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Riforma Gelmini: documento dei docenti dell’IIS Formiggini di Sassuolo


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Venerdì 14 maggio e nei giorni successivi, i docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore A.F.Formiggini di Sassuolo hanno elaborato e sottoscritto un documento col quale, adeguatamente motivando, avanzano una critica complessiva nei confronti della riforma della scuola in atto (la cosiddetta riforma Gelmini) ed esprimono una forte preoccupazione per quelli che nell’immediato futuro, cioè a partire dall’anno scolastico 2010/2011, saranno gli effetti della sua applicazione, sia dal punto di vista lavorativo ed occupazionale sia dal punto di vista didattico-educativo.

Il documento, sottoposto a lettura e firma dei docenti, ha raccolto 63 firme su 95 componenti il corpo dei docenti dell’Istituto.

I docenti dell’IIS A.F.Formiggini di Sassuolo (Modena), firmatari del documento

DOCUMENTO

I docenti dell’IIS A.F.Formiggini di Sassuolo (Modena), firmatari del presente documento,

esprimono serie riserve sulla decisione del Ministero di dare avvio, nei tempi e nelle forme annunciate, al riordino delle scuole superiori per le seguenti ragioni:

1. Si riscontra la totale assenza di un complessivo quadro pedagogico e culturale di riferimento. Le sole ragioni degli interventi di riordino della Scuola Secondaria Superiore sono di tipo economico, in quanto si tratta di provvedimenti esecutivi della Legge finanziaria (Legge n.133, del 6/08/2008, art.64) che stabilisce un taglio di 7 miliardi e 832 milioni di euro per il quadriennio 2009/2012.

2. I tempi e i modi di avvio della Riforma presentano tratti di evidente irregolarità e infatti: i Regolamenti dei Licei e degli Istituti Tecnici e Professionali sono stati diramati e applicati sotto forma di bozza, senza visto della Corte dei Conti e conseguente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e sono stati pubblicati troppo tardi, il 23 febbraio 2010, solo tre giorni prima della data di inizio delle iscrizioni, effettuate nel periodo compreso tra il 26 febbraio e il 26 marzo 2010 (C.M. n.17 del 18/02/2010). Questa tempistica e le incertezze relative all’ufficialità di tali regolamenti hanno impedito al Collegio Docenti e al Consiglio di Istituto di elaborare e approvare un nuovo e credibile Piano dell’Offerta Formativa, con le procedure e i tempi previsti dalle norme vigenti (DPR sull’Autonomia, n.275 del 1999).

3. In conseguenza di quanto al punto 2, all’atto dell’iscrizione, gli studenti e i loro genitori non hanno avuto a disposizione informazioni essenziali e complete per compiere scelte meditate e consapevoli, come previsto dallo stesso Regolamento dei Licei (art. 13, comma 11).

4. La Circolare Ministeriale n.17 del 18/02/2010, che ha dato avvio alle iscrizioni per l’a.s. 2010/2011, presenta dunque tratti di irregolarità in quanto:

a. ha costretto gli Istituti a dare inizio alle iscrizioni in una situazione di incertezza e confusione;

b. è stata pubblicata il 18 febbraio 2010 ed afferma che “le famiglie possono scegliere una delle diverse tipologie di istituti di istruzione secondaria di II grado previsti dai regolamenti”, ma tali regolamenti sono stati pubblicati solo 5 giorni dopo, il 23 febbraio 2010 e, come già rilevato, senza i crismi dell’ufficialità.

5. Obiettivi, contenuti ed articolazione dei programmi delle discipline sono stati pubblicati solo il 12/03/2010 e sono stati elaborati senza mai interpellare noi docenti e cioè chi concretamente e quotidianamente lavora nella scuola e opera nelle classi con gli studenti.

6. Ciò conferma l’idea che l’attuale Riforma della Scuola Secondaria Superiore sia in realtà una legge calata dall’alto senza alcun altro principio guida se non quello della drastica riduzione dei finanziamenti per la scuola pubblica. Si tratta dell’ennesima sottrazione di risorse economiche che si aggiunge al mancato pagamento degli elevati debiti pluriennali accumulati dallo Stato nei confronti delle scuole.

7. Pur comprendendo l’esigenza di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili, si fa presente che i tagli sopra indicati, con la progressiva entrata in vigore della Riforma, comporteranno:

a. la perdita di circa 150.000 posti di lavoro tra docenti e personale ATA;

b. l’espulsione dalla scuola di decine di migliaia di precari che, dopo anni di servizio nella scuola dello Stato, verranno, di fatto, licenziati, senza neppure poter usufruire di qualche forma di “ammortizzatore sociale”;

c. la riduzione delle ore e delle materie per gli studenti;

d. la formazione di classi più numerose, con il conseguente peggioramento della qualità dell’insegnamento;

e. il taglio di risorse finanziarie di fondamentale importanza per il quotidiano funzionamento di un istituto scolastico e per la realizzazione di progetti ed attività didatticamente qualificanti;

f. per il nostro Liceo tutto questo produrrà inoltre:

1. meno igiene nelle aule e negli altri ambienti della scuola, 2. difficoltà di acquisto di attrezzature e materiali di utilizzo didattico quotidiano, 3. difficoltà ad assicurare le supplenze,

4. discontinuità didattica, sia per l’espulsione di docenti “precari“ sia per l’accorpamento delle classi di concorso e la conseguente ridefinizione delle graduatorie d’Istituto, con conseguente “balletto” dei docenti e dequalificazione dell’insegnamento, che ricadrà sul percorso scolastico dei ragazzi,

5. la riduzione e /o eliminazione delle iniziative di arricchimento del POF di Istituto (visite guidate, d’istruzione, iniziative culturali, rapporto scuola-territorio, progetti specifici ecc) che sino ad oggi trovavano, pur con difficoltà, spazio nell’orario curricolare od extracurricolare.

Considerato quanto sopra elencato, i docenti dell’IIS Formiggini firmatari di questo documento

ESPRIMONO

una valutazione negativa dei provvedimenti relativi alla Riforma della Scuola Secondaria Superiore. Questo dissenso non deve essere inteso come sterile rifiuto di qualsiasi tipo di riforma della scuola pubblica, ma come disapprovazione di questo tipo di riforma, dei suoi scopi, dei suoi metodi e tempi di applicazione.

CHIEDONO

che siano assicurati dai legislatori gli standard essenziali di spesa e di qualità della scuola pubblica e in particolare di

1. abbassare a 25 il numero degli alunni per classe, attualmente portato a 33, e di non superare comunque il rapporto numero alunni/superficie dell’aula, nel rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza e igiene;

2. stanziare le risorse necessarie per i piani nazionali di edilizia scolastica, in modo da assicurare con sistematica gradualità un contesto di lavoro idoneo allo svolgimento della funzione docente;

3. disporre gli investimenti necessari per il rinnovamento generalizzato della didattica d’aula e di laboratorio e per le tecnologie didattiche innovative;

4. assicurare i fondi per la copertura delle supplenze e incarichi, per contrastare lo scadimento del servizio quando il personale si assenta per malattia o altre esigenze (ad oggi i ragazzi o sono lasciati a volte senza assistenza o fatti entrare in ritardo od uscire in anticipo, con violazione del loro diritto ad un monte ore annuale costante) ;

5. assicurare le risorse per le spese di funzionamento, indispensabili per il decoroso svolgimento del servizio.