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Nidi infanzia: dalla Provincia di Modena oltre 2 mln di euro


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Ha l’obiettivo di aumentare l’offerta di servizi educativi pubblici per bambini da zero a tre anni, in una logica di riequilibrio territoriale, il contributo di un milione 459 mila euro stanziato dalla Provincia di Modena attraverso il bando, già aperto, per l’estensione dell’offerta educativa nella fascia 0-3 anni. I contributi, destinati sia a soggetti pubblici che privati, finanziano la costruzione e la ristrutturazione di edifici da destinare a nidi d’infanzia e a servizi integrativi o l’acquisto di edifici già adibiti a questo uso, e si aggiungono alla cifra di un milione 20 mila euro stanziata per il consolidamento e la qualificazione dei servizi educativi per l’infanzia. Di questi, 915 mila euro sono il contributo per la gestione dei nidi di infanzia e dei servizi integrativi come i Centri per bambini e genitori e gli Spazi bambini; 47 mila euro sono destinati alla formazione degli educatori; 46 mila euro è l’importo del contributo per sviluppare il coordinamento pedagogico sovracomunale; diecimila euro infine è il fondo per i progetti sperimentali come le educatrici domiciliari nei comuni montani.

«Sono 173 i servizi educativi per la prima infanzia già presenti sul territorio provinciale – ricorda Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – con un indice di copertura che, negli ultimi cinque anni, è cresciuto, passando dal 24,7 al 26,5 per cento. Con questo nuovo stanziamento proseguiamo nell’opera di diffusione e di qualificazione dei servizi continuando a integrare il pubblico con il privato».

Il contributo per l’estensione dei servizi di 1.459.000 euro è diviso in 970 mila euro, provenienti da risorse regionali, che saranno assegnati solo ai Comuni e ad altri soggetti pubblici. La somma restante di 489 mila euro, proveniente da risorse statali, è invece destinata sia a soggetti pubblici che privati. I progetti, che dovranno essere presentati all’ufficio Istruzione e sociale della Provincia entro il 25 giugno, saranno valutati tenendo in considerazione la carenza di servizi sul territorio; i progetti che possano soddisfare maggiormente le liste d’attesa e che abbiano come ambito di riferimento dimensioni sovracomunali; la sussistenza di condizioni tecniche di fattibilità in tempi rapidi. Sarà inoltre valutata l’economicità degli interventi in relazione al numero di posti bambino offerti.