Apertura della selezione al cinghiale da giovedì 15 aprile con largo anticipo rispetto allo scorso anno quando era partita in luglio; dal 1 giugno via anche alla caccia al capriolo maschio, anche questa in anticipo (nel 2009 era iniziata il 15 agosto), validità biennale e riconoscimento formale alla caccia con il falco. Sono queste le novità principali del calendario venatorio 2010 (che sarà valido per la prima volta anche nel 2011) approvato martedì 13 aprile dalla Giunta provinciale di Modena.
Il primo giorno ufficiale di caccia alla piccola fauna stanziale, però, sarà solo domenica 19 settembre, quando saranno impegnate tutte le doppiette modenesi: sia quelle che puntano alla selvaggina stanziale sia quelle dedicate agli ungulati. Dal 1 settembre si entra nel periodo di preapertura per ghiandaia, cornacchia grigia, gazza e tortora con limitazioni al carniere.
«La novità più importante – sottolinea Gian Domenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – riguarda un ulteriore rafforzamento della caccia al cinghiale, attraverso l’anticipo dell’attività per i singoli cacciatori, al fine di contrastare la proliferazione che sta provocando troppi danni all’agricoltura in montagna. Già lo scorso anno abbiamo avviato un’azione più decisa che sta dando risultati positivi, tant’è che ora possiamo affermare che la situazione sta migliorando anche se permangono zone critiche come a Pavullo dove l’obiettivo resta la scomparsa totale di questa specie».
La caccia di selezione al cinghiale viene effettuata da circa mille cacciatori autorizzati sulla base del piano di abbattimento stabilito ogni anno dalla Provincia di Modena che sarà definito nei prossimi giorni. Per questo motivo, oltre all’attesa dell’arrivo dei tesserini forniti dalla Regione, di fatto la caccia alla cinghiale partirà con alcuni giorni di ritardo rispetto alla data ufficiale del 15 aprile. Il nuovo calendario stabilisce anche che chi pratica la caccia collettiva al cinghiale (che apre il 19 settembre) non può, nella stessa giornata praticare altre forme di caccia alla fauna stanziale. Tra le novità figurano anche alcune limitazioni tra cui spiccano la chiusura anticipata della caccia alla beccaccia al 31 dicembre, mentre quella al fagiano e alla lepre chiude il 6 dicembre; nell’Atc Mo 2 la caccia alla pernice rossa termina il 18 ottobre; per la piccola fauna stanziale nelle prime due giornate di caccia ogni cacciatore non potrà abbattere più di un capo; per ogni appostamento temporaneo non possono cacciare contemporaneamente più di due cacciatori e di norma si usano capanni portatili prefabbricati. Viene specificato che per fucile scarico si intende l’arma che non contiene cartucce nel serbatoio e nemmeno in camera di cartuccia, mentre per le distanze di sicurezza (150 metri dalle abitazioni) non sono da considerare gli edifici con il tetto crollato e non in ristrutturazione. Per la prima volta il calendario provinciale riconosce formalmente e regolamenta la caccia con il falco (consentita dalla legislazione nazionale e regionale) per la quale valgono le disposizioni previste per l’attività venatoria alla fauna stanziale.
La novità: ok alla caccia con il falco
Tra le curiosità del nuovo calendario venatorio provinciale spicca il riconoscimento formale, introdotto quest’anno per la prima volta, della caccia con il falco. Consentita dalla legislazione nazionale, insieme alla caccia tradizionale e quella con l’arco (quest’ultima però ancora vietata in regione) per la caccia al falco nel modenese varranno d’ora in poi le disposizioni previste per l’attività venatoria alla fauna stanziale. A Modena sono tre i falconieri autorizzati per l’addestramento dalla Provincia di Modena. In genere si utilizzano falchi allevati, ma è possibile utilizzare anche rapaci come astore, sparviero, falco di Harris fino all’aquila (infallibile a catturare le lepri). Previsto l’ausilio anche di un cane che ha il compito di cercare la selvaggina, alzarla in volo o farla correre; a quel punto entra all’opera il falco. Le prede preferite sono fagiani, pernici rosse e anatre. Se si tratta di selvaggina stanziale la percentuale di cattura è intorno al dieci per cento. Se invece si tratta di selvaggina proveniente da allevamenti o delle aziende agrofaunistiche la percentuale di successo per il falco sale anche al 90 per cento. Quasi come un cacciatore con il fucile.
Il calendario venatorio provinciale sarà disponibile nel sito della Provincia di Modena nella sezione Politiche faunistiche.