Nel mio comunicato di ieri ho soltanto analizzato lo stato del partito, auspicando il congresso perché chiunque venga eletto coordinatore abbia investitura dalla base e l’autorevolezza necessaria ad organizzare e radicare il PDL sul territorio.
I termini usati dall’Onorevole Bertolini nei miei confronti sono lontani dalla mia cultura, dalla mia educazione, e dal mio modo di intendere la dialettica politica, anche interna ai partiti. Se però volessi mutuare tali termini dall’On. Bertolini, allora direi che il trombato non sono solo io, ma anche Andrea Leoni, che al massimo diventerà un ripescato, se e quando Anna Maria Bernini rinuncerà al seggio in Regione. Questione che ancora deve essere discussa dalla stessa Bernini con i vertici nazionali del partito. Tutto ciò nonostante l’Onorevole Bertolini, lungi dal far campagna elettorale per l’intero PDL, abbia scelto un candidato e abbia fatto campagna elettorale esclusivamente per lui: situazione largamente incompatibile con il ruolo in teoria equidistante che dovrebbe avere chi coordina un partito a livello locale.
Tutti coloro che, come il sottoscritto, si sono impegnati in una campagna elettorale che, anche attraverso il voto di preferenza, ha portato consensi al PDL, ritengo meritino rispetto. A meno che anche l’educazione sia passata di moda.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)