Ricorre oggi il sessantacinquesimo anniversario della morte di Rolando Rivi, il seminarista nato a San Valentino, frazione di Castellarano, il 7 gennaio del 1931 e barbaramente ucciso da un gruppo di partigiani comunisti che costrinsero il ragazzo quattordicenne a seguirli nella boscaglia e il 13 aprile del 1945, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Monchio, frazione di Palagano.
“La vita e la morte di Rolando Rivi – afferma il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – sono ancora oggi da esempio non solo per i fedeli ma per tutta la popolazione: un monito costante che ci induce a non incorrere negli errori del passato quando l’esasperazione e l’ideologia sovrastavano ogni valore.
Sassuolo è orgogliosa di avere tra i propri figli un personaggio del calibro di Rolando Rivi e segue passo passo un processo di beatificazione che sono certo renderà giustizia a chi di giustizia e carità è vissuto ed ha trovato la morte per un ingiusto odio verso i valori che rappresentava.
La Giunta , già da alcuni mesi, ha deciso di intitolare alla memoria di Rolando Rivi la traversa sul Secchia, in prossimità di San Michele.
Il processo di intitolazione – conclude il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli – è a buon punto, stiamo solamente attendendo il permesso dall’Assessorato alla Sicurezza Territoriale Difesa del Suolo e Costa della Regione Emilia Romagna, proprietaria della traversa; confidiamo che entro poche settimane, una volta insediata la nuova Giunta regionale, riusciremo a fare si che anche la nostra città possa rendere merito al giovane martire della Fede”.