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Il ventennale della Facoltà di Ingegneria Modena


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Nel 2010 la facoltà di Ingegneria Modena dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si appresta a ricordare il ventesimo anniversario della sua istituzione.

E lo farà con calendario di iniziative molto fitto, destinato a snodarsi lungo tutto l’anno in corso, che consentirà di aggiornare e far conoscere meglio alla città i traguardi raggiunti, presentando uno spaccato delle poliedriche attività di ricerca e di studio che vedono impegnati oggi i suoi docenti e ricercatori. Sono lontani i tempi pionieristici di quanti con passione per primi contribuirono ad avviare una facoltà che allora non aveva ancora una sede, non poteva disporre di propri laboratori e poggiava su due soli corsi di laurea: ingegneria dei materiali e ingegneria informatica.

“Oggi – spiega il Preside prof. Giuseppe Cantore – siamo una realtà composita fatta di un centinaio di docenti, di oltre 2.500 studenti, di qualche centinaio di giovani ricercatori che con passione ogni giorno animano i tanti laboratori che sono stati approntati per sostenere i vari progetti di ricerca su cui siamo lavorando, molti dei quali avviati in intesa col territorio”.

Il cammino percorso, anche e soprattutto per il positivo impulso dato dal Consorzio universitario per la promozione e lo sviluppo della Facoltà di Ingegneria di Modena, al quale hanno concorso enti locali, banche ed associazioni imprenditoriali, è stato lungo e rapido tanto che oggi la facoltà può contare su un proprio Campus, dove hanno trovato sistemazione aule, laboratori, dipartimenti e studi dei docenti, oltre alla recente realizzazione di una biblioteca intitolata a Enzo Ferrari.

Estesa su una superficie complessiva di 165.900 mq, circa un terzo della quale occupata da edifici, e per il resto destinata ad aree verdi e parcheggi, la facoltà di Ingegneria di Modena è costata complessivamente circa 35 milioni di euro, che testimoniano dello sforzo corale messo in campo per dare alla città una struttura accademica moderna, funzionale ed adeguata alle attese di un territorio che affonda le sue radici in un tessuto tra i più dinamici a livello nazionale nel campo della meccanica, dell’automotive, dell’oleodinamica, della robotica e dell’elettronica, della ceramica e della piastrella, oltre che dell’informatica e dell’ingegneria civile.

“La nascita della facoltà di Ingegneria a Modena – ha sottolineato il Rettore prof. Aldo Tomasi – ha segnato un punto di svolta nelle relazioni e nei rapporti tra l’Ateneo ed il territorio, in quanto si è immediatamente proposta ed imposta come una iniziativa non limitata e concepita in ambito accademico, ma come una necessità voluta tanto dall’Università quanto dai soggetti economici ed istituzionali. Il loro apporto è stato fondamentale perché si procedesse celermente alla sua realizzazione ed è stato altrettanto determinante per decretarne l’immediato successo, essendo stata capace di catalizzare ed avviare fin da subito proficue intese e collaborazioni con le imprese del territorio”.

La realtà odierna di questa facoltà e la forza della sua presenza è riassunta in alcuni significativi numeri: 5 corsi di laurea triennali (Ingegneria civile e ambientale; Ingegneria dei Materiali; Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni; Ingegneria Informatica; Ingegneria Meccanica); 6 lauree magistrali (Ingegneria dei Materiali; Ingegneria del Veicolo; Ingegneria Elettronica; Ingegneria Informatica; Ingegneria Meccanica; Ingegneria per la Sostenibilità Ambientale); oltre 100 docenti, qualche centinaio di giovani ricercatori, più di 2.500 iscritti e quasi 4.800 laureati in venti anni, con una accelerazione notevole in questo ultimo triennio che ha consentito di diplomare più 400 laureati/anno.

“Il panorama dei nostri saperi è ampio e tale – aggiunge il prof. Giuseppe Cantore – da soddisfare le esigenze di una economia e di un territorio che vuole, rispetto alla crisi, guardare avanti, sfidare il presente e immaginare un futuro migliore”.

Confortano in questo i dati occupazionali resi noti dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che ha fotografato la situazione a un anno dal conseguimento del titolo di studio per i laureati del 2008, e che dimostra ancora, nonostante un preoccupante aumento della disoccupazione tra i laureati italiani che è passato dal 16,5% al 22% rispetto all’anno precedente di indagine per i laureati di primo livello e dal 14% al 21% tra quelli di secondo livello (specialistici o magistrali), come la laurea in ingegneria sia una di quelle che offre maggiori opportunità di impiego e lavoro. Infatti rispetto ad una media di disoccupazione generale per quanto riguarda l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (sempre ad un anno dalla laurea) dell’11,9% gli ingegneri a spasso dopo un anno dalla laurea (laureati nel 2008 che nel 2009 ancora cercavano) erano il 4,2% tra quelli di primo livello ed il 3,2% tra quelli di secondo livello con tassi di occupazione particolarmente brillanti: 40,3% nelle triennali, poiché molti scelgono di continuare gli studi con una laurea di secondo livello, e 96,1% nelle specialistiche/magistrali, quasi la metà dei quali (48,5%) ha un lavoro stabile.

Quanto ai guadagni, forse le retribuzioni medie non sono probabilmente adeguate se si pensa che il salario medio di ingresso per un ingegnere dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è di 1.109 euro (983 con la triennale e 1.215 con la specialistica), anche se va rilevato come una nota positiva il fatto che la differenza di genere tra gli ingegneri è davvero quasi inavvertibile: 1.075 per le donne (930 con la triennale e 1.241 con la specialistica) e 1.116 per gli uomini (995 con la triennale e 1.211 con la specialistica).

“Questa è l’Ingegneria di Modena attuale: un grande e diffuso laboratorio – commenta il Preside prof. Giuseppe Cantore – che non si vuole arrestare e vuole proiettarsi con slancio a disegnare una prospettiva solida e coerente con le vocazioni del territorio. Ne hanno bisogno i nostri giovani studenti, ma anche le imprese che credono che la competizione si vince sul terreno della innovazione e della conoscenza e si vogliono arricchire delle nostre competenze scientifiche”.

Il programma delle attività celebrative prevede l’inaugurazione il 3 maggio negli spazi della facoltà in via Vignolese 905 della la mostra di architettura ”Ponteggiando”, curata dall’architetto Guglielmo Monti della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Veneto, e dedicata al ponte, in particolare ai progetti proposti, realizzati e condotti in sede universitaria dal professor Enzo Siviero, vice presidente del Consiglio universitario nazionale (Cun), che dà conto della volontà di questo architetto di affrontare le sfide della globalizzazione attraverso un approccio integrato, sostenendo il dialogo tra le discipline e la ricerca di paradigmi comuni tra le materie scientifiche, quelle umanistiche e quelle socio-economiche. Si protrarrà fino al 22 maggio.

Più o meno nelle stesse giornate dal 5 al 7 maggio al Palazzo Ducale di Modena sarà ospitato il V Simposio internazionale ISWPC – International Symposium on Wireless Pervasive Computing, che si è affidato questo anno alla competente organizzazione della prof. ssa Maria Luisa Merani, docente di Reti di Telecomunicazione all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Una delle tappe clou del programma celebrativo, che nei fatti rappresenta il vero e proprio momento inaugurale dei festeggiamenti sarà il seminario del 13 maggio su “Il ruolo dell’ingegnere nella conservazione del patrimonio architettonico”, ospitato dalle ore 15.00 nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria Modena, realizzato col contributo ed il sostegno della Associazione Costruttori Edili di Modena, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di Cooptip – Industrie Grafiche, al quale interverrà il prof. ing. Giorgio Macchi, Professore Emerito di Tecnica delle Costruzioni alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia.

Sempre alla facoltà di Ingegneria in via Vignolese 905 il 20 maggio verrà accolto lo “Show Bike” della Ducati.

Mentre in giugno si terrà un convegno interdisciplinare su tematiche ingegneristiche dall’informatica alla meccanica e più avanti una cena dei laureati della facoltà.

Il 24 settembre 2010, invece, presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, verrà presentato il prototipo del progetto “Rerum Novarum” sviluppato da ImageLab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione in collaborazione con la Franco Cosimo Panini spa nell’ambito del progetto PRRIITT 2009-2011 finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema multimediale estremamente innovativo di analisi, ricerca e navigazione virtuale nelle immagini e nei testi di codici miniati, con interfacce naturali (grandi installazioni e touch screen) e con strumenti di tagging collaborativi.

Il 13 e 14 ottobre la facoltà sarà, inoltre, presente come soggetto organizzatore ed espositore alla terza edizione del Motorsport Expo Tech, che si svolgerà nei Padiglioni di ModenaFiere, dove tutte le relazioni e seminari che si terranno all’interno della manifestazione vedranno protagonista la facoltà di Ingegneria Modena, cui è stato affidato anche il compito di costituire e presiedere attraverso il suo Preside prof. Giuseppe Cantore il Comitato Scientifico.

Infine è in corso di preparazione un volume sul ventennale.