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Asili nido Modena: già aggiornati i criteri d’accesso


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“E’ stata discussa con gli organismi interessati e con le Circoscrizioni una modifica nei criteri d’ammissione al nido per il 2010-2011 che è già stata adottata nelle scuole dell’infanzia. E’ presente una gradualità di chilometraggio della residenza dei nonni per l’attribuzione dei punti perché ci sembra più equo, ma siamo disponibili a parlarne”. E’ la risposta dell’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzé all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del consigliere della Lega nord Nicola Rossi relativa ai criteri di accesso agli asili nido.

In particolare, il consigliere chiedeva se il punteggio non fosse penalizzante per le famiglie italiane rispetto a quelle straniere e se l’Amministrazione non ritenesse necessaria una modifica dei criteri “dai quali emerge un vantaggio di punteggio per chi ha nonni all’estero rispetto a chi ha nonni ad oltre 50 chilometri di distanza, dunque nell’impossibilità di essere disponibili ad aiutare i propri figli nella cura dei nipoti come coloro che risiedono all’estero”.

L’assessore ha sottolineato che “non sussiste alcun vantaggio in base alla residenza dei nonni in stati esteri. Va inoltre chiarito che gli stranieri a Modena sono il 25% dei nati, mentre gli ammessi ai nidi sono solo il 7%. Al contrario, gli italiani rappresentano il 75% dei nati e il 93% degli ammessi”. I criteri di accesso ai nidi “vengono annualmente revisionati – ha proseguito – con il coinvolgimento di tutti gli organismi interessati e delle Circoscrizioni, per il necessario adeguamento ad una realtà sociale e lavorativa in continua evoluzione. I criteri definiti per l’anno scolastico 2009-2010 hanno ottenuto i pareri favorevoli di tutte e quattro le Circoscrizioni”. Nel dettaglio, Querzé ha spiegato che il precedente criterio di attribuzione di 4,5 punti per nonno residente all’estero o assente e di 3,5 per nonno ad oltre 50 chilometri di distanza dal nipote presentava il rischio “di fornire un punteggio superiore per un nonno residente a San Marino o in Svizzera rispetto a uno residente in Sicilia, cioè in Italia ma più lontano da Modena”. Con la modifica apportata, il punteggio massimo per i nonni è stato abbassato da 4,5 a 3 punti, e viene attribuito solo in funzione della distanza da Modena: 3 punti per oltre 250 chilometri, 2 punti per distanze tra 51 e 250, e 1 punto per distanze tra 11 e 50 chilometri.

Il consigliere della Lega nord Mauro Manfredini ha commentato: “Si è cambiato tutto per non cambiare niente. Presenteremo un ordine del giorno per la modifica dei criteri: tutti i nonni vanno messi alla pari perché una distanza di 50 chilometri comporta l’impossibilità di aiutare i propri figli”. Andrea Galli, Lega nord, ha aggiunto: “La gente perde il posto nel nido per questioni di uno, due, tre punti. Questo regolamento produceva delle gravissime disparità e se l’Amministrazione avesse avuto un occhio imparziale avrebbe dovuto vedere questa evidente iniquità di trattamento”. Stefano Barberini, Lega nord, ha portato l’esempio di numerosi suoi coetanei “che hanno difficoltà a conciliare lavoro e cura dei figli. Distanze di 20, 30, 50 o mille chilometri non fanno differenza: i nonni non possono tutti i giorni fare andata e ritorno”. Secondo Nicola Rossi, Lega nord, “il problema forse è stato recepito, ma con un metodo furbesco e con una soluzione solo apparente. Ho una proposta semplice: stesso punteggio per i nonni che hanno una residenza a più di 20 chilometri da Modena”. Per Sergio Celloni di Mpa “sembra quasi di dover dire che è un peccato che i genitori lavorino, perché dal momento che lavorano e percepiscono due stipendi non hanno diritto al nido, così come non possono avere l’affitto agevolato”. Gian Carlo Pellacani, del Pdl, ha sottolineato che “se verrà discussa una mozione anche noi faremo le nostre proposte migliorative. E’ giusto ampliare i servizi ma bisogna percorrere strade nuove, come la liberalizzazione o la revisione degli accordi sui prezzi con chi gestisce da anni le strutture presenti”.

Giancarlo Campioli del Pd ha sottolineato: “E’ bene discutere una mozione sulle pari opportunità dei criteri, ma in questo caso specifico credo che il problema sia già stato recepito e superato grazie alla modifica apportata”. Cinzia Cornia del Pd ha sottolineato che “i criteri comportano sempre delle ingiustizie, perché prevedono una selezione. Proporrei che tutti insieme noi consiglieri comunali, Giunta e cittadini cercassimo di ampliare questi servizi, chiedendo finanziamenti per i nidi al Governo”.

L’assessore Querzé in chiusura del dibattito, rispondendo al consigliere Celloni, ha ricordato che nell’attribuzione dei posti al nido la selezione non viene fatta sulla base degli stipendi. “Penso non sia ipocrita una richiesta al Governo di intervenire maggiormente sulla classe 0-6 – ha aggiunto – anche se ricordo che, grazie allo sforzo fatto dall’Amministrazione per fornire maggiori posti nido, da luglio – data di presentazione – a febbraio si esauriscono le graduatorie”.