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Seconda fase della riorganizzazione in Provincia a Modena: 8 nuove nomine, dirigenti da 38 a 26

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Con le nomine, per tre anni, di due direttori d’area e sei dirigenti di servizio, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini ha completato la seconda fase della riorganizzazione dell’ente che, iniziata lo scorso anno, consente la riduzione delle figure dirigenziali in organico da 38 a 26.

Dal 1 aprile, dopo le selezioni di idoneità che si sono svolte nelle scorse settimane, sono operativi i nuovi incarichi assegnati a figure non di ruolo (esterni o dipendenti dell’ente a tempo indeterminato ma non come dirigenti). I due direttori d’area sono Valerio Vignoli al Welfare locale (in continuità con l’ultimo mandato, ha responsabilità su istruzione e sociale, formazione professionale, politiche del lavoro) e Giuseppe Todeschini all’Economia che comprende i due servizi dell’agricoltura (prima della riorganizzazione erano tre), quello di industria e commercio, quello di turismo, cultura e sport. Todeschini negli ultimi cinque anni ha diretto uno dei servizi dell’agricoltura.

Proprio nell’area Economia sono stati nominati due dei sei dirigenti di servizio: per Guido Mazzali si tratta di una conferma all’agricoltura (interventi strutturali e produzioni vegetali), mentre a industria e commercio è stata nominata Tiziana Osio, funzionaria dello stesso servizio.

Una conferma anche per Raffaele Guizzardi al personale, nell’ambito dell’area Risorse umane che da inizio anno è guidata da Claudia Calderara, e per Renzo Medici a ragioneria e patrimonio. Le altre due nomine riguardano l’area Territorio e ambiente, guidata da inizio anno da Giovanni Rompianesi, già direttore dell’area Ambiente prima dell’integrazione. I due dirigenti di servizio sono Alberto Pedrazzi (valutazioni, autorizzazioni e controlli ambientali integrati) e Rita Nicolini (sicurezza del territorio e programmazione ambientale), entrambi dirigenti anche nell’ultimo mandato.

«Abbiamo valorizzato in prevalenza risorse interne – commenta il presidente Sabattini – completando una fase di riorganizzazione che è stata accompagnata da un disegno di riposizionamento dell’ente rispetto alle proprie funzioni, confermando il ruolo di governo di area vasta, sempre più orientato a programmazione, coordinamento e controllo e sempre meno alla gestione diretta, se non per le funzioni previste dalle norme regionali e nazionali. I minori costi – aggiunge Sabattini – non andranno a scapito dell’efficienza, grazie ai processi di semplificazione e razionalizzazione delle attività avviati in questi anni».