Home Modena Lettera aperta degli insegnati del “Selmi” di Modena sulla riforma Gelmini

Lettera aperta degli insegnati del “Selmi” di Modena sulla riforma Gelmini


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A seguito di riunioni spontanee svolte presso l’Istituto ”F.Selmi” di Modena, gli insegnanti firmatari del seguente documento concordano sui seguenti punti:

Gli insegnanti concordano su di una valutazione negativa dei provvedimenti relativi al RIORDINO (Riforma) dei corsi della Scuola secondaria superiore. S0no INTERVENTI decisamente restrittivi dell’attuale offerta formativa della Scuola pubblica, sotto ogni profilo.

Giudicano inadeguati e carenti i nuovi Indirizzi scolastici proposti per i vari Corsi: sia Liceali, sia Tecnici che Professionali. Questo dissenso non deve essere inteso come sterile rifiuto di qualsiasi tipo di riforma della Scuola pubblica, ma come una netta disapprovazione di questo tipo di riforma, dei suoi scopi, dei suoi tempi e dei suoi metodi.

Gli insegnanti sono preoccupati ed indignati per cambiamenti sui quali non sono stati coinvolti, sui quali non c’è stato dialogo e confronto alcuno neanche in Parlamento!

– Denunciano la totale assenza di un quadro pedagogico e culturale di riferimento. Le uniche ragioni degli interventi di Riordino sono economiche: non esiste in realtà alcun progetto effettivo di riforma, ma solo provvedimenti esecutivi della Legge finanziaria. (art. 64 legge 6 agosto 2008, n° 133) che comportano tagli ai finanziamenti della Scuola Pubblica, per un totale di 7 miliardi e 832 milioni di euro nel quadriennio 2009-2012.

– Tale limitazione ridurrà, anziché incrementarla, come il Ministro afferma ai mass-media, l’attuale offerta formativa che le scuole pubbliche OGGI sono in grado di offrire agli studenti: i nuovi Corsi previsti dalla riforma Gelmini non hanno tenuto in alcuna considerazione le eccellenze realizzate nelle Sperimentazioni a cui i Docenti hanno lavorato per decenni, Sperimentazioni che nel tempo si sono consolidate per rispondere alle esigenze della società attuale.

– La progettazione di tale Riordino è stata effettuata senza alcuna consultazione dei Docenti, che nella loro funzione di professionisti della Scuola avrebbero dovuto essere interpellati fin dalla prima fase di una tale riorganizzazione del sistema scolastico nei suoi vari, delicatissimi e complessi livelli: la scuola è un organismo complesso! Non si limita a “sfornare” diplomati!

– In particolare gli insegnanti contestano decisamente i limiti imposti dai Regolamenti, peraltro non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale, rispetto alla flessibilità ed autonomia. Autonomia e flessibilità effettivamente disattese dal vincolo finanziario a cui i regolamenti fanno continuamente riferimento, senza dunque consentire di fatto di effettuare variazioni significative rispetto all’insufficiente quadro orario proposto dal Ministero per i vari Indirizzi di studio.

– Si sottolinea inoltre con grande contrarietà la divaricazione grave nelle finalità e negli obiettivi formativi previsti a conclusione degli studi tra studenti dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali: gli studenti degli Istituti Tecnici si vedranno ridurre o cancellare lo studio di materie logico-critiche essenziali per poter concretamente superare test universitari.

– A ciò si aggiunge una forte disparità, relativa soprattutto alla formazione della persona, delle sue capacità critiche e all’opportunità di dare effettivamente spazio ai giovani meritevoli e capaci, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche.

– Sarà possibile inoltre, per altre disposizioni, assolvere l’obbligo scolastico nell’apprendistato, a partire dal quindicesimo anno di età, abbassando quindi le possibilità di elevare la formazione dei ragazzi, in netta controtendenza rispetto alla politica scolastica degli Stati europei.

– Gli insegnanti evidenziano con grande preoccupazione la gravissima complessiva sottrazione di risorse alla Scuola pubblica: verranno infatti attuati pesanti tagli agli organici dei docenti e del personale ATA e verranno ridotte fortemente le risorse economiche, contro il costante accrescimento di finanziamenti alle scuole private, disconoscendo fondamentali principi costituzionali.

– Evidenziano infine la progressiva riduzione di fondi finanziari necessari per il funzionamento dell’ istituzione scolastica e il mancato pagamento degli elevati debiti pluriennali nei confronti delle scuole pubbliche.

Gli insegnanti disapprovano decisamente la riduzione delle ore nelle classi seconde, terze e quarte del prossimo anno scolastico nell’indirizzo tecnico e Professionale per evidenti macroscopiche ragioni una più grave dell’altra:

a. Gli studenti degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali dall’ anno scolastico 2010-2011 dovranno ridurre le ore di insegnamento con decurtazione di discipline ancora non ben definite, ma presumibilmente tagliando ore di indirizzo o di cultura generale, mentre i programmi “non rinnovati” rimarranno invariati!

b. si interrompe un Patto formativo contratto tra le scuole, gli studenti e le famiglie: gli studenti attualmente frequentanti le classi prime degli Istituti Tecnici e Professionali subiranno una riduzione dell’offerta formativa, senza alcuna ragione che non sia esclusivamente economica: nell’anno scolastico 2010-2011 gli studenti delle seconde terze e quarte dei tecnici passeranno dalle attuali 35 ore a 32 ore settimanali.

c. si attua una inaccettabile discriminazione di trattamento tra studenti: gli studenti dei Licei potranno continuare il percorso di studi intrapresi (conservando quindi evidentemente i “benefici” attuali derivanti da curricula scolastici che gli insegnanti hanno predisposto in questi decenni di sperimentazione con molta maggior avvedutezza rispetto alle attuali proposte governative).

Per tutte queste ragioni essenziali che incideranno negativamente sull’effettivo Diritto allo Studio e sul ruolo fondamentale della SCUOLA PUBBLICA.

Gli insegnanti autoconvocati dell’Itas “F. Selmi” di Modena ritengono indispensabile informare le famiglie, gli studenti e l’opinione pubblica su tali problemi e sul modo con cui tale “riforma” inciderà negativamente sulla vita scolastica e si impegnano ad attuare forme di mobilitazione idonee sperando di avere appoggio e la collaborazione da parte della società civile!

(L’insegnante Clerici Donata)