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Zavatti, Cgil circa l’Osservatorio Provinciale sugli appalti pubblici di Modena


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La valutazione sugli ottimi risultati del lavoro decennale dell’Osservatorio Provinciale sugli appalti pubblici di Modena, prima ed unica esperienza nazionale, è unanime e sotto gli occhi di tutti.

Già la sua attivazione ha spinto ad un’autoregolazione del sistema appalti e subappalti, scoraggiando fortemente l’accesso di imprese poco trasparenti; avviata una preziosa attività formativa per quasi un migliaio di tecnici pubblici sui diversi aspetti delle procedure di appalto, al fine di migliorarne la qualità, trasparenza e sicurezza; rinforzato il sistema dei controlli in rete di Asl, Direzione del Lavoro, Inps, Inail e Vigili Urbani di Modena; consolidata la fattiva collaborazione dei Sindacati di categoria,della Cassa Edili e delle Associazioni professionali. Verifiche e controlli in crescita, che hanno portato ad un incremento di circa il 22% delle denuncie di irregolarità e/o rapporti all’Autorità Giudiziaria, solo nell’ultimo anno.

Ottimi risultati, però….

L’esplicito e franco confronto nel corso della tavola rotonda del 21 aprile scorso, e i successivi commenti, evidenziano con ancor più forza ciò che ancora manca e si dovrebbe fare, entro l’anno (perché no? ), per stringere ancor più le maglie della legalità e della leale concorrenza.

Segnaliamo i quattro più evidenti :

– Per completare la rete di monitoraggio sugli appalti pubblici, occorre che aderiscano all’Osservatorio (di cui si tessono i meriti innegabili) le restanti parti della Pubblica Amministrazione modenese che ancora, e inspiegabilmente, non ne fanno parte: Hera, Università, Acer !

– L’ottimo lavoro di monitoraggio degli appalti pubblici deve potersi estendere anche ai “cantieri privati”. Ciò che è salutare per i lavori pubblici, perché non si può introdurre – anche con gradualità – per opere ed edilizia private, considerando che per ogni cantiere privato autorizzato si assegnano in media 3,3 subappalti? Il passo spetta all’Ance e non solo.

– L’attuale sistema degli appalti “al massimo ribasso” si è dimostrato ampiamente inadeguato (e complice) per garantire qualità, sicurezza e legalità del lavoro, trasparenza e contrasto alle infiltrazioni malavitose; è necessario andare verso un altro metodo di valutazione che offra più garanzie: il criterio “dell’offerta più vantaggiosa”. Tutti se ne dicono ormai convinti ed allora si cominci a praticarlo.

– Il sistema mirato di ispezioni nei cantieri avviato dalla Polizia Municipale di Modena, si è dimostrato molto efficace e assolutamente in linea con le competenze attribuite dalla legge ai Vigili urbani. Perché allora si fa solo al Comune di Modena? Perché, magari con lo strumento della Associazione fra Comuni, altri Enti Locali non seguono questa buona strada? L’Amministrazione Provinciale dovrebbe avviare uno stretto lavoro di coordinamento e di spinta in tal senso.

Su questi punti, fondamentali per lo sviluppo di buone pratiche contro l’estendersi del malaffare, delle irregolarità e dell’economia illegale ai danni di quella sana, occorre un impegno diretto ed urgente delle Istituzioni sul territorio – Prefettura, Provincia ed Enti Locali – insieme ad Imprese private e Sindacati, per passare dagli auspici ai fatti realizzati. Accanto e al di sopra di questi aspetti, necessari ed urgenti, resta poi una questione di primaria importanza, che ha segnato il confronto pubblico e sulla stampa locale per lunghi mesi, a partire dall’autunno scorso, ed oggi caduta in un inspiegabile silenzio.

L’intuizione e la proposta forte del Procuratore Zincani e dell’Aggiunto dott.ssa Musti, di attivare -intanto a Modena – un vero e proprio “pool investigativo”, costituito per volontà di Prefettura e Procura, che metta al lavoro uomini capaci di tutte le Forze di Polizia, nel quadro di un Protocollo che coinvolga Enti locali, Sindacati ed Associazioni economiche, è stata ben delineata dal dott. Zincani nel corso del convegno promosso dalla Confindustria modenese lo scorso 10 novembre e sostenuta con forza anche dal segretario della Cgil di Modena Pivanti.

Le dichiarazioni di adesione e condivisione furono in seguito numerosissime e la stampa locale le ha via via registrate col meritato rilievo, fino all’annuncio apparso sui giornali all’inizio di marzo 2010 : “Appalti e mafia, nuova task-force . Costituito un Osservatorio in Prefettura “.

Poi, finiti gli applausi, più niente.

Falsa partenza? Ripensamenti in qualche istituzione decisiva e contrordine? Se la proposta era utile e condivisa, perché è calato il silenzio e non si realizza?

(Franco Zavatti Cgil Modena – Cgil regionale, dipartimento contrattazione e sicurezza)