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‘Intraprendere’: martedì a Modena la premiazione

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Le neoimprese iscritte sono state 56, gli aspiranti imprenditori addirittura 108. E tra coloro che hanno superato la prima tappa la maggior parte sono maschi, anche se la pattuglia femminile è in crescita (da una media del 27 per cento negli anni scorsi al 32 per cento quest’anno). La metà è laureato. Hanno messo in piedi una ditta individuale, nel 42 per cento dei casi, ma anche imprese più strutturate, soprattutto Srl (30 per cento) oppure Snc o cooperative (entrambe 12 per cento).

È questo in sintesi l’identikit dei partecipanti alla 5ª edizione del concorso Intraprendere, realizzato nell’ambito del progetto omonimo, che coinvolge la Provincia di Modena per il coordinamento, Camera di Commercio, Fondazioni bancarie, Università, associazioni di categoria, Modena Formazione, banche e consorzi fidi e Democenter-Sipe come braccio operativo. Obiettivo del progetto è garantire opportunità e servizi specialistici alle nuove idee imprenditoriali e ai percorsi per la creazione d’impresa innovativa nella nostra provincia. Tra i 164 partecipanti martedì prossimo, 20 aprile, saranno scelti i vincitori che riceveranno sostegni economici e servizi. Arriva così a conclusione un percorso iniziato molti mesi fa. Dopo l’iscrizione, infatti, il concorso mette a disposizione dei partecipanti diversi servizi gratuiti, dai seminari di formazione alla consulenza e all’assistenza personalizzata, per arrivare all’elaborazione di un vero e proprio business plan.

Alla fine sono pervenuti 70 business plan: 33 per la categoria neoimprese, riservata alle imprese costituite dopo l’1 gennaio 2007, e 37 per la categoria aspiranti imprenditori. I progetti che hanno usufruito di assistenza gratuita per l’elaborazione del business plan sono stati 55, per oltre 700 ore di consulenza fornite sia dalle associazioni imprenditoriali che da consulenti del progetto Intraprendere.

I progetti rispecchiano la ricchezza del tessuto produttivo modenese con una prevalenza per il comparto dei servizi: vi sono diversi progetti di ICT destinati sia alle imprese che alle persone, alcuni progetti molto innovativi legati all’ambito della salute, e in particolare al settore biomedicale, sono presenti anche nuove forme commerciali basate sull’ e-commerce o sulla combinazione di commercio/servizi/artigianato in un’unica attività, così come sono presenti attività legate alla valorizzazione del settore ambientale/turistico o di nicchie del settore agroalimentare. Da segnalare, infine, l’importante presenza di diversi spin-off universitari provenienti dall’Università di Modena e Reggio Emilia.

Dopo la premiazione di martedì la valorizzazione dei nuovi progetti d’impresa continuerà con una serie di incontri sul territorio, tra il 25 maggio e il 22 giugno, per presentare i migliori progetti a Comuni e Fondazioni bancarie. Sono poi previsti specifici percorsi di accompagnamento: assistenza personalizzata, Club delle imprese hi-tech (che, costituito in novembre, conta già 21 iscritti tra cui 18 provenienti da Intraprendere) e Borsa delle idee per le imprese più innovative, seminari di approfondimento su temi cruciali per la creazione d’impresa, come quello del credito e del rapporto banca/impresa, presentazioni sul territorio provinciale dei migliori progetti selezionati dal Concorso e agevolazioni per l’accesso al credito.

I risultati di 5 edizioni

Nelle sue cinque edizioni “Intraprendere” ha coinvolto complessivamente 614 neo e aspiranti imprenditori. Ma che evoluzione hanno avuto le loro aziende, grazie anche ai servizi e ai sostegni messi in campo dal progetto? La risposta arriva dall’indagine realizzata da Democenter-Sipe tra 136 aspiranti imprenditori e 134 neoimprese che hanno partecipato alle prime quattro edizioni, il 27 per cento delle quali capitanato da donne.

Tra le neoimprese intervistate, 102, pari al 76 per cento del totale, sono ancora sul mercato. Un ottimo risultato, vista anche la grande mortalità che caratterizza in momenti di crisi il tessuto imprenditoriale. Di queste solo l’11 per cento, per cogliere opportunità inattese o anche solo per restare all’opera, ha cambiato attività. Tra le imprese ancora attive il 19 per cento ha più di 5 addetti, mentre il 34 per cento ha superato la soglia dei 3 addetti. Tra i vantaggi ottenuti dalla partecipazione al progetto, al primo posto è l’aver potuto allacciare contatti utili con altre imprese o istituzioni. La pattuglia delle neoimprese è infatti ben inserita nel tessuto produttivo locale e l’8 per cento è addirittura partecipato da altre imprese. La promozione della propria immagine e la visibilità sono il secondo punto di forza che “Intraprendere” ha garantito alle neoimprese. Il terzo è l’aver avuto l’occasione utile, grazie ai servizi messi in campo e alle relazioni allacciate, di acquisire nuove competenze. Tra tutti i partecipanti il giudizio positivo sul progetto tocca così il 77 per cento.

L’indagine di Democenter ha riguardato anche 136 aspiranti imprenditori, persone che, al momento della partecipazione al progetto, avevano solo un’idea nel cassetto che grazie a “Intraprendere” si è trasformata in un concreto business plan circa nella metà dei casi. Così il 40 per cento degli intervistati (54) è riuscito ad aprire effettivamente la propria impresa, il 15 per cento sta ancora lavorando per trovare il modo migliore di realizzarla, mentre il 45 per cento ha abbandonato l’idea.