Home Reggio Emilia Reggio: lo Sportello per assistenti ha un anno di vita

Reggio: lo Sportello per assistenti ha un anno di vita


# ora in onda #
...............




Dopo la necessaria fase di avvio e di rodaggio, è possibile darne un primo resoconto di attività e orientamenti di sviluppo. I risultati del primo anno di attività dello sportello Af sono stati presentati oggi alla stampa dall’assessore comunale alle Politiche sociali Matteo Sassi, dal presidente e dal responsabile del servizio assistenza delle Farmacia comunali riunite, Franco Colosimo e Carlo Tirelli e, per il Ceis, da Nora Monti.

“A un anno dall’apertura dello sportello in convenzione con Fcr possiamo dire che esso risponde con efficacia ai bisogni sia delle famiglie che delle assistenti famigliari – ha detto Sassi -. Inoltre, il servizio, la cui qualità è accreditata dalla Regione Emilia Romagna, è la soluzione migliore per fare emergere il fenomeno del lavoro nero, affermando principi di legalità e di riconoscimento del lavoro svolto da queste persone. Infine, è un felice esempio di come sia possibile governare fenomeni sociali complessi non con soluzioni autoreferenziali o discriminatorie, come il ‘clic day’ promosso dal governo, ma mettendo in rete le agenzie del territorio, che in precedenza proponevano autonomamente questo tipo di servizio”. “Il ‘fare sistema’ è la grande forza di questo servizio”, ha confermato Calabrese, il quale ha anche sottolineato quanto esso contribuisca a fare uscire allo scoperto le assistenti famigliari, portandole “quasi a far parte del sistema socio-assistenziale del territorio”.

Aspetti organizzativi – Lo Sportello Af è una rete di attori locali, pubblici e del privato sociale: Comuni del distretto di Reggio Emilia, Fcr, Ceis, Centro di ascolto Caritas di Albinea, Coopselios, Ausl che articolano tra loro le proprie mission e competenze. Nel coordinamento dello Sportello Af è presente anche lo Sportello Af dei Comuni della pedecollina e costituitosi con il progetto Aspasia.

Punti di accesso allo Sportello Af per le famiglie: Reggio Emilia – Poli territoriali dei Servizi Sociali: Polo sud tel. 0522 585477; Polo nord tel. 0522 585401; Polo ovest tel. 0522 585460; Polo est tel. 0522 585488; Polo centro storico tel. 0522 585469. Reggio Emilia – Servizio sociale Ausl presso l’ospedale Santa Maria Nuova, tel. 0522 335018. Reggio Emilia – Sede del Ceis, tel. 0522 451800 (int. 212). Albinea – Centro di ascolto Caritas, tel. 0522 597490. Castelnuovo di sotto – Asp Opus Civium, tel. 0522 682591. Bagnolo – Servizi sociali comunali, tel. 0522 957422. Cadelbosco – Servizi sociali comunali, tel. 0522 918515.

Punti di accesso allo Sportello Af per assistenti familiari: Reggio Emilia – Ceis, tel. 0522 282465. Albinea – Centro di Ascolto Caritas di Albinea, tel. 0522 597490. Castelnuovo di sotto – Asp Opus Civium, tel. 0522 682591. Bagnolo – Servizi sociali comunali, tel. 0522 957422. Cadelbosco – Servizi sociali comunali, tel. 0522 918515.

Obiettivi dello Sportello Af – Essere dispositivo di governo locale del fenomeno del lavoro di cura affidato ad assistenti familiari; accogliere, orientare, accompagnare la domanda di domiciliarità assistita delle famiglie; qualificare il lavoro di cura di coloro che, stranieri e italiani, intendono lavorare nell’ambito dell’assistenza familiare, mediante appositi percorsi formativi; accompagnare e monitorare il sistema famiglia-assistente familiare-anziano mediante attività di tutoring con personale qualificato; raccordare la rete dei servizi intorno alla domiciliarità assistita per un servizio integrato e qualificato.

Alcuni dati sull’attività 2009 – Sia il Ceis sia il Centro di ascolto Caritas di Albinea erogano un servizio più ampio rispetto al target Assistenti familiari. Per questa ragione si parla di lavoratori e non solo di assistenti familiari, anche se queste sono la parte prevalente di quanti hanno fruito dello Sportello. Infine, poiché gli sportelli pre-esistevano alla convenzione con Fcr, i dati che si riportano fotografano l’evoluzione storica (dal 2006 al 2009) e, per il 2009, si riferiscono all’intero anno. Che gli sportelli siano accreditati sia presso la cittadinanza che i lavoratori stranieri lo si denota dai numeri relativamente cospicui degli accompagnamenti allo sportello, sia nella loro evoluzione degli ultimi 4 anni che relativamente al 2009. Lo sportello del Ceis assorbe circa i due terzi del flusso di lavoratori e famiglie.

Gli accompagnamenti dei lavoratori allo Sportello Af – I dati relativi all’accompagnamento dei lavoratori evidenziano un flusso rilevante e in continua crescita di richiesta di lavoro. Il Ceis ha quasi raddoppiato negli ultimi quattro anni gli accompagnamenti. Il 90% di questi è costituito da donne. Nel 2009 l’età media delle persone che sono state accompagnate dallo Sportello Af è diminuita rispetto all’anno precedente, mentre l’età media delle donne si conferma più elevata di quella degli uomini. Oltre il 50% ha tra i 35 e i 54 anni, in lieve crescita i lavoratori con meno di 25 anni. In media, mensilmente accedono allo sportello Af circa 40 lavoratori stranieri, i quali nell’73% dei casi richiedono degli accompagnamenti a lavori di collaborazione domestica e di assistenza familiare.

Agli sportelli convenzionati accedono prevalentemente persone provenienti dall’area russo-balcanica: dalla Georgia (42%), dall’Ucraina (16%), dalla Moldavia (8%), dalla Romania (8%); in numero minore sono i lavoratori provenienti dall’area africana: Marocco (4%), Ghana (3%), Nigeria (3%). Negli ultimi anni le provenienze dalla Georgia hanno superato quelle dall’Ucraina, mentre comincia ad emergere la richiesta di lavoro domestico proveniente da italiani (7%).

Occorre specificare anche che il numero di accompagnamenti di lavoratori supera del 30% il numero effettivo di persone accompagnate, poiché una persona può usufruire di più accompagnamenti durante l’anno. Nel lavoro di assistenza familiare e domestica il turn over è elevato per evidenti ragioni legate a: morte dell’assistito, conflittualità tra assistente familiare e famiglia e/o anziani, ritorni in patria dell’assistente familiare, cambio di lavoro.

Secondo i dati del il Ceis il livello di istruzione e di qualificazione professionale dei lavoratori che si presentano allo sportello è medio-alto. Il dato è rilevato dalle autodichiarazioni dei lavoratori circa i propri percorsi di istruzione e di qualificazione da cui si rileva che il 23% circa ha una istruzione di base (elementari e scuola media inferiore), il 26% ha una qualifica professionale, mentre il 48% ha una istruzione superiore o di livello universitario, e la linea di tendenza si mantiene stabile con un leggero aumento di presenze con istruzione universitaria.

Gli accompagnamenti delle famiglie allo Sportello Af – L’accompagnamento si rivela in aumento negli ultimi anni con un leggero calo delle famiglie nel 2009. Da parte degli operatori dello sportello si denuncia una certa resistenza delle famiglie ad accettare contratti regolari. Le ragioni sono da addebitarsi prevalentemente agli oneri che un rapporto regolare di lavoro richiede alle famiglie. Nel 2009 complessivamente si sono rivolte allo Sportello Af 940 famiglie (815 presso lo sportello del Ceis e 125 presso lo sportello di Centro di ascolto Caritas di Albinea). L’80% delle famiglie (dati Ceis) che si rivolgono allo Sportello Af provengono dal Distretto, segno di un accreditamento del servizio presso i cittadini. La domanda di assistenza da parte delle famiglie è rivolta in larga parte verso anziani con più di 70 anni (89%), in misura molto minore verso adulti non autosufficienti e minori. Il tipo di assistenza richiesta è in larga parte di un servizio h24 (66% dei casi), e tale dato sembra in crescita. E’ qui che si annidano i problemi correlati all’assistenza familiare, poiché una disponibilità totale e totalizzante comporta una spesa rilevante da parte delle famiglie e il rischio di burnout per le assistenti familiari. Il dato della domanda assistenziale è omogenea anche alla tipologia di contratto, dal momento che il 60% delle famiglie richiede una assunzione a tempo indeterminato, mentre il 40% dei casi esprime un bisogno temporaneo.

Gli esiti degli accompagnamenti di famiglie e assistenti familiari – L’andamento degli accompagnamenti è comunque in crescita sia da parte dei lavoratori che delle famiglie. La domanda di assistenza è superiore all’offerta, anche se nel 2009 si registra una flessione della domanda, dovuta alla difficoltà delle famiglie di sostenere i costi elevati dei contratti. Se consideriamo gli esiti degli accompagnamenti effettuati si può dire che nel 50% dei casi circa la proposta dello Sportello Af è stata ritenuta pertinente e valida, e che nel 45% dei casi la proposta è andata a buon fine. Sia le famiglie che i lavoratori, però, si rivolgono allo Sportello Af nel 10% dei casi per richiedere informazioni, mentre l’11% delle persone che si sono rivolte allo sportello trovano da sé una persona disponibile mediante canali informali (passaparola, relazioni personali… ). I dati forniti dallo sportello Af presso il Ceis rilevano inoltre un fisiologico aumento di richieste nei mesi estivi in cui la media mensile di circa 70 accessi allo sportello aumenta notevolmente come.

Valutazione – In questi primi mesi di vita dello Sportello per Assistenti familiari l’impegno di tutti gli operatori nel coordinamento è stato volto al conseguimento di obiettivi di sviluppo organizzativo: avvio delle attività dello sportello, creazione di linguaggi e di strumenti di lavoro condivisi, verifica delle procedure operative previste nel progetto, ampliamento della rete di coordinamento a livello distrettuale. Gli obiettivi relativi al contenuto di lavoro dello sportello sono stati presidiati dai diversi attori, ciascuno per la sua parte, assicurando comunque una presenza significativa sul territorio, anche se permangono margini ampi di sviluppo e di ampliamento di interventi. La logica reticolare dello Sportello si è rivelata assai efficace soprattutto grazie alla disponibilità e competenza di tutti i protagonisti presenti nel tavolo di coordinamento. La regolarità degli incontri, lo scambio ampio e concreto, l’interesse e la competenza degli attori coinvolti ha creato le condizioni per un lavoro futuro più mirato ed efficace.

Cosa c’è in cantiere – Un percorso formativo di 150 ore per l’acquisizione di competenze certificate per il lavoro di cura; l’informatizzazione dello Sportello per un collegamento in rete con i servizi sociali (su base distrettuale); il potenziamento delle attività di tutoring domiciliare per famiglie e Af. Allargamento della rete dello sportello ad organizzazioni e luoghi informali, che hanno contatto con il mondo delle Af.