“Diamo atto all’Amministrazione Comunale che, pur in presenza di un quadro normativo tutt’altro che chiaro, ha intrapreso un percorso teso a difendere la natura tariffaria della TIA, confermando dunque la piena detraibilità del costo dell’IVA da parte delle imprese; tuttavia, a fronte di una serie di proposte formulate congiuntamente, tese a riequilibrare il sistema di tariffazione e ad eliminare storture dalla regolamentazione attuale, avremmo gradito un confronto più approfondito e risposte, che comunque non disperiamo di ottenere”.
È questo il commento di Confcommercio e Lapam-Confartigianato zona di Modena in vista dell’approvazione delle nuove tariffe TIA, che, come ha confermato negli scorsi giorni l’Assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti, subiranno un ulteriore e generalizzato incremento del 2,5%.
“Come abbiamo detto nel corso degli incontri delle scorse settimane con l’Amministrazione Comunale – crediamo che sia stato un errore la decisione di aumentare in modo generalizzato la tariffa del 2,5%; l’incremento verrà infatti vissuto dagli operatori economici come intollerabile non solo per via della crisi economica – che tutti gli indicatori ci dicono debba ancora dispiegare i propri effetti sulle pmi del terziario -, ma in particolare a causa di un trend di aumenti susseguitisi negli ultimi due anni, che hanno duramente colpito in particolare le attività artigianali come parrucchieri ed estetisti (+ 13,13%), ristoranti, bar, pizzerie (+ 11,49%), negozi di ortofrutta, pescherie, rivendite di fiori piante (+ 12,72%), alberghi (+7,76%), banchi di mercato di generi alimentari (+7,60%), uffici, studi professionali (+10%)”
“E’ oltremodo discutibile – puntualizzano le due Associazioni – la decisione di aumentare la TIA, soprattutto perché Hera è tutt’altro che in crisi ed i suoi utili sono in crescita; anche per questo motivo, nelle interlocuzioni con l’Assessore Arletti abbiamo posto al centro delle nostre argomentazioni il tema cruciale di quali economie possano essere realizzate dall’attuale gestore attraverso azioni di ulteriore efficientamento della raccolta e differenziazione dei rifiuti, dello smaltimento degli stessi, dello spazzamento delle strade, eccetera, nonché accelerando processi di razionalizzazione organizzativa o addirittura rimandando al prossimo anno investimenti non strettamente necessari; ciò, evidentemente al fine di conseguire il risultato di limare i costi dei servizi a cui il gestore è contrattualmente impegnato mantenendone la qualità, per recuperare produttività e in definitiva tagliare l’entità della tariffa a carico delle famiglie e imprese modenesi”.
“Il tavolo di confronto con l’Assessorato all’Ambiente – affermano Lapam e Confcommercio – è stato in parte un’occasione perduta perché, ancora una volta, si è eluso il tema fondamentale di come “personalizzare” la TIA, commisurandola effettivamente a ciò che viene prodotto e differenziato, premiando concretamente i comportamenti virtuosi che molte imprese pongo in essere “gratuitamente””.
“In fondo – concludono le due Associazioni – non chiedevamo la luna, ma una revisione parziale del regime di tariffazione, in particolare a favore di alcune categorie – evitando ovviamente un corrispondente aumento a danno di altre! – capace di conseguire i seguenti obiettivi:
– la “personalizzazione” tariffaria e dunque, come detto, la commisurazione della tariffa alla effettiva produzione di rifiuti e alle caratteristiche dell’attività;
– l’applicazione della tariffa alle superfici dove viene effettivamente esercitata l’attività economica produttiva di rifiuti;
– l’urgenza di dare una risposta a situazioni di difficoltà dovute a disagi esogeni o alla congiuntura economica sfavorevole;
– la premiazione di comportamenti virtuosi;
– l’agevolazione di pratiche eco-responsabili;
– l’aumento della copertura territoriale dei progetti di raccolta differenziata;
– la particolare attenzione a tutti i soggetti che con altre/diverse procedure smaltiscono i rifiuti”.
Proposte Lapam-Confcommercio:
– Uffici, negozi, parrucchieri, estetisti, ristoranti, bar, pasticcerie, pizzerie, mense: incremento al 60% dell’abbattimento della quota variabile per adesione a raccolta differenziata
– Ristoranti, pizzerie, pub, bar, mense: collocazione in un’unica categoria con attribuzione tariffa prevista per categoria 24(bar, pasticceria)
– Alberghi, Abbattimento quota variabile:
– 80% per occupazione camere ≤ al 30%:
-60% per occupazione camere compresa tra 31% e 50%;
– 40% per occupazione camere compresa tra 51% e 74%.
– Alberghi, Uffici, negozi, edicole, tabaccai, parrucchieri, estetisti, ristoranti, pizzerie, pub, bar, mense, supermercati, macellerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante: esclusione dall’assoggettamento per superfici “non produttive”: magazzini, bagni, depositi vari.