Il Comune di San Martino in Rio fa omaggio ai mulini. Non certo i ‘giganti’ dell’opera di Cervantes, ma piuttosto i protagonisti dell’economia di un tempo in cui la cittadina reggiana fu protagonista.
Il museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale di San Martino in Rio esce dalle sale museali e lancia, a chi entra in paese dal versante di Reggio Emilia e Correggio, un messaggio ed un saluto dal sapore antico. A richiamare l’attenzione di pedoni e automobilisti è la rotatoria di via Roma, che interseca con via Per Correggio, via Lemizzone e via Forche, dove sono state posizionate, simbolicamente, le macine di un Mulino.
Elemento della viabilità stradale al quale l’Amministrazione Comunale insieme al Museo dell’Agricoltura ha voluto dare un significato speciale per la comunità: richiamo storico locale al Museo – fiore all’occhiello del paese – ed esaltazione di una peculiarità del territorio, in cui in passato ergeva un mulino, che serviva all’economia agricola del luogo.
“Oggi, con questo simbolo recuperato al paese – ha affermato l’Assessore Giulia Luppi – si è voluto ricreare un luogo dove, nell’immaginario comune, i sammartinesi possano riconoscersi, ritrovare le proprie radici. Allo stesso tempo – continua l’Assessore Luppi – l’opera dona visibilità ad una delle “chicche” di San Martino in Rio: il museo dell’Agricoltura, da poco insignito dalla Regione Emilia Romagna della certificazione di qualità”.
Nel dettaglio…
L’intervento per la realizzazione della struttura su cui sono fissate le macine, comprese le scritte e i simboli e la manodopera per l’allestimento è costato fino ad ora € 4.158,00 e deve essere completato con faretti per l’illuminazione notturna. Il progetto, su proposta dell’Assessorato alla Cultura e dei Lavori Pubblici, è stato realizzato internamente dall’ufficio tecnico del comune ed eseguito da Ivan Lasagni di AIKO.
La struttura portante è un semplice telaio in ferro composto da due putrelle saldate ciascuna alle estremità su due piedritti tubolari a sezione quadrata ed irrigidito da due diagonali; il telaio è saldato su piastre in acciaio, necessarie per scaricare il peso(circa 500 kg ogni macina), tassellate al pavimento della rotatoria. Per poter posizionare le due macine verticalmente, facendole appoggiare sul dorso, si è realizzato un foro su quest’ultimo per poterle fissare alle putrelle su cui era stato in precedenza saldato un perno; infine si è imbullonata alla macina una piastra di acciaio già saldata alla putrella per rendere il tutto più stabile. In ultimo si è realizzato un rivestimento a forma di tronco di cono con lamiera di ferro, appositamente trattata con acido per favorirne la formazione di ruggine, ed in seguito trattata con vernice fissativa trasparente.
Per quanto riguarda le scritte ed il simbolo del museo si sono ripresi fedelmente gli originali andando a realizzare il tutto in acciaio inox tagliato a laser, in triplice copia per poter rendere leggibile la scritta da ogni strada di accesso al centro di San Martino in Rio.