Home Modena Aimi (PDL) su situazione criminalità a Modena e provincia

Aimi (PDL) su situazione criminalità a Modena e provincia


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“Rapine, accattonaggio e nuove occupazioni: una “movida in noir tutta al modenese” , al passo coi tempi e per la grazia di chi antepone l’ossequio alle ideologie agli interessi reali della gente”. Ad affermarlo Enrico Aimi, consigliere regionale del PDL, alla luce della situazione di degrado pubblico che vivono le nostre realtà in tema di sicurezza.

“L’offerta disastrosa del carnet geminiano è ampia, variegata e non manca certo di stupire. Ci sarebbe da stilare quotidianamente un bollettino di guerra per ciò che accade. Abbiamo frazioni di Modena abbandonate a sé stesse in cui i reati sono oramai diventati la regola e per chi purtroppo ci abita la parola sicurezza è reperibile solamente sul dizionario. Lo stesso dicasi per la clandestinità, regola non più eccezione? Sono ricomparsi, o meglio non se ne sono mai andati, quei gruppi di sbandati che infestano intere zone, parcheggi di ospedali, parchi, centri commerciali e infastidiscono, spesso minacciando il prossimo, con insuperata arroganza. Se sono in regola – ha aggiunto Aimi – andrebbe ricordato loro che sono ospiti, se sono clandestini che dovrebbero tornare da dove sono venuti. Invece le politiche sociali della sinistra vanno in un altra direzione, quella dei “venghino signori venghino, si vince sempre” come ai baracconi. Un clima che poco si addice al momento. La crisi economica oggi colpisce tutti e la situazione rischia di implodere, peraltro senza che le amministrazioni si avvedano del fatto che questa politica assistenziale ad ogni costo non è più procrastinabile.

Unica eccezione Sassuolo, amministrata dal centrodestra che ha già visto la fuga di buona parte di questi sbandati, perchè nella città del Sindaco Luca Caselli vige il principio della tolleranza zero. Così questi si spostano nelle realtà limitrofe, Fiorano, Formigine, Maranello, mettendo in crisi i sindaci di sinistra che certo non possono abdicare al loro ruolo di primi cittadini buoni, accoglienti e comprensivi. Tutto ciò nell’attesa delle prossime elezioni in cui i cittadini regoleranno democraticamente i conti, per relizzare un’autentica liberazione. In tanti oggi si chiedono che fine hanno fatto i progetti di riorganizzazione della polizia Municipale e del vigile di quartiere? Niente di nuovo all’orizzonte. Anzi no: per rimanere sulla via dell’illegalità – ha concluso Aimi – segnaliamo l’arrivo di una nuova occupazione, annunciata ai quttro venti dai soliti okkupanti in servizio permanente effettivo e ciò senza che da Piazza Grande arrivi nemmeno un “Bau””.