Home Modena Giornata inaugurale per i venti anni della Facoltà di Ingegneria Modena dell’Università

Giornata inaugurale per i venti anni della Facoltà di Ingegneria Modena dell’Università


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Il ventennale della istituzione della facoltà di Ingegneria Modena verrà inaugurato con un convegno che vuole far conoscere il contributo che può dare l’ingegneria civile nella conservazione del patrimonio architettonico, una delle nuove professionalità che si propone di formare l’istituzione universitaria dopo l’avvio abbastanza recente del corso di laurea in Ingegneria civile.

Ormai affermata come una delle eccellenze in campo ingegneristico per quanto riguarda la meccanica, l’automotive, l’informatica, l’elettronica, la robotica, le telecomunicazioni, i nuovi materiali la facoltà modenese da 2 anni ha avviato con successo (circa 400 studenti iscritti) anche il corso di Ingegneria civile, completando un’offerta didattica ampia che poggia su qualificati gruppi di ricerca.

“Il ruolo dell’ingegnere nella conservazione del patrimonio architettonico” è il tema di un seminario pomeridiano che si tiene giovedì 13 maggio, ospitato dalle ore 15.00 nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria Modena, realizzato col contributo ed il sostegno della Associazione Costruttori Edili di Modena, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di Cooptip – Industrie Grafiche, al quale interverrà il prof. ing. Giorgio Macchi, Professore Emerito di Tecnica delle Costruzioni alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per i benemeriti della Cultura, della Scienza e dell’Arte.

L’incontro sarà aperto dai saluti del Preside della facoltà di Ingegneria Modena Giuseppe Cantore, del Rettore Aldo Tomasi, del Sindaco di Modena Giorgio Pighi, del Presidente della Provincia Emilio Sabattini, del Presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani, del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Andrea Landi, del Presidente dell’Associazione Costruttori Edili di Modena Stefano Betti e del Vice Comandante dell’Accademia Militare di Modena Gen. di B.ta Alessandro Guarisco.

Al termine dell’incontro alle ore 17.30 i colleghi di Ingegneria Modena consegneranno al Professore Emerito Gian Carlo Pellacani, primo Preside della facoltà, una targa ricordo quale riconoscimento dell’impegno speso per la nascita e la crescita della istituzione accademica.

“Il panorama dei nostri <saperi> – fa sapere il Preside prof. Giuseppe Cantore – è ampio e tale da soddisfare le esigenze di una economia e di un territorio che rispetto alla crisi vuole guardare avanti, sfidare il presente e immaginare un futuro migliore. L’obiettivo, per quanto ambizioso, è stato raggiunto col completamento di corsi di laurea e l’acquisizione di competenze e professionalità che spaziano dalla meccanica, e in particolare dall’automotive, all’informatica, all’elettronica, allo studio dei materiali per arrivare alle problematiche energetiche ed ambientali ed alla ingegneria civile. Credo non sfugga al territorio, alle istituzioni, alle forze produttive che oggi siamo ormai configurati come un grande e diffuso laboratorio che non si vuole arrestare e vuole proiettarsi con slancio a disegnare una prospettiva solida e coerente con le vocazioni del territorio. Abbiamo dunque la consapevolezza di aver realizzato un grande progetto e di essere stati capaci di metterlo a servizio del territorio e più ancora di aver concorso con entusiasmo alla sua qualificazione ed innovazione alimentandolo con avanzate e coraggiose ricerche e più ancora con la cessione di oltre 4.800 nuovi ingegneri, tutti altamente preparati”.

Prosegue, intanto, fino al 22 maggio negli spazi della facoltà in via Vignolese 905 la mostra di architettura ”Ponteggiando”, curata dall’architetto Guglielmo Monti della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Veneto, e dedicata al ponte, in particolare ai progetti proposti, realizzati e condotti in sede universitaria dal professor Enzo Siviero, vice presidente del Consiglio universitario nazionale (Cun), che dà conto della volontà di questo architetto di affrontare le sfide della globalizzazione attraverso un approccio integrato, sostenendo il dialogo tra le discipline e la ricerca di paradigmi comuni tra le materie scientifiche, quelle umanistiche e quelle socio-economiche.

Giorgio Macchi. Opera dal 1958 nel campo della progettazione strutturale, in particolare di ponti e viadotti, per i quali ha elaborato e sviluppato anche tecniche innovative. Professore Emerito di Tecnica delle Costruzioni alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia, è stato Direttore dell’Istituto di Scienza delle Costruzioni dell’Università IUAV di Venezia fino al 1973, direttore dell’Istituto di Scienza e Tecnica delle Costruzioni dell’Università di Pavia, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pavia. Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per i benemeriti della Cultura, della Scienza e dell’Arte, Medaglia d’Oro per la salvaguardia della Torre di Pisa, Socio Nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino, Premio Cultura Politecnica nel Mondo del Politecnico di Torino.