò che dovrebbe essere garantito dalla sanità pubblica. Gestita sempre peggio anche nel nostro territorio a causa delle politiche della rossa Regione Emlia Romagna”.