In linea con gli obiettivi del Piano urbano della Mobilità, che ha individuato tutte le criticità del traffico urbano, e con il Programma di mandato 2009-2014, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia sta affrontando la sfida del traffico e della mobilità, nella consapevolezza che si tratta di uno dei temi più importanti per città di medie dimensioni come Reggio. Il Pum affronta il tema da tre punti di vista: congestione, sicurezza e inquinamento. E risponde a questi problemi con fluidificazione, protezione degli utenti deboli, sostenibilità, miscelando questi ingredienti secondo i casi da affrontare.
Sono punti fermi fondamentali, utili ai cittadini per comprendere a pieno quanto l’Amministrazione comunale sta facendo, in particolare il valore e il senso di interventi specifici, come il riassetto della viabilità al rondò di via Gorizia. Ne hanno parlato oggi nel corso di una conferenza stampa il sindaco Graziano Delrio, l’assessore alla Mobilità Paolo Gandolfi e il dirigente del servizio Mobilità del Comune, Alessandro Meggiato. All’incontro con la stampa erano presenti anche il presidente della Circoscrizione Ovest, Fausto Castagnetti (il rondò è nel territorio della Circoscrizione Ovest) e il consigliere comunale Andrea Capelli.
In merito alle recenti polemiche sul riordino del rondò di via Gorizia, il sindaco Delrio ha chiarito che “è la tecnica, in questo caso l’ingegneria dei trasporti, a occuparsi di trovare e proporre soluzioni tecniche. Tali soluzioni si valutano, certamente, ma ad esse si obietta con altre proposte tecniche, non con chiacchiere o contrapposizioni tout court. Come ha scritto Boudon, ‘Stato liberale non vuol dire Stato confusionale’. Alle chiacchiere noi abbiamo risposto, in tema di fluidificazione del traffico, con l’apertura o il completamento di otto assi tangenziali negli ultimi cinque anni, ora con il miglioramento della percorribilità di alcune intersezioni come il rondò di via Gorizia, con l’obiettivo di spostare il traffico all’esterno e di diminuirlo all’interno della città”.
“Non è lasciando le cose come sono, come alcuni ci chiedono, che si risolvono i problemi – ha aggiunto l’assessore Gandolfi – né lanciando soluzioni impraticabili o troppo onerose sul piano finanziario e temporale, come una galleria di 340 metri sotto l’acquedotto del costo di 7.800.000 euro o addirittura una tangenziale da Rivalta a Pieve Modolena. Esiste una soluzione praticabile in tempi più brevi, sei mesi di cantiere, e del costo di 650mila euro: quella che prevede la realizzazione di due rotatorie sull’asse via Gorizia-via Inghilterra”.
Il tema della fluidificazione del traffico – è stato ricordato nel corso dell’incontro – è prioritario sui grandi assi che vanno a comporre l’anello delle tangenziali e nell’obiettivo di ridurre nella zona urbana, in particolare in circonvallazione, il traffico di attraversamento della città, in particolare sulla direttrice nord-sud. Mentre il tema della sicurezza è accentuato in zone ad alta densità abitativa, commerciale e di traffico ciclopedonale (ad esempio, strade come viale Umberto I o via Emilia Ospizio; più in generale i quartieri e i centri delle Ville).
Recependo le analisi e le indicazioni del Pum, il programma del secondo mandato del sindaco Delrio, alla voce “Muoversi meglio”, ha tradotto quelle indicazioni in obiettivi concreti di medio termine. Tra questi: la chiusura dell’anello delle tangenziali, la realizzazione del tratto conclusivo della tangenziale Nord e della nuova via Emilia, le varianti agli assi di penetrazione del tessuto urbano e di avvicinamento alla città (Rivalta, Fogliano, Massenzatico); la soluzione dei principali nodi del traffico con l’introduzione di svincoli a due livelli e rotatorie: sono i casi del passante Est che collegherà la tangenziale Nord a quella Sud-Est superando la Via Emilia, della rotatoria di Baragalla e appunto delle nuove rotatorie di via Gorizia-via Inghilterra; il miglioramento delle percorrenze nord-sud e della capacità di traffico di via Inghilterra-via Chopin-via Hiroshima, prevedendo di ridurre a 10 minuti i tempo di percorrenza da Rivalta a Cavazzoli nelle ore di punta.
L’intervento programmato al rondò di via Gorizia è fra quelli previsti dal Bilancio, nell’anno in corso, finalizzati al muoversi meglio a Reggio Emilia e alla fluidificazione del traffico, insieme con il collegamento via Teggi-via Fratelli Bandiera, la bretella di Rivalta e i lavori per la tangenziale Nord.
LA ROTONDA DELL’ACQUEDOTTO: UN NODO DA RISOLVERE
Il rondò di via Gorizia, forse la prima rotonda della città, come tutte le grosse rotonde (ha un diametro di circa 160 metri) mostra oggi grandi limiti, perché viene percorsa ad elevata velocità, fatto che rende difficile l’immissione dalle strade ad essa collegate e crea code di attesa.
Lo stesso Pum nel 2008 afferma che “lo scorrimento dell’asse attrezzato viene oggi limitato principalmente dall’assetto dell’incrocio con via Gorizia, risolto con una rotatoria di grandi dimensioni, incapace di smaltire i flussi di traffico nord–sud. La revisione del funzionamento di questo nodo è prioritaria rispetto ad altri interventi di fluidificazione”.
Ad oggi il rondò di via Gorizia è frequentato da 90mila automezzi al giorno, con una media di 4.000 e 4.500 mezzi all’ora nelle fasce di punta: 7-30-8.30, 13-13.30 e 17-19.
Le code variano dai 7-10 minuti e senza intervenire saranno destinate a peggiorare l’inverno prossimo a causa dei lavori del collettore fognario del lungo Crostolo.
Alto il numero degli incidenti tra auto con feriti: 41 tra il 2005 e il 2008.
COME CAMBIA LO SNODO DELL’ACQUEDOTTO
L’intervento proposto si pone come obiettivo di apportare benefici agli utenti della strada, riducendo di due terzi i tempi di attesa nelle fasce orarie critiche, diminuire la pericolosità degli incidenti, abbassare l’inquinamento atmosferico e acustico, rendere più semplici e sicure le immissioni e le uscite dalle viabilità minori del quartiere, via Premuda, via Bizet, via Trilussa e migliorare l’aspetto urbano.
Il progetto prevede di cambiare l’impostazione del rondò, non più come una rotonda, ma come un asse a quattro corsie e due sensi di marcia, che garantirà tutte le svolte nelle strade minori insistenti sullo stesso e lo svincolo con via Gorizia verso Cavriago e verso il centro tramite due rotatorie di 40 metri. Tali rotatorie, distanti circa 90 metri l’una dall’altra, divideranno il traffico e faciliteranno l’ingresso riducendo sensibilmente i tempi di percorrenza.
Le corsie di marcia saranno aumentate dove oggi sono tre domani saranno quattro. Pedoni e ciclisti continueranno ad utilizzare i due sottopassi esistenti.
VIABILITÀ DI QUARTIERE
Saranno realizzate nuove barriere anti-rumore; il traffico che incontrano le auto che escono da via Trilussa sarà minore e dalla stessa via si potrà girare verso Cavriago alla prima rotonda con via Inghilterra, senza dover fare il giro del rondò; in via Premuda si potrà entrare come oggi, ma con una velocità più moderata e maggior sicurezza; si potrà entrare in via Borodin e via Bizet come oggi; il semaforo pedonale di via Gorizia, verso Cavriago, non bloccherà più il traffico diretto verso via Inghilterra; al quartiere Bell’Albero si potrà entrare ed uscire dalle vie Trilussa, Balzac e Nievo come oggi. La zona commerciale dell’orologio vede migliorata la sua accessibilità.
TEMPI E COSTI
L’intervento di fluidificazione del traffico al rondò è dunque frutto delle analisi del Pum ed è stato preannunciato dal sindaco Delrio come uno degli obiettivi di mandato nel giugno 2009.
Il progetto è stato presentato e discusso in commissione consiliare nell’ottobre 2009, presentato alla stampa nello stesso ottobre scorso e il preliminare è stato approvato dalla giunta in dicembre. Il progetto è stato poi presentato, discusso e approvato dalla Commissione consiliare e dal Consiglio di Circoscrizione.
Il costo dell’intervento è di 650mila euro e i lavori verranno svolti durante l’estate 2010, quando il traffico è minore, senza interruzione della viabilità e saranno conclusi in autunno.