La Gabella si fa in due, dopo l’inaugurazione del punto ristoro “CafèReggio” che viene gestito dalla cooperativa Koinè, la stessa a cui è stato affidato l’insolito bar in fondo a via Roma, anche questa settimana in Gabella ci saranno appuntamenti di diverso genere: acquisti solidali, lavoro, cultura, fotografia, teatro, relazioni umani e tanto altro sotto l’arco di via Roma.
Una settimana di incontri in Gabella che inizia lunedì 3 maggio alle 21 con l’incontro “Investire” a cura della Rete Gas di Reggio Emilia, Ravinala e EquiXeden con presentazione delle nuove opportunità nei gruppi di acquisto e nel commercio equo e solidale. Presentazione della linea abbigliamento etico, nuovi prodotti per la casa e per il risparmio energetico.
Mercoledì 5 maggio ore 21 incontro: “Donne e lavoro: effetti della crisi e opportunità nella provincia di Reggio Emilia”. Un dibattito per affrontare insieme a chi lavora sulle tematiche del lavoro come in quest’epoca di crisi le donne siano ancora più colpite degli uomini nelle difficoltà a trovare un’occupazione.
Venerdì 7 maggio ore 21 lo spettacolo “Relazioni che raccontano le relazioni che contano” a cura del teatro dell’Oppresso. Uno spettacolo-incontro sulle relazioni sentimentali e su come i nostri modelli precostituiti spesso ci negano rapporti affettivi reali. Il rapporto di coppia messo in scena da Fernando Angelucci.
Sabato 8 maggio ore 17.00 si terrà l’inaugurazione di “Emilia catadiottrica” una mostra di Massimo Bassi con testi di Massimo Zamboni, un progetto che è all’interno di Fotografia Europea. Il tema del progetto prende come punto di vista quello degli specchi parabolici della città, un nuovo e distorto sguardo sullo spazio urbano. Le immagini sono state realizzate con un obiettivo catadiottrico: un teleobiettivo costituito a sua volta da specchi parabolici; la stessa tecnologia utilizzata per la costruzione dei telescopi dedicati all’osservazione del cielo.
Tutti i giorni alla Gabella si può partecipare a Madeamano laboratorio di lavoro a maglia con scarti tessili e fili riciclati e recuperati da “smacchinati” per realizzare un’installazione tricolore dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, un’opera collettiva che prenderà forma grazie al contributo di chi si fermerà nei corner allestiti in città e dedicherà un po’ del suo tempo al lavoro a maglia. I corner/laboratori abiteranno diversi luoghi: Libreria all’arco, Biblioteca Panizzi, Università, Associazione di Associazioni “La Gabella”, Centro sociale “Montenero”, Remida.
I significati di questo progetto sono molteplici: il recupero di un gesto tradizionale e garbato come il lavoro a maglia, il riutilizzo di materiali di scarto, la possibilità di mettere in campo diverse abilità e competenze, la possibilità di instaurare nuove relazioni condividendo l’esperienza con amici ed estranei, di creare l’occasione di incontri anche effimeri tra generazioni diverse. Il confronto con il materiale, come insegnano i bambini dei nidi e delle scuole d’infanzia reggiane, da anni coinvolti in progetti di riutilizzo dei materiali, stimola la creatività e dà luogo a nuovi oggetti, ma anche a nuovi legami tra i suoi creatori.